venerdì 29 novembre 2013

Preghiera a Iod-He-Shin-Vav-He




Martinismo Russo 1758

Preghiera a Iod-He-Shin-Vav-He

Grande Artefice dei Mondi, ascoltaci!
Noi commettiamo errori con il pensiero, con la parola, con le azioni, perdonaci!
Abbiamo cuore, mente e anima deboli, fortificaci!
Insegnaci a pregare con la preghiera che ci unisce con la Divinità,
Insegnaci la fede che può fare miracoli,
Insegnaci l’amore che abbraccia tutto ciò che esiste,
Insegnaci un sacrificio gioioso nel Tuo Nome,
Infondi la pace nell’animo di tutti i nostri Fratelli,
Illumina con il Tuo Amore, tutte le creature della terra.
Raggio di Sole della Divinità, Iod-He-Vav-He, illumina con la Tua
Benedizione tutte le creature esistenti nei diversi piani e sfere dell’universo.
Illumina con la Tua Benedizione tutti i piani della scala mistica, Dal piano
degli Angeli Caduti, al piano dei Maestri Splendenti.
Signore Nostro Iod-He-Shin-Vav-He sia fatta la Tua Volontà su di noi.


www.martinismo.net

venerdì 15 novembre 2013

Corrispondenze sull'Albero della Vita - Francesco Brunelli

I Sephiroth sono connessi da 22 «Sentieri», e sono designati dalle 22 lettere  dell'alfabeto ebraico.
I ventidue sentieri, insieme con i dieci Sephiroth, formano le «Trentadue Vie»  attraverso le quali la Sapienza discende, in stadi successivi, sull'uomo. Del pari essi  consentono all'uomo di risalire sino alla Fonte della Sapienza, percorrendo in ascesa i  ventidue Sentieri.
La seguente tabella sintetizza le relazioni sin qui esposte:



lunedì 11 novembre 2013

Stanislas de Guaita:"Note sull'Estasi



"Se dunque tu aspiri a divenire un adepto,evoca il Rivelatore che parla nell'intimo del tuo essere;imponi al tuo Me il piu'religioso silenzio affinchè il Se' si possa far sentire ed allora,immergendoti nelle profondità della tua intelligenza,ascolta la voce dell'Universale,dell'Impersonale,di cio'che gli gnostici chiamano l'Abisso...
Ma bisogna essere preparati,e l'ufficio dell'Iniziatore umano sta nel sorvegliare questa preparazione,senza la quale l'Abisso non ha che una sola voce per lo stordito evocatore,voce terribile e che ha nome Vertigine.
Riassumendo,un grande e sublime Arcano è questo che: NESSUNO PUO'CONDURRE A PERFEZIONE LA PROPRIA INIZIAZIONE SE NON PER LA RIVELAZIONE DIRETTA DELLO SPIRITO UNIVERSALE,COLLETTIVO,CHE E'LA VOCE CHE PARLA AL DI DENTRO.
E'desso l'unico Maestro,il necessario Guru delle supreme iniziazioni. Noi conosciamo le diverse maniere d'entrare in rapporto con Lui e cioe': di andarlo a cercare,di farlo venire,di lasciarlo venire,di darsi a lui,o di prendere parte alla sua sovranità" 

(Stanislas de Guaita:"Note sull'Estasi").

Convivium Gnostico Martinista - PISA -




09 Novembre 2013



Nella città di Pisa viene affiliata al Convivum Gnostico Martinista  la loggia Il SESTANTE regolarmente e tradizionalmente costituita.

Il Convivum Gnostico Martinista è aperto a tutti i fratelli e le sorelle che intendono camminare lungo un percorso iniziatico tradizionale, teso alla reintegrazione dell'uomo nell'uomo, e dell'uomo nel Divino. Questo percorso di conoscenza interiore viene coadiuvato dagli  strumenti, l'arte e la scienza che il Convivum trasmette, e che hanno come radice gli insegnamenti del maestro  Louis Claude de Saint Martin, la Cabala Cristiana, e lo Gnosticismo.

Viene quindi richiesto a coloro che intendono associarsi al Convivum Gnostico Martinista, il sigillo del battesimo, il riconoscersi all'interno di un sistema filosofico e spirituale cristiano, e la volontà di operare tramite strumenti a tale perimetro riconducibili.

Che le parole del nostro Venerato Maestro siano sempre presente nei nostri cuori:

“Di questo  fuoco sacro, Egli invia in tutte le facoltà del nostro essere simili emanazioni che a loro volta, ripetendo incessantemente la loro azione in tutto ciò che ci compone, moltiplicano così continuamente la nostra attività spirituale, le nostre virtù e le nostre luci. Ecco perché è così utile elevargli un tempio nel nostro cuore. Oh uomini di desiderio! Uniamoci per contemplare in un santo tremore l’estensione dell’amore, delle misericordie e delle potenze del nostro Dio. “

 Louis Claude de Saint Martin

martedì 5 novembre 2013

La Regola di Willermoz completa in 9 punti (1782)

Prologo

O TU che stai per essere iniziato alle lezioni della saggezza! Figlio della virtù e dell’amicizia! Presta alle nostre parole un orecchio attento, e che la tua anima si apra ai precetti virili della verità! Ti insegneremo la strada che conduce ad una vita felice; ti insegneremo ad essere gradito al tuo Autore ed a sviluppare, con energia e successo, tutti i mezzi che la Provvidenza ti confidò per renderti utile agli uomini ed assaporare le delizie della beneficenza.

Art. I – DOVERI VERSO DIO E LA RELIGIONE
1. – Il tuo primo ossequio appartiene alla divinità. Adora l’Essere pieno di maestà che creò l’universo con un atto della sua volontà, che lo conserva per effetto della sua azione continua, che riempie il tuo cuore, ma che il tuo spirito limitato non può concepire, né definire. Compiangi il triste delirio di colui che chiude i suoi occhi alla luce e vaga nelle spesse tenebre del caso: che il tuo cuore, intenerito e riconoscente dei paterni benefici del tuo Dio, rigetti con disprezzo quei vani sofismi, che provano la degradazione dello spirito umano quando s’allontana dalla sua fonte. Eleva spesso la tua anima al di sopra degli esseri materiali che ti circondano e lancia uno sguardo pieno di desiderio nelle regioni superiori, che sono la tua eredità e la tua vera patria. Fai a questo dio il sacrificio della tua volontà e dei tuoi desideri, renditi degno dei suoi influssi vivificanti, adempi le leggi che ha voluto che tu compissi come uomo nel tuo percorso terreno. Essere gradito al tuo Dio, ecco la tua fortuna; essere per sempre riunito Lui, ecco tutta la tua ambizione, la bussola delle tue azioni.
2. – Ma come oserai sostenere i suoi sguardi, essere fragile! che trasgredisce ad ogni istante le sue leggi ed offende la sua santità, se la sua paterna bontà non ti avesse procurato un Riparatore infinito? Abbandonato agli smarrimenti della tua ragione, dove troverai la certezza di un consolante avvenire? Consegnato alla giustizia del tuo Dio, dove troveresti rifugio? Rendi dunque grazia al tuo Redentore; prosternati davanti al Verbo incarnato e benedici la Provvidenza che ti ha fatto nascere tra i cristiani. Professa in ogni luogo lo splendore dell’Altissimo e non arrossire mai di appartenergli. La sua Legge è la base dei nostri obblighi; se tu non vi credessi, cesseresti di essere un Templare. Comunica in tutte le tue azioni una pietà illuminata ed attiva, senza ipocrisia, senza fanatismo; il Templare non si limita a verità speculative: pratica tutti i doveri morali che insegna e sarai felice; i tuoi contemporanei ti benediranno e comparirai sereno davanti al trono dell’Eterno.
3. – Soprattutto, compenetrati di questo principio di carità e d’amore, base di questa spiritualità: compiangi l’errore senza odiarlo e senza perseguitarlo; lascia soltanto a Dio la cura di giudicare, ed accontentati di amare e di tollerare. Massoni! Figli di uno stesso Dio, che questo legame d’amore ci unisca strettamente e faccia scomparire ogni pregiudizio contrario alla nostra fraterna concordia.

Art. II – IMMORTALITA’ DELL’ANIMA

1. – UOMO! Re del mondo! Figlio di Dio e dio tu stesso! Capolavoro della vita che Dio animò col suo soffio! Medita il tuo sublime destino. Tutto ciò che vegeta intorno a te e non ha che una vita animale, perisce con il tempo ed è sottomesso al tuo dominio; la tua anima immortale soltanto, emanata dal seno della Divinità, sopravvive alle cose materiali e non perirà affatto. Ecco il tuo vero titolo di nobiltà; senti vivamente la tua fortuna, ma senza orgoglio; questo perse la tua razza e ti riporterebbe nell’abisso. Essere degradato! malgrado la tua grandezza primitiva e relativa, cosa sei al cospetto dell’Eterno? Adoralo nella polvere e separa con cura questo principio celeste ed indistruttibile da leghe aliene; educa la tua anima immortale e perfettibile, e rendila suscettibile di essere riunita alla fonte pura del bene, quando sarà liberata dai vapori grossolani della materia. È così che sarai libero anche se in catene, felice anche nella sventura, incrollabile negli uragani e morirai senza terrore.

2. – Templare! Se mai tu potessi dubitare della natura immortale della tua anima e del tuo alto destino, l’iniziazione sarebbe senza frutti per te; cesseresti di essere il figlio adottivo della saggezza e saresti confuso nella folla degli esseri materiali e profani che brancolano nelle tenebre.


Art. III – DOVERI VERSO LO STATO E VERSO LA PATRIA

1. – L’Essere supremo confidò in maniera più positiva i suoi poteri sulla terra ai reggitori dello Stato; rispetta e gradisci la loro legittima autorità nell’angolo della terra che abiti; il tuo primo ossequio appartiene a Dio; il secondo alla Patria.
L’Uomo errante nei boschi, senza cultura ed evitando i suoi simili, sarebbe poco adatto a compiere i disegni della Provvidenza, e ad afferrare tutto l’insieme della fortuna che gli è riservata. Il suo essere cresce in mezzo ai suoi simili; il suo spirito si fortifica nel conflitto di opinioni; ma una volta riunito in società, dovrebbe lottare senza tregua contro l’interesse personale e le passioni disordinate, e ben presto l’innocenza soccomberebbe sotto la sua forza o la sua astuzia. Occorsero dunque delle leggi per guidarlo e dei capi per mantenerle.

2. – UOMO sensibile! tu riverisci i tuoi genitori; onora allo stesso modo i padri dello Stato e prega per la loro conservazione; essi sono i rappresentanti della Divinità su questa terra. Se fuorviano, ne risponderanno al Giudice Supremo; ma la tua opinione potrebbe trarti in inganno e mai dispensarti dall’obbedire. Se tu venissi meno a questo sacro dovere, se il tuo cuore non trasalisse più al dolce nome della Patria, i templari ti ricaccerebbero dal loro seno come refrattario all’ordine pubblico, come indegno di partecipare ai vantaggi di un’associazione che merita la fiducia e la stima dei governi, in quanto uno dei suoi principali moventi è il patriottismo e che, gelosa di formare i migliori cittadini, esige che i suoi figli adempiano, con il maggior impegno e purezza d’intenti, tutti i doveri del loro stato civile. Il guerriero più coraggioso, il giudice più integro, il maestro più dolce, il servo più fedele, il padre più tenero, lo sposo più costante, il figlio più sottomesso deve essere il Templare, poiché i doveri ordinari e comuni del cittadino sono stati santificati e rafforzati dalle sue promesse libere e volontarie e che disattendendoli unirebbe alla debolezza l’ipocrisia e lo spergiuro.

Art. IV – DOVERI VERSO L’UMANITÀ IN GENERALE

1. – Ma se il circolo patriottico che ti apre una carriera così feconda e soddisfacente non riempie ancora tutta la tua attività; se il tuo cuore sensibile vuole varcare i limiti degli imperi ed infiammare di questo fuoco elettrico dell’umanità tutti gli uomini, tutte le nazioni; se, risalendo alla fonte comune, gradisci amare teneramente tutti quelli che hanno gli stessi organi, lo stesso bisogno di amare, lo stesso desiderio di essere utile ed un’anima immortale come te, vieni allora nei nostri templi ad offrire i tuoi omaggi alla santa umanità; l’universo è la patria del massone e nulla di ciò che concerne l’uomo gli è estraneo.

2. – Osserva con rispetto questo edificio maestoso, destinato a stringere i legami troppo rilassati della morale; ama teneramente un’associazione generale di anime virtuose, capaci di esaltarsi, diffusa in tutti i paesi, dove la ragione e le luci sono penetrate, riunita sotto il santo vessillo dell’umanità, retta da leggi semplici ed uniformi. Senti infine lo scopo sublime del nostro santo Ordine; consacra la tua attività e tutta la tua vita alla beneficenza; nobilita, epura e fortifica questa generosa risoluzione lavorando senza tregua alla tua perfezione, riunendoti più intimamente alla Divinità.

Art. V – BENEFICENZA

1. – Crea ad immagine di Dio che si è degnato di rivelarsi agli uomini e spargere su di loro la felicità; accostati a questo modello infinito con la volontà costante di versare incessantemente sugli altri uomini tutta la quantità di felicità che è in tuo potere; tutto ciò che lo spirito può concepire di bene è il patrimonio del massone.

2. – Osserva la miseria impotente dell’infanzia, essa reclama il tuo appoggio; considera l’inesperienza funesta della gioventù, essa sollecita i tuoi consigli; poni la tua felicità a preservarla dagli errori e dalle seduzioni che la minacciano; eccita in lei le scintille del fuoco sacro del genio, aiutala a svilupparle per il bene del mondo.

3. – Ogni essere che soffre o geme ha dei sacri diritti su di te; guardati dal misconoscerli, non aspettare che il grido penetrante della miseria ti solleciti; previeni e rassicura lo sventurato timido; non avvelenare, con l’ostentazione dei tuoi doni, le fonti di acqua viva dove lo sfortunato deve dissetarsi; non cercare la ricompensa per la tua beneficenza nei vani applausi della moltitudine; il massone la trova nella quieta approvazione della sua coscienza e nel sorriso fortificante della Divinità, sotto i cui occhi è sempre posto.

4. – Se la Provvidenza liberale ti ha accordato del superfluo, guardati dal farne un uso frivolo e criminale; essa volle che, con un impulso libero e spontaneo della tua anima generosa, tu rendessi meno sensibile la distribuzione ineguale dei beni, che era nei suoi piani; godi di questa bella prerogativa. Che mai l’avarizia, la più sordida delle passioni, avvilisca il tuo carattere, e che il tuo cuore si sottragga ai calcoli freddi ed aridi che suggerisce. Se mai dovesse inaridirsi al suo soffio tetro ed interessato, evita le nostre officine di carità; sarebbero prive di attrattive per te e non potremmo più riconoscere in te l’antica immagine della Divinità.

5. – Che la tua beneficenza sia illuminata dalla religione, dalla saggezza e dalla prudenza; il tuo cuore vorrebbe abbracciare i bisogni dell’umanità, ma il tuo spirito deve scegliere i più pressanti ed i più importanti. Istruisci, consiglia, proteggi, dona, dà sollievo a seconda dei casi; non ritenere mai di aver fatto abbastanza e non riposarti per le tue opere che per trarre nuove energie. Dedicandoti così agli slanci di questa sublime passione, una fonte inesauribile di gioie si prepara per te: avrai su questa terra l’anticipo della felicità celeste, la tua anima crescerà e tutti gli istanti della tua vita saranno riempiti.

6. – Quando infine senti i limiti della tua natura finita, e che non potendo essere sufficiente da solo a compiere il bene che vorresti fare, la tua anima si rattrista, vieni nei nostri templi; osserva l’insieme sacro dei benefici che ci unisce e concorrenti efficacemente, secondo tutte le tue facoltà, ai piani ed agli impieghi utili che l’associazione massonica ti presenta e che realizza, rallegrati di essere cittadino di questo mondo migliore; assapora i dolci frutti delle nostre forze combinate e concentrate per uno stesso obiettivo; allora le tue risorse si moltiplicheranno, aiuterai a fare mille felici invece di uno ed i tuoi voti saranno coronati.

Art. VI – ALTRI DOVERI MORALI VERSO GLI UOMINI

1. – Ama il tuo prossimo come te stesso e non fargli mai ciò che non vorresti si faccia a te. Serviti del sublime dono della parola, segno esteriore del tuo dominio sulla natura, per prevenire i bisogni altrui e per stimolare in tutti i cuori il fuoco sacro della virtù. Sii affabile e servizievole, edifica con l’esempio; condividi l’altrui felicità senza gelosia. Non permettere mai all’invidia di sorgere neanche per un istante nel tuo seno, essa turberebbe la fonte pura della tua felicità e la tua anima sarebbe in preda alla più cupa delle furie.

2. – Perdona al tuo nemico; non vendicartene che con opere buone; questo generoso sacrificio, di cui dobbiamo il sublime precetto alla religione, ti procurerà i piaceri più puri e più deliziosi; ritornerai l’immagine della Divinità che perdona con una bontà celeste le offese dell’uomo, e lo colma di grazie malgrado la sua ingratitudine. Ricordati dunque sempre che questo è il trionfo più bello, che la ragione prevalga sull’istinto, e che il massone dimentichi le ingiurie, ma mai i benefici.

Art. VII – PERFEZIONE MORALE DI SE STESSI

1. – Dedicandoti così all’altrui bene, non dimenticare il tuo perfezionamento e non trascurare di soddisfare i bisogni della tua anima immortale. Discendi spesso nel tuo cuore, per sondarne le pieghe più nascoste. La conoscenza di se stessi è il grande cardine dei precetti massonici. La tua anima è la pietra grezza che occorre sgrossare; offri alla Divinità l’omaggio delle tue inclinazioni regolate, delle tue passioni vinte.

2. – Che i costumi casti e severi siano tuoi compagni inseparabili e ti rendano rispettabile agli occhi dei profani; che la tua anima sia pura, retta, schietta ed umile. L’orgoglio è il nemico più pericoloso dell’uomo, lo mantiene nell’illusoria fiducia nelle sue forze. Non considerare il punto in cui sei giunto, rallenterebbe il tuo cammino; proponiti quello dove devi arrivare; la breve durata del tuo passaggio ti lascia appena la speranza di giungervi: togli al tuo amor proprio il pericoloso alimento del confronto con quelli che ti sono dietro; ascolta piuttosto lo stimolo di un’emulazione virtuosa, guardando dei modelli più compiuti davanti a te.

3. – Che la tua bocca non alteri mai i segreti pensieri del tuo cuore, che essa ne sia sempre l’organo schietto e fedele; un massone che si spogliasse del candore per assumere la maschera dell’ipocrisia e dell’artificio, sarebbe indegno di abitare con noi e, seminando la diffidenza e la discordia nei nostri quieti templi, ne diventerebbe ben presto l’orrore ed il flagello.

4. – Che la sublime idea dell’onnipresenza di Dio ti fortifichi, ti sostenga; rinnova ogni mattina la promessa di diventare migliore; veglia e prega; e quando sul far della sera il tuo cuore soddisfatto ti ricorda una buona azione o qualche vittoria ottenuta su te stesso, soltanto allora riposa tranquillamente nel seno della Provvidenza e riacquista nuove forze.

5. – Studia infine il senso dei simboli e degli emblemi che l’Ordine ti presenta. La Natura stessa vela la maggior parte dei suoi segreti; non vuole essere osservata, confrontata e spesso sorpresa nei suoi effetti. Di tutte le scienze di cui il vasto campo presenta i risultati più felici all’operosità dell’uomo ed a vantaggio della società, quella che ti insegnerà i rapporti tra Dio, l’universo e te, colmerà i desideri della tua anima celeste e ti insegnerà ad adempiere meglio ai tuoi doveri.

Art. VIII – DOVERI VERSO I FRATELLI

1. – Nella folla immensa di esseri di cui questo universo è popolato, hai scelto, con un voto libero, i Templari come tuoi fratelli. Non dimenticare dunque mai che ogni Templare, di qualunque, paese o condizione sia, presentandoti la sua mano destra, simbolo di sincera fratellanza, ha dei sacri diritti sulla tua assistenza e la tua amicizia. Fedele al voto della natura, che fu l’uguaglianza, il massone ristabilisce nei suoi templi i diritti originari della famiglia umana; non sacrifica mai ai pregiudizi popolari ed il livello sacro assimila qui tutti gli stati. Rispetta nella società civile le distanze stabilite o tollerate dalla Provvidenza; ve ne sarebbero tante da abolire e misconoscere. Ma guardati soprattutto dallo stabilire tra noi delle distinzioni fittizie che disapproviamo; lascia i tuoi gradi e le tue decorazioni profane sull’uscio e non entrare che con la scorta delle tue virtù. Qualunque sia il tuo rango nel mondo, cedi il passo nelle nostre Logge al più virtuoso, al più illuminato.

2. – Non arrossire mai in pubblico di un uomo oscuro, ma onesto, che nei nostri consessi hai abbracciato come fratello qualche istante prima; l’Ordine arrossirebbe di te a sua volta e ti caccerebbe, con il tuo orgoglio, per esporlo sulle scene profane del mondo. Se tuo fratello è in pericolo, vola in suo soccorso e non temere di esporre la tua vita per lui. Se si trova nel bisogno, versa su di lui i tuoi tesori e rallegrati di poterne fare un uso così soddisfacente; hai giurato di esercitare la beneficenza verso gli uomini in generale, la devi preferibilmente al tuo fratello che geme. Se è nell’errore e si svia, va da lui con le luci del sentimento, della ragione, della persuasione. Riconduci alla virtù gli esseri che vacillano, e rialza quelli che sono caduti.

3. – Se il tuo cuore ulcerato da offese vere o immaginarie nutrisse qualche segreta inimicizia verso uno dei tuoi fratelli, dissipa all’istante la nube che si alza; chiama in tuo aiuto qualche arbitro disinteressato; richiedi la sua fraterna mediazione; ma non oltrepassare mai la soglia del tempio prima di aver riposto ogni sentimento di odio e di vendetta. Invocherai invano il nome dell’Eterno, perché si degni di abitare nei nostri templi, se non sono purificati dalle virtù dei fratelli e santificati dalla loro concordia.

Art. IX – DOVERI VERSO L’ORDINE

1. – Quando infine tu fossi ammesso alla partecipazione dei vantaggi che derivano dall’Ordine, abbandonerai, in tacito scambio di una parte della tua naturale libertà; adempi dunque rigorosamente gli obblighi morali che t’impone, conformati ai suoi saggi regolamenti e rispetta quelli che la pubblica fiducia ha designati per essere i guardiani delle leggi e gli interpreti del voto generale. La tua volontà nell’Ordine è sottomessa a quella della legge e dei superiori; saresti un cattivo fratello se non riconoscessi questa subordinazione necessaria in qualsiasi società e la nostra sarebbe costretta ad escluderti dal suo seno.

CONCLUSIONE

Se le lezioni che l’Ordine ti rivolge, per facilitare il tuo cammino di verità e di felicità, si imprimono profondamente nella tua anima docile ed aperta alle sensazioni della virtù; se le massime salutari, che impronteranno per così dire ogni passo che farai nel percorso massonico, diventano i tuoi stessi principi e la regola immutevole delle tue azioni; o fratello mio, quale sarà la nostra gioia! compirai il tuo sublime destino, ricoprirai quella somiglianza divina che fu l’eredità dell’uomo nel suo stato di innocenza, che è il fine del cristianesimo e di cui l’Iniziazione massonica fa il suo oggetto principale; ritornerai la creatura teneramente amata dal Cielo: le sue feconde benedizioni si tratterranno su di te; e meritando il titolo glorioso di consacrato, sempre libero, felice e costante, camminerai su questa terra alla stregua dei re, il benefattore degli uomini ed il modello dei tuoi fratelli.