venerdì 6 maggio 2016

I Gradi e i Frutti nel Martinismo


Matteo 7,16-20

16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

 


Il Martinismo è un Ordine Iniziatico strutturato, tradizionalmente, in tre gradi.

I gradi martinisti sono: Associato Incognito, Iniziato Incognito, e Superiore Incognito.

A taluni Superiori Incogniti, che ne fanno richiesta e che sono ritenuti idonei, viene conferita la "funzione" di trasmettere l'iniziazione martinista.

Erroneamente si potrebbe pensare che non essendo il Superiore Incognito Iniziatore un "grado" ma una funzione, questo sia scevro da particolari valutazioni attorno ai requisiti sostanziali della persona. Errore diabolico, che è la radice di tanti guai del martinismo contemporaneo.

Il Superiore Incognito Iniziatore trasmettere al profano l'iniziazione martinista, la quale trova compimento nel grado di Superiore Incognito, ed è responsabile della sua formazione e progressione rituale. Ciò è possibile attraverso la testimonianza che esso offre della sua vita da martinista: dei suoi studi, della sua pratica, e di come questa ha modificato il livello de suo essere intimo. Tutto ciò è reale solamente se il Superiore Incognito Iniziatore provenire da un percorso formativo lineare. Questo percorso, che si snoda per anni, lo investe sotto il profilo psicologico, filosofico, ed operativo. Il S.I.I è un servitore, capace di mettersi a completa disposizione dei suoi figlioletti spirituali, del martinismo universale, e dei fondamenti che regolano il N.V.O. Non possiamo che interrogarci innanzi a  certi salti quantici iniziatici o sincretistiche operazioni di novelli riformatori. I quali, a prescindere la loro età (tavolta avanzata), dimostrano un profondo disorientamento spazio temporale e la necessità di trovare linimento ad una vita di frustrazioni all’interno del nostro ambiente. Portando a confondere depositi, a frammischiare metodi, a ritenere che tutto sia indistintamente eguale e sostituibile. Esso non conoscono il valore intimo della S di Superiore: SERVITORE.

Il martinismo non è una teosofica sofisticata, e neppure una massoneria povera. Il martinismo non è una scuola di morale, e neppure un laboratorio per nuove espressioni spirituali. Il martinismo è un sistema iniziatico tradizionale, che mira a formare uomini e donne liberi: liberi di servire gli altri all'interno della REGOLA MARTINISTA.

Ai cicli di purificazione seguono le operazioni rituali giornaliere, le quali sono propedeutiche per le operazioni lunari, che a loro volta sono passo necessario per giungere a quelle solstiziali. Si apprende, nelle realtà tradizionali, il valore del lavoro interiore, tramite strumenti cardiaci, terugici e sacerdotali. Si apprende la forza di un Eggregore Reale, in virtù della coesione dei fratelli, i quali devono corrispondere a determiante caratteristiche. Si apprende come la via della Reintegrazione, che noi seguiamo, non è legata a dogmatismo, a ideologia, a senili ed atoni pensieri permutati da una vita di frustrazione iniziatica, a imposture iniziatiche, e neppure a certe ciurmerie prezzolate. Bensì al servizio verso la regola martinisti, e verso i fratelli.

Ecco quindi che innanzi a colui che pretende di essere vostro Superiore Incognito Iniziatore, chiedetevi, osservando i suoi comportamenti/modi/espressioni, cosa mai ha conseguito durante il suo presunto lavoro interiore.




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