domenica 22 gennaio 2017

Essere Libero ... oggi !




Cosa significa realmente essere libero e di buoni costumi? Lascio ad ognuno di voi calibrare, in base al proprio senso della morale e del buon gusto, i "buoni costumi". Del resto sono oramai troppo smaliziato e conoscitore dell’animo umano per non comprendere come, spesso, si ami indulgere nelle flessibilità di comportamenti alla sera e predicare bene al mattino. 

Ritenendo però che “libero” preceda  per importanza, e vedremo perché, i “buoni costumi” preferisco riflettere su questa prima parte del binomio.


Così come ci ricorda il dizionario le principali definizioni di "LIBERO" sono:
1 Non soggetto a padrone o a qualsiasi forma di dominio, di costrizione autoritaria.
2 Non limitato da coercizioni, da controlli di natura ideologica o spirituale.

Già questa iniziale delimitazione del contenuto di libero ci offre alcune interessanti osservazioni.
Può accedere ad un percorso di spogliazione, di rettificazione, di reintegrazione o come altro lo vogliamo definire colui che è soggetto al “potere”, in qualsiasi forma, da parte di una terza persona o di un qualche altro dominio vuoi che sia il denaro, la propria libido, o qualche altre “demone” interiore ?
Lo stesso percorso iniziatico sarà apparente, così come è apparente la vita che crede di vivere, in quanto non sarà dettato dai tempi e dalle cadenze necessarie alla spogliazione. Bensì troverà distonico ritmo nell'appagamento di bisogni fin troppo mondani e quaternari. Quali, ad esempio, l’apparenza di mostrarsi, oppure la necessità di coinvolgere altri nei propri affari, ancora il tentativo di mitigare le proprie frustrazioni quotidiane ed infine ricercare un luogo dove primeggiare e pavoneggiarsi.

Dolorosamente potrei scrivere attorno a personaggi, che per strane carambole ed altrui cecità, hanno potuto fregiarsi di titoli, che semmai corretti sotto il profilo formale non lo sono in quello sostanziale. Personaggi che non essendo liberi, e lo vediamo anche in odierne vicende, hanno trascinato con se stessi nel baratro persone ed istituzioni. Certo sarebbe basta il buon senso di chiedersi verso chi o nei confronti di cosa si legava il nostro destino. Purtroppo tanto più poté il blasone e l'orpello, che l'intelletto e la morigeratezza. Unicuique suum direbbero i latini, magnetismo psichico lo chiamo io.

Del resto, amici miei, basta leggere sulla stampa notizie che trovano spesso coinvolti presunti “iniziati”, che con il loro comportamento gettano discredito su tutta la nostra famiglia.
Essi non sono liberi adesso. Essi non erano liberi in precedenza. 

In quanto, amici miei, nel perimetro del tempio frutterà quanto abbiamo portato con noi. Se con noi abbiamo portato i semi del bisogno profano e della confusione psicologica, essi frutteranno in gramigna e male piante.
Ancora mi chiedo, stoltamente lo so, come può impartire “educazione” e “consiglio” colui o coloro che per primi, malgrado il potere che essi detengono, si comportano come l’ultimo dei profani ?
La libertà deve sussistere sui vari livelli dell’essere, della nostra complessa e composita natura.
Dobbiamo essere liberi dalle necessità quotidiane.
Colui che ha “necessità” affettive e psicologiche in forza di una vita profana angusta e mortificata, dovrebbe chiedersi cosa realmente va cercando in una struttura iniziatica. Liberazione o Compensazione ?
Colui che è “impedito” a disporre di una modica cifra per contribuire al sostentamento di un Ordine povero come il nostro, forse dovrebbe occuparsi per prima cosa di trovare equilibrio nel quaternario e superare lo stato di indigenza. La debolezza del gradone inferiore compromette i gradoni superiori della piramide.
Anticamente si accedeva all’iniziazione solamente dimostrando di avere una vita sociale stabile. Onde evitare, da un lato, che i perimetri iniziatici fossero ricettacolo di disadattati e dall’altro, magicamente sostanziale, evitare che le fratellanze fossero turbate da perniciosi squilibri psichici.  

Comprendiamo, spero, che la libertà dagli altri e da noi stessi conduce inevitabilmente all’essere “di buoni costumi”. In quanto una persona che non presenta dipendenze di ordine sociale ed economico e neppure nei confronti dei propri vizi (a cui dovremmo scavare profonde e oscure prigioni al vizio onde poter edificare templi alle virtù) conduce alle piena LIBERTA’.


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sabato 21 gennaio 2017

CALENDARIO LAVORI 2017 DELLE COLLINE SOVRANO ORDINE GNOSTICO MARTINISTA




Collina Abraxas, Toscana


GENNAIO 29 ORE 9.30
FEBBRAIO 26 ORE 9.30
MARZO 12 ORE 9.30
APRILE 09 ORE 9.30
MAGGIO 07 ORE 9.30
GIUGNO 04 ORE 9.30
LUGLIO 02 ORE 9.30
AGOSTO 06 ORE 9.30
SETTEMBRE 03 ORE 9.30
OTTOBRE 08 ORE 9.30
NOVEMBRE 26 ORE 9.30
DICEMBRE 17 ORE 9.30


Collina Louis Claude de Saint-Martin, Oriente di Alessandria

GENNAIO 15 ORE 10:00
FEBBRAIO 12 ORE 10:00 MARZO 05 ORE 10:00 APRILE 02 ORE 10:00 MAGGIO 07 ORE 10:00 GIUGNO 02 ORE 10:00 LUGLIO 04 ORE 10:00 AGOSTO 06 ORE 10:00 SETTEMBRE 10 ORE 10:00 OTTOBRE 01 ORE 10:00 NOVEMBRE 05 ORE 10:00 DICEMBRE 03 ORE 10:00

Collina Silentium, Oriente di Pescara

GENNAIO 7 ORE 10:00 FEBBRAIO 4 ORE 10:00 MARZO 4 ORE 10:00 APRILE 1 ORE 10:00 MAGGIO 6 ORE 10:00 GIUGNO 10 ORE 10:00 LUGLIO 8 ORE 10:00 AGOSTO 26 ORE 10:00 SETTEMBRE 23 ORE 10:00 OTTOBRE 28 ORE 10:00 NOVEMBRE 25 ORE 10:00 DICEMBRE 2 ORE 10:00

Collina Bethel, Collina Mikael, Oriente di Catania


GENNAIO 14
FEBBRAIO 18
MARZO 18
APRILE 08
MAGGIO 13
GIUGNO 10
LUGLIO 8
AGOSTO 5
OTTOBRE 7
NOVEMBRE 11
DICEMBRE 16

giovedì 19 gennaio 2017

Alcuni aspetti deleteri dei tempi contemporanei del martinismo

Recentemente un carissimo fratello si è pregiato di informarmi che una certa persona, nel volgere di pochi anni, si è associata a più Ordini Martinisti. Con somma sorpresa del fratello, io oramai sono piuttosto disincantato rispetto a certe umane dissociazioni,  è emerso che il personaggio era a piè di lista di più ordini contemporaneamente. Immagino che il medesimo soffrisse di solitudine o fosse dotato di una quantità impressionante di personalità multiple per trovare soddisfazione in simile dispendio di energie, tempo e dignità personale.

Alla domanda del perché di tale agire, la risposta semplice è stata:”volevo vedere cosa hanno da offrire di diverso le varie strutture”.

Vorrei soffermarmi su alcuni aspetti di questa questione, che vi posso giurare non finirà tanto presto, per meglio tratteggiare alcuni aspetti deleteri dell’ambiente e di certi sui frequentatori.
Per quanto concerne ciò che si vuole "vedere", posso assicurare che nel Nostro Venerabile Ordine (Sovrano Ordine Gnostico Martinista) il percorso dell’Associato Incognito, percorso invero molto lungo, è similare a quello di qualsiasi altra struttura martinista che trova le proprie radici in Francesco Brunelli. Rituale giornaliero con la sua canonica articolazione, salvo inserimento dell’Incipit di San Giovanni e di un passo gnostico per i fratelli della fraternitas gnostica, rituale di purificazione e, nel NVO, una serie di pratiche di retrospezione-introspezione e ricarica energica. Le “curiosità” tanto ricercate da taluni sfaccendati sono riservate dal grado di Iniziato Incognito e sono di “conferite” solamente a quei fratelli “nati” come martinisti nel Nostro Ordine. Esse si articolano in una particolare cadenza dei rituali lunari, solstiziali ed equinoziali. Dove forma e sostanza sono coese alla nostra prospettiva e lettura “gnostica”. In grado di iniziato incognito cambia anche il rituale giornaliero. E questo per tutelarci da disadattati, avvinazzati e collezionisti vari.

Sarebbe quindi meglio che questi disadattati dell'iniziazione invece che accumulare iniziazioni, patenti (sud americane, inglesi e francesi), lustrini e carrozzoni di esodati; si dedicassero ad una sana ricerca interiore attraverso pochi strumenti fra loro coesi. Chiedendosi tutta questa loro bulimia iniziatica in quale carenza psicologica e spirituale trova radice.

Detto ciò vorrei adesso tratteggiare qualche vezzo deprecabile dell’ambiente, che spero si abbia a modificare con l’inesorabile passo del tempo.

Ambiente.

Vi è forse da lamentarsi, attorno a questi disdicevoli accadimenti, quando taluni “ordini” neppure si degnano di rispondere a lettere e mail dove viene indicato l’accoglimento di un loro ex associato nel piè di lista di altra struttura?
Vi è forse da lamentarsi quando alcuni Ordini sono felici nel disseminare le proprie “scorie” e “problematiche interne” un poco ovunque?
Vi è forse da lamentarsi quando si innalzano Superiori Incogniti Iniziatori  per questioni “politiche elettive”, in cambio di una manciata di associati, per porre una nuova bandierina a giro per il bel paese? Salvo poi atteggiarsi a Galletti sul cucuzzaro della mondezza di giorno, e farneticare come galline spennate di notte perché un invito tarda ad arrivare?
Vi è forse da lamentarsi quando per rimpolpare le fila delle proprie esangui catene, ci lanciamo in una caccia all'associato e ai cavalli, zoppi, di ritorno ?

Personaggi.

Che credito dobbiamo dare a certi blasonati, da altri, luminari del martinismo che danno accoglienza a figure che, senza nessun ritegno e comportamento iniziatico, in pubblici luoghi infamano, insultano e gettano ombre sull’operato altrui?
Che credito dobbiamo dare a certi intellettuali, per altri, che inviano brochure illustrative attorno al percorso cumulativo che sono in grado di offrire, con tanto di tabelle perequative.
Che credito dobbiamo dare a certi novelli rottamatori, che nel volgere di pochi anni hanno collezionato una serie di espulsioni da far invidia a certi rocciosi difensori (che almeno avevano grinta ed attributi).

In virtù di tutti questi accidenti, e tralascio altri per spirito di carità cristiana e pudore, che da qualche anno abbiamo deciso di porci in posizione terza ed isolata. Detto ciò auspico che taluni, che a parole sembrano tenere a questa via, abbiano a scendere da certi trespoli e rinnovare profondamente l’ambiente. Superando certe  idiosincrasie (visto che oramai le loro rendite di posizione sono sepolte e defunte), rimuovendo taluni personaggi che oramai hanno fatto il proprio tempo, ed abbandonando il comodo del politichese.


Al contempo sarebbe necessario interrogarsi due e tre volte prima di accogliere fra le nostre fila, chiedendosi quale utilità all'iniziazione martinsita portare, il novello bussante. 
E' orientato nel tempo e nello spazio ? E' in equilibrio nella sfera sociale ed individuale? Ha una sana vita emotiva e psicologica? E' in grado di integrarsi nell'armonia della catena martinista? Cosa cerca realmente?

A riflesso sarebbe necessario che il bussante si chiedesse dove sta indirizzando il proprio passo. Chi è colui che mi sollecita all'iniziazione? Da dove appare nella costellazione dell'iniziazione e della divulgazione? Qual'è la sua storia? Possibile che si faccia schermo di patenti ed autorità e non di ragionamento ed autorevolezza? 

La massa non fa la qualità, ed è meglio abbondare nell'incisione che essere tremanti con il bisturi. 


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mercoledì 11 gennaio 2017

LO SCHENGEN DELL'ESOTERISMO

Quando ero bimbo, e mi comportavo da bimbo, mi si narrava dei viaggi di fede e speranza verso la Francia in direzione di Lourdes. Viaggi compiuti da pellegrini animati da profonda devozione e da malati in cerca di un aiuto divino. Mente udivo queste parole, essendo da sempre dotato di vivace immaginazione, mi raffiguravo pullman variopinti, canzoni religiose e una multicolore umanità.

Ancora oggi questi viaggi sono intrapresi, ma si scopre che verso la Francia e altri lidi europei si muovono anche una molteplicità di personaggi in cerca di autore. Personaggi, che completamente sconosciuti e disconosciuti nel nostro paese, cercano “RICONOSCIMENTO” delle loro qualità iniziatiche tramite l’ennesimo lustrino, patentino o lettera di amicizia. Poco importa se qui in Italia poi troveranno, proprio in virtù di questi comportamenti, porte chiuse, voci silenti e biasimo da parte di chi è capace di intendere e di volere. In quanto la loro volontà non è quella di far parte di una comunità, la quale è meno frammentata di quanto si pensi, bensì di trovare ragione dei loro torti, inadeguatezza e mancanze altrove. Giungendo poi innanzi ad un pubblico, in genere composto da ingenui o esodati da ordini e strutture, a declamare quanto sono conosciuti all’estero.
Ora mi si permetta alcune considerazioni. Nell’ambiente, mi si conceda siffatto gergo che ben rende l’idea, fra Grandi Maestri ed Iniziatori ci conosciamo tutti. Ognuno con pregi e difetti, come la natura umana richiede e pretende, ci impegnano a custodire e trasmettere l’iniziazione ricevuta. Con assidua frequenza, direttamente o indirettamente, i Grandi Maestri interagiscono e si scambiano impressioni ed informazioni. Di ognuno di noi è possibile tracciare traiettoria. Alcuni sono stati eletti da Supremi Consigli e siedono al magistero di Ordini, altri hanno conquistato sul campo lo spazio e la visibilità di cui godono e altri ancora sono impegnati in una paziente divulgazione. Tutto ciò in rispetto alla Tradizione delle singole strutture di appartenenza e in forza delle umane nature. E’ però dato di fatto che noi tutti possiamo dimostrare un lineare percorso iniziatico. Il quale conta non solo di una formale iniziazione, ma anche della giusta attesa e soprattutto di un “immacolato” percorso scevro da espulsioni. Seppur in tempi, forza e modalità difformi negli ultimi quattro anni la maggioranza dei Grandi Maestri e delle strutture hanno collaborato ad iniziative comuni.
Mi chiedo.. dove mai erano questi postulanti da diporto? Questi frontalieri dell’iniziazione? Questi miracolati da una sorta di Schengen dell’esoterismo?
“FRANCIA O SPAGNA (INGHILTERRA/BRASILE/ECC..) PURCHE’ SI MAGNA”
Questo era il motto popolare che aleggiava nell’Italia campo di battaglia per le potenze straniere. Peccato far notare come oggi la questione è assai diversa. La Francia già negli anni ’90, documenti in nostro possesso lo confermano, sotto il profilo operativo si rivolgeva ai fratelli italiani per avere parvenza di “operatività”. Oggi, in tale paese, il panorama martinista di tale paese è deflagrato in una miriade di ordini che si guardano in cagnesco, ridotti ad essere la brutta copia della libera muratoria francese.
Proprio necessario imbarcarsi in questi viaggi della speranza? Certamente si qualora si desideri strenuamente un attestato. Un attestato che compensi la nostra mancanza di autorevolezza, di storia vissuta e sofferta, di tracciato lineare e di giusta attesa.


Quando ero adulto, e mi comportavo da adulto, mi si narrava dei viaggi di fede e speranza verso la Francia in direzione di Parigi. Viaggi compiuti da esoteristi  animati da profondo orgoglio e da malati in cerca di un aiuto divino. Mente udivo queste parole, essendo da sempre dotato di vivace immaginazione, mi raffiguravo brevetti variopinti, roboanti titoli e una multicolore umanità. 

martedì 3 gennaio 2017

L'Unione Martinista

"I poteri divini dell'Azione vivente in noi, tendono niente meno che ad aprire il nostro centro interiore della nostra anima a tutti i "fratelli" passati, presenti e futuri, per stringere, tutti insieme, il Patto col Divino, e finalmente schiuderci tutti i tesori spirituali e naturali sparsi in ogni regione; e restituirci, per così dire, l'Azione delle cose. In questo mondo ci sono tanti uomini senza intelligenza, proprio perché ce n'è sono pochi che lavorano a diventare realmente capaci d'Azione. Con l'irrompere dello Spirito Universale in noi, e con lo slancio del nostro Spirito, che possiamo arrivare ad essere capaci d'Azione. Con questo slancio abbandoniamo ogni principio dei gusci, quelli che ci permettono di manifestare le sue proprietà, slancio che opera in noi quello che il 'soffio' opera negli animali, o quello che l'aria opera nella natura." Louis-Claude de Saint-Martin

In queste parole del Filosofo Incognito intuiamo L’ARCHITRAVE su cui si imposta e progredisce l'Opera Martinista.
Questo è rappresentato dall'eterna UNIONE SPIRITUALE, travalicante il tempo e lo spazio, fra tutti i fratelli e le sorelle. Questa Unione nasce in virtù dell'iniziazione che il martinista riceve dal proprio Iniziatore e che sua volta è stato regolarmente e tradizionalmente elevato al grado di Superiore Incognito Iniziatore.
Eppure, come amo ripetere, l'iniziazione martinista non trova singolarità nella formale accettazione e trasmissione iniziatica. Essa è antecedente a tale apicale momento e al contempo è susseguente ad esso.

E' antecedente in quanto, come nel Nostro Ordine, trova inizio nella "meditazione dei 28 giorni". La quale è necessaria pratica di spogliazione e di riflessione da parte del bussante. Attraverso questo silente strumento esso ha la possibilità, cosa rara al giorno d'oggi, di testare la propria volontà nel sottoporsi ad un lavoro cadenzato lungo il processionare dei giorni della settimana. Al contempo può, in forza delle riflessioni attorno al proprio stato dell'essere, avere chiara misura degli impedimenti, lacci e disfunzionalismi su cui successivamente operare.

Essa è susseguente alla formale iniziazione in quanto attraverso il lavoro rituale individuale (luni-solare) attivamente il fratello scava nella grezza pietra, modella se stesso e si rende catalizzatore di quelle influenze sottili che successivamente, in grado di Superiore Incognito, avrà forza, volontà ed opportunità di canalizzare. Questo, fratelli miei, è un punto essenziale dell’opera martinista. Il rituale di Luna Piena, strumento in uso dal grado di Iniziato Incognito, è chiamato anche di consolidamento eggregorico. In realtà tutto i lavoro dal grado di Associato è di consolidamento eggregorico. Dove il martinista trova sempre maggiore affinità con la forza eggregorica, grazie agli strumenti dell’opera laboriosa. Forza eggregorica che non è solamente la semplice sommatoria delle volontà dei singoli fratelli, ma è anche l’aspetto sensibile di cui si riveste ed agisce, su questo nostro piano, l’influenza spirituale a cui noi ci richiamiamo.

Ecco quindi che l'unione spirituale viene ogni mese ravvivata tramite il rituale di luna piena, ogni giorno edificata grazie al rituale giornaliero di catena. Ecco perché è necessario un regolare progredire lungo la scala martinista e ogni tentativo di affrettare i tempi, altro non è che un vuoto errore che a niente conduce.


L’Opera Martinista si basa su di una regola molto semplice, i nostri strumenti sono cadenzati per la costante ripetizione, in base al volgere delle stagioni, del transito del Sole e della Luna. Questi reali strumenti, per colui che li possiede, danno ritmo ed armonia. Essi creano un connubio fra le forze della natura esterne ed interne all’operatore, ponendo il martinista al centro di uno spazio sacro dove Egli è Maestro e Sacedote di se stesso..

Concludo lasciando ad altri discorrere di formali unioni, di scelta a freddo di rituali, di minimi comun denominatori di riconoscimento.
Purtroppo non ho mai amato i compromessi, non certo nella vita iniziatica. Gli accordi al ribasso sono vantaggiosi per colui o coloro che niente hanno, non certo per coloro che qualcosa possiedono.
Fratelli miei la reale unione deriva dall'effettivo lavoro nella fucina interiore e non da vuote parole che hanno sapore di postume captatio benevolentiae per un pubblico sognante ma non praticante.

Una domanda pongo e nella semplice risposta vi è lo stato dell'arte: "La vostra Opera è favellare, fantasticare o ogni giorno incidere la mente e l'anima attraverso strumenti ? La vostra fratellanza è reale, sentita e riconosciuta durante il rituale giornaliero, oppure siete soli con voi stessi?"

In forza della risposta, saprete se siete o meno nella sostanza martinisti.

Elenandro XI

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