lunedì 20 maggio 2013

Estratti dalle Dieci Preghiere di Louis Cloude de Saint Martin

Verrò verso di Te, Dio del mio essere; verrò verso di Te, per quanto sozzo io sia; mi presenterò davanti a Te con fiducia. Mi ci presenterò in nome della Tua eterna esistenza, in nome della mia vita, in nome della Tua santa alleanza con l'uomo; e questa tripla offerta sarà per Te un olocausto di gradevole odore sul quale il Tuo spirito farà discendere il suo fuoco divino per consumarlo e ritornare poi verso la Tua dimora santa, carico e interamente pieno dei desideri di un'anima indigente che sospira solamente dietro a Te.

Sorgente eterna di tutto ciò che è, Tu che invii ai prevaricatori gli spiriti di errore e di tenebre che li separano dal Tuo amore, invia a colui che ti cerca uno spirito di verità che lo avvicini a Te per sempre. Che il fuoco di questo spirito consumi in me perfino le più piccole tracce del vecchio uomo e che dopo averlo consumato, faccia nascere da questo ammasso di ceneri un nuovo uomo sul quale la Tua mano sacra non disdegni di versare più l'unzione santa.

Sposo della mia anima, tu per il quale essa ha concepito il santo desiderio della saggezza, vieni ad aiutarmi Tu stesso a dare la nascita a questo figlio benamato che io non potrò mai troppo prediligere

Signore, come oserei guardarmi un istante senza rabbrividire d’orrore sulla mia miseria! Io abito in mezzo alle mie proprie iniquità che sono i frutti dei miei abusi in tutti i generi, e che sono diventati come la mia veste; ho abusato di tutte le mie leggi, ho abusato della mia anima, ho abusato del mio spirito, ho abusato ed abuso quotidianamente di tutte le grazie che il Tuo amore non cessa quotidianamente  di spandere sulla Tua ingrata ed infedele creatura: è a Te che io dovevo tutto offrire e tutto sacrificare, e non dovevo nulla offrire al tempo che è davanti ai Tuoi occhi, come gl’idoli, senza vita e senza intelligenza e tuttavia, non cesso di offrire tutto al tempo e niente a Te; e con questo mi precipito anticipatamente nell’orribile abisso

Toglimi la mia volontà, Signore, toglimi la mia volontà: perché se posso un solo istante sospendere la mia volontà davanti a Te, i torrenti della Tua vita e della Tua luce entreranno in me con impetuosità, non essendovi più alcun ostacolo che li fermi. Vieni ad aiutarmi Tu stesso a rompere queste funeste barriere che mi separano da Te; armati contro me stesso, affinché in me nulla resista alla Tua potenza e che Tu trionfi in me di tutti i Tuoi nemici e di tutti i miei, trionfando sulla mia volontà.

Di questo  fuoco sacro, Egli invia in tutte le facoltà del nostro essere simili emanazioni che a loro volta, ripetendo incessantemente la loro azione in tutto ciò che ci compone, moltiplicano così continuamente la nostra attività spirituale, le nostre virtù e le nostre luci. Ecco perché è così utile elevarGli un tempio nel nostro cuore. Oh uomini di desiderio! Uniamoci per contemplare in un santo tremore l’estensione dell’amore, delle misericordie e delle potenze del nostro Dio.

Signore, come ci sarebbe possibile quaggiù cantare i cantici della Città santa? E’ dal centro dei torrenti delle nostre lacrime, che noi possiamo far sentire i canti della gioia e del giubilo? Se apro la bocca per formarne i primi suoni, i singhiozzi mi opprimono e non posso lasciar sfuggire che dei sospiri e gli accenti del dolore; e spesso anche questi singhiozzi si soffocano nel mio seno, o nessun orecchio caritatevole è vicino a me per sentirli e portarmi del conforto.

Avrai tu la forza, o anima mia, di contemplare l’enormità del debito che l’uomo colpevole ha contratto verso la Divinità? Ma se hai avuta quella di abbandonarti al crimine, puoi ben considerarne tutto l’orrore.

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