“Nella
catena degli esseri, sembra esserci una lacuna: l'uomo, anello vivente di
questa catena, può osservare e toccare l'anello che è immediatamente sotto di
lui, è la scimmia o il gorilla o lo scimpanzé, ma non vede o non tocca l'anello
che è immediatamente sopra di lui. Ecco
perché gli antichi saggi hanno immaginato l'uomo invisibile, che essi hanno
chiamato angelo o demone; ma essi non hanno pensato che l'invisibile deve
essere immateriale, e che l'immateriale è infinito, dal momento che il limite
della sostanza è la forma. I poeti lo hanno compreso bene, e hanno donato dei
corpi ai loro dèi, dicendo che si nascondevano tra le nuvole, come Gesù Cristo
durante l’ascensione; ma le nuvole sono mobili e trasparenti; esse possono
nascondere per un momento sul monte Ida le debolezze coniugali di Giove, ma esse non saprebbero fornire dei
corpi che non siano aria, o degli abiti impermeabili.” (Tratto dal testo gli Eggregori di Eliphas
Lévi)
In passato ho scritto molto sul tema qui proposto,
ed immagino che presto provvederò a dare sistematizzazione ai miei vari lavori,
proprio perché ritengo l’Eggregore quell’elemento, fra gli altri, capace di
innescare un effetto moltiplicatore delle forze dei fratelli e dare continuità
e stabilità alla struttura iniziatica. La quale, ricordo, ha come finalità
primaria quella della preservazione dell’iniziazione da essa detenuta e non le
ambizioni, spesso fallaci, dei suoi appartenenti. Il conseguimento di tale
finalità passa attraverso l’associazione ad essa di coloro che sono meritevoli,
avendo caratteristiche psicologiche e qualità spirituali in sintonia con i
fondamentali costitutivi e l’eggregore della stessa struttura. Qualora questi
requisiti siano dilettevoli o mancanti la struttura scivolerà inevitabilmente
da un piano iniziatico, verso un piano profano.
E’ utile ricordare, prima di procedere oltre, che
quanto riportato in queste modeste pagine attorno agli Eggregori, non rientra
nel campo dello spirito o dell’iniziazione, bensì in quello dello psichichismo[1]
e dell’occultismo[2] . Gli Eggregori e le Forme pensiero attengono ad una serie di
meccanismi volontari o, nella maggior parte dei casi, involontari con cui un
uomo o un gruppo di uomini dà vita e consapevolezza a delle energie organizzate
in forme non materiali. Questa breve premessa è utile onde sgombrare la mente
del lettore e il piano di discussione, da tutte quelle false credenze,
confusioni, dicerie e mistificazioni causate da una profonda mancanza di
pratica e di intuizione da parte di fin troppi cultori dell’esoterismo. Questi
confusi tendono ad assegnare all’Eggregore qualità e funzioni che non gli sono
proprie, ritenendo che abbia una qualche espressione o genesi divina.
Dimenticano che esso è frutto dell’operatività orizzontale ed individuale di
tutta la catena iniziatica, di tutta l’assemblea della fratellanza, e non certo
una qualche forma di “moto divino”. L’influenza spirituale e l’eggregore sono concetti
e realtà ben distinte, che non possono essere confuse onde evitare perniciose
mistificazioni.
E’ necessario comprendere che l’iniziazione
rappresenta quel momento che permette, potenzialmente, di collocare il fratello
lungo una sacra verticale. Attraverso gli strumenti e la docetica propria
dell’Ordine Tradizionale che lo ha accolto, egli compierà il tragitto di reintegrazione
nelle varie fasi da cui è contraddistinto; che lo condurranno dall’immersione
nel caduco quaternario, all’elevazione nell’immutabile mondo della Monade.
Ovviamente essendo noi uomini di questo mondo, agendo con gli strumenti di
questo mondo, non possiamo che custodire l’iniziazione all’interno di
particolari forme[3], le quali permettono ai fratelli, raccolti nel perimetro dell’Ordine,
di usufruire e beneficiare delle influenze sottili in esse catalizzate.
Influenze sottili, quelle beneficiate tramite
l’iniziazione e i rituali, che non attengono alla sfera degli eggregori; la
quale, per quanto importantissima per la vita delle strutture iniziatiche, è
comunque prossima ad un piano intermedio fra l’umano e il sovrumano. Le
influenze sottili proprie dell’iniziazione e dei rituali hanno come fonte la
Monade, il centro pulsante spirituale superiore, che incessantemente irradia i
meritevoli. I quali necessitano dei doverosi apparati, forniti dalla struttura
iniziatica, per accogliere proficuamente tale dono.
L’Eggregore della struttura deve essere visto
come quell’Ente, Consapevole e Strutturato, che ha come principali compiti
quelli di “regolatore delle energie” e “vigilante attorno all’integrità della
struttura”.
La prima funzione viene assolta attraverso l’azione
di collegamento che esso svolge fra l’insieme dei fratelli, di cui gestisce in
modo sapiente i singoli apporti e procede alla redistribuzione dei medesimi. Al
contempo offre quel contributo complementare, che permette di moltiplicare lo
sforzo del singolo proteso lungo la verticale spirituale.
La seconda funzione viene espletata tramite
l’allontanamento di quei fratelli che non sono allineati ai fondamentali della
struttura, e la protezione, nella misura del suo radicamento, del fratello da
eventuali forze perturbatrici.
I fratelli impegnati nella
ritualità, giornaliera ed individuale, alimentano anche l’Eggregore, il quale
ripartisce, e moltiplica, gli effetti di questa loro opera. Attraverso il
saggio impegno delle Grandi Maestranze, qualora in possesso degli adeguati
sigilli e cifre formative, esso potrà essere indirizzato verso le varie utilità
indicate (terapeutica, benessere dei fratelli, mantenimento dei perimetri della
struttura ecc..). Quanto maggiore saranno la coesione dei fratelli e la loro
sintonia, quanto maggiore sarà la forza eggregorica. Ovviamente un Eggregore e
una fratellanza (essi si rispecchiano) frutto di una frattura, di una
scissione, di un tradimento, saranno destinati a disgregarsi a loro volta. In
quanto nel mondo sottile, come nel mondo cellulare, tutto mantiene memoria.
Nondimeno dobbiamo considerare perniciosa una guida eggregorica affidata ad una
maestranza non frutto di reale meritocrazia e spirito di servizio verso la
comunità: essa tenderà ad essere incapace nel governo eggregorico. Infine, ed
in esso troviamo la ragione della triste fine di tante fratellanze, la modifica
dei rituali individuali e collettivi determina un progressivo indebolimento
dell’Eggregore. Specie quando essi sono orientati a rimuovere gli elementi
operativi qualificativi, in ragione di un’ottusa inclusività generalizzata. In ognuno di questi casi
(disarmonia fraterna, frattura eggregorica, carenza della guida e modifica
rituale) avremo un progressivo deterioramento dell’eggregore, che tenderà a
perdere vigore e funzione.
Le Influenze sottili, a loro volta,
non potranno che essere catalizzate attraverso un’armonica sintonia fra di esse
e il vertice della piramide rituale, ed una profonda integrità e sinergia
simbolica ed operativa espressa dalla ritualia. La funzione di determinati
rituali è quella di creare un “canale”, prima, e di “catalizzare” poi queste
influenze. Le quali sono, e rappresentano, l’aspetto benefico e dinamico dell’Essere
Supremo ed Immanifesto di cui l’iniziato, nella sua dimensione spirituale, è
parte scissa che anela al ricongiungimento.
Elenandro XI
Elenandro XI
[1] Il termine psichichismo attiene a tutte quelle dinamiche, consapevoli o
meno, prodotte dall’uomo tramite l’azione della mente, i moti dell’anima e le
irruzione di stati di coscienza alterati. Tali stati, che non hanno la
compartecipazione delle influenze sottili, possono comunque determinare delle
alterazioni sul piano quaternario.
[2] Inteso come quell’insieme di pratiche ed
rudimenti che sottostanno all’attivo impiego della scienza esoterica.
«Con “occulto” intendo riferirmi a quelle particolari pratiche, tecniche
e procedure che: a) si fondano su forze misteriose e ben celate, presenti nella
natura e nel cosmo pur senza essere misurabili o individuabili con gli
strumenti della scienza moderna; b) che comportano, quali conseguenze auspicate
oppure realizzate, risultati empirici, tra i quali si possono annoverare la
conoscenza del corso pratico degli eventi e l’alterazione degli avvenimenti
stessi rispetto allo svolgimento che avrebbero avuto se non ci fosse stato
questo particolare intervento. Con “esoterico”, invece, voglio indicare il
complesso di quei sistemi di pensiero filosofico-religiosi che costituiscono le
fondamenta di quelle pratiche e tecniche occulte cui sopra mi riferivo. Ciò
significa che l’esoterismo fa riferimento a rappresentazioni che racchiudono
conoscenze di più vasta portata sulla natura e sul cosmo, le riflessioni
epistemologiche e ontologiche sulla realtà ultima, le quali tutte insieme
compongono quel bagaglio di nozioni che sta alla base di ogni procedimento
occulto. Ricorrendo a una analogia, si può affermare che la conoscenza
esoterica sta alle pratiche occulte come il complesso delle nozioni della
fisica teorica sta alle applicazioni dell’ingegneria.» Edward A. Tiryakian
«La filosofia occulta sembra essere stata la nutrice o madrina di Tutte
le religioni, la molla segreta di tutte le forze intellettuali, la chiave di
tutte le oscurità divine e la regina assoluta della società, al tempo in cui
essa era riservata esclusivamente all’educazione dei sacerdoti e dei re.»Eliphas
Lévi
[3] Forme intese come contenitori simbolici e
rituali. La cui coesione ed inalterabilità, pena il dissiparsi del potere
iniziatico, sono vigilati ed amministrati da una Grande Maestranza che
rappresenti l’aristocrazia spirituale dell’Ordine.
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