Recentemente un carissimo
fratello si è pregiato di informarmi che una certa persona, nel volgere di
pochi anni, si è associata a più Ordini Martinisti. Con somma sorpresa del
fratello, io oramai sono piuttosto disincantato rispetto a certe umane
dissociazioni, è emerso che il
personaggio era a piè di lista di più ordini contemporaneamente. Immagino che
il medesimo soffrisse di solitudine o fosse dotato di una quantità
impressionante di personalità multiple per trovare soddisfazione in simile
dispendio di energie, tempo e dignità personale.
Alla domanda del perché di tale
agire, la risposta semplice è stata:”volevo vedere cosa hanno da offrire di
diverso le varie strutture”.
Vorrei soffermarmi su alcuni
aspetti di questa questione, che vi posso giurare non finirà tanto presto, per
meglio tratteggiare alcuni aspetti deleteri dell’ambiente e di certi sui
frequentatori.
Per quanto concerne ciò che si
vuole "vedere", posso assicurare che nel Nostro Venerabile Ordine (Sovrano Ordine
Gnostico Martinista) il percorso dell’Associato Incognito, percorso invero
molto lungo, è similare a quello di qualsiasi altra struttura martinista che
trova le proprie radici in Francesco Brunelli. Rituale giornaliero con la sua
canonica articolazione, salvo inserimento dell’Incipit di San Giovanni e di un
passo gnostico per i fratelli della fraternitas gnostica, rituale di
purificazione e, nel NVO, una serie di pratiche di retrospezione-introspezione
e ricarica energica. Le “curiosità” tanto ricercate da taluni sfaccendati sono
riservate dal grado di Iniziato Incognito e sono di “conferite” solamente a
quei fratelli “nati” come martinisti nel Nostro Ordine. Esse si articolano in
una particolare cadenza dei rituali lunari, solstiziali ed equinoziali. Dove
forma e sostanza sono coese alla nostra prospettiva e lettura “gnostica”. In
grado di iniziato incognito cambia anche il rituale giornaliero. E questo per
tutelarci da disadattati, avvinazzati e collezionisti vari.
Sarebbe quindi meglio che questi disadattati dell'iniziazione invece che accumulare iniziazioni, patenti (sud americane, inglesi e francesi), lustrini e carrozzoni di esodati; si dedicassero ad una sana ricerca interiore attraverso pochi strumenti fra loro coesi. Chiedendosi tutta questa loro bulimia iniziatica in quale carenza psicologica e spirituale trova radice.
Detto ciò vorrei adesso
tratteggiare qualche vezzo deprecabile dell’ambiente, che spero si abbia a
modificare con l’inesorabile passo del tempo.
Ambiente.
Vi è forse da lamentarsi, attorno
a questi disdicevoli accadimenti, quando taluni “ordini” neppure si degnano di
rispondere a lettere e mail dove viene indicato l’accoglimento di un loro ex
associato nel piè di lista di altra struttura?
Vi è forse da lamentarsi quando alcuni Ordini sono felici
nel disseminare le proprie “scorie” e “problematiche interne” un poco ovunque?
Vi è forse da lamentarsi quando si innalzano Superiori
Incogniti Iniziatori per questioni “politiche
elettive”, in cambio di una manciata di associati, per porre una nuova bandierina a
giro per il bel paese? Salvo poi atteggiarsi a Galletti sul cucuzzaro della mondezza di giorno, e farneticare come galline
spennate di notte perché un invito tarda ad arrivare?
Vi è forse da lamentarsi quando per rimpolpare le fila delle
proprie esangui catene, ci lanciamo in una caccia all'associato e ai cavalli,
zoppi, di ritorno ?
Personaggi.
Che credito dobbiamo dare a certi blasonati, da altri,
luminari del martinismo che danno accoglienza a figure che, senza nessun
ritegno e comportamento iniziatico, in pubblici luoghi infamano, insultano e
gettano ombre sull’operato altrui?
Che credito dobbiamo dare a certi intellettuali, per altri,
che inviano brochure illustrative attorno al percorso cumulativo che sono in
grado di offrire, con tanto di tabelle perequative.
Che credito dobbiamo dare a certi novelli rottamatori, che
nel volgere di pochi anni hanno collezionato una serie di espulsioni da far invidia
a certi rocciosi difensori (che almeno avevano grinta ed attributi).
In virtù di tutti questi accidenti, e tralascio altri per
spirito di carità cristiana e pudore, che da qualche anno abbiamo deciso di
porci in posizione terza ed isolata. Detto ciò auspico che taluni, che a parole
sembrano tenere a questa via, abbiano a scendere da certi trespoli e rinnovare
profondamente l’ambiente. Superando certe idiosincrasie (visto che oramai le loro
rendite di posizione sono sepolte e defunte), rimuovendo taluni personaggi che
oramai hanno fatto il proprio tempo, ed abbandonando il comodo del politichese.
Al contempo sarebbe necessario interrogarsi due e tre volte prima di accogliere fra le nostre fila, chiedendosi quale utilità all'iniziazione martinsita portare, il novello bussante.
E' orientato nel tempo e nello spazio ? E' in equilibrio nella sfera sociale ed individuale? Ha una sana vita emotiva e psicologica? E' in grado di integrarsi nell'armonia della catena martinista? Cosa cerca realmente?
A riflesso sarebbe necessario che il bussante si chiedesse dove sta indirizzando il proprio passo. Chi è colui che mi sollecita all'iniziazione? Da dove appare nella costellazione dell'iniziazione e della divulgazione? Qual'è la sua storia? Possibile che si faccia schermo di patenti ed autorità e non di ragionamento ed autorevolezza?
La massa non fa la qualità, ed è meglio abbondare nell'incisione
che essere tremanti con il bisturi.
www.martinismo.net
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