sabato 25 febbraio 2017

Strumenti e Tempi Moderni

Vi è la pretesa, da parte di taluni, che un percorso iniziatico abbia come unico riferimento il lavoro interiore, il perfezionamento, con strumenti sempre eguali a prescindere del mutare del tempo, del luogo e della contestualizzazione sociale in cui si opera. Ciò è profondamente errato, e frutto di una miopia perniciosa. L'uomo contemporaneo non è l'uomo rinascimentale e non è neppure l'uomo medioevale. Il contesto in cui oggi viviamo, l'azione invasiva delle eggregore, delle pressioni sociali, del basso psichismo in cui siamo immersi, la separazione fra uomo e natura e uomo e tradizione impongono oggi ben altri mezzi che in passato.
Lo scenario in cui l'uomo contemporaneo di desiderio, e non animato da semplice curiosità, è immerso (in quanto dobbiamo ammettere che l'iniziato non è una figura incorporea che vive in un mondo a se stante, ma come tutti beve, mangia, defeca e interagisce con il mondo circostante) è profondamente diverso da quello del passato. Da un lato abbiamo una società maggiormente invasiva ed uniformante rispetto a quella del passato, dall'altro i sistemi culturali e le varie eggregore agiscono su più livelli (basta vedere ed ascoltare la pochezza di linguaggio delle giovani generazioni, gli orientamenti limitati e limitanti, ecc...), creando uno svuotamento e un livellamento.

Ecco quindi che tutto questo determina la necessità di una nuova taratura degli strumenti e con essi dell'elemento principale dell'Opera: l'uomo stesso. Necessità di porre in essere un benefico circuito legato alla retrospezione, all'introspezione e alla meditazione. A ciò si deve aggiungere la riscoperta di quei valori fondamentali e tradizionali con cui è scritto il nostro libro dell'anima. Infine procedere, per coloro che intuiscono e che possono, verso una reale chiusura ermetica in modo da non essere cibo per la Luna. Tutto questo è oggi necessario prendere in considerazione.

Ovviamente tutto ciò che deve essere introdotto e rivalutato deve essere funzionale e portatore di effetti benefici, onde evitare che si cambi solamente per incapacità di comprendere quanto abbiamo e non sappiamo far funzionare. Per questo ai fratelli suggerisco sempre di apprendere la meccanica del rito, di studiare il generale e poi scendere nel particolare e di avere una visione pragmatica degli strumenti e dell'arte.


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