“L’ostilità
di un profano è nociva, ma è peggiore la confusione che deriva dalle colpe e
dagli errori di un Fratello senza giudizio.” George Oliver.
Molti, alcuni, qualcuno si scagliano con veemenza contro strutture
religiose, istituzioni politiche o l’operato di qualche “pazzo” che per qualche
interesse minaccia i nostri sacri perimetri iniziatici. Indubbiamente la
confusione, o se preferiamo il polverone, innalzato da tali opere può anche
essere notevole, il canglore assorde e il fumo di disturbo alla vista. Tutto
ciò, vorrei auspicare, non dovrebbe recare nessun danno all’autentico iniziato.
A quel tipo di “uomo” consapevole della scelta compiuta, capace di aver sempre
presente a se stesso i motivi per cui è giunto a bussare alle porte di un
Tempio e accedere alla Vera Luce dell’Iniziazione. Anzi a ben pensare un Ordine
Iniziatico sano avrà solamente da beneficiare da tali “attacchi” esterni.
Troverà, esso, motivo di esporre ai suoi confratelli le becere ragioni che
hanno portato gli esterni e gli estranei a muovere voci da mercato nei suoi
confronti. Potrà evidenziare quanto Tutto è Giusto e Perfetto nel rituale e
quanto è Ingiusto e Rozzo nel mondo profano.
Perchè il mondo profano si scaglia contro il mondo iniziatico? Per una
serie di motivazioni risibili: necessità di distogliere l’attenzione della
plebe da reali problemi, necessità di imputare ad altro i propri fallimenti o
inadeguatezze e necessità di trovare attraverso la polemica visibilità. Come è
facile intuire, mio buon fratello, tutti elementi che non dovrebbero indurci a
preoccupazione ma solamente a compassione e sorriso per queste tristi
meccaniche sociali.
Quanto piuttosto mi duole è l’osservare non già quanto è corrotto, e quindi
irreparabile, quanto l’azione di corruzione e prevaricazione portata avanti dai
cosiddetti “fratelli senza giudizio”. I quali assolutamente inconsapevoli di
ciò che un INIZIATO deve rappresentare, privi delle qualificazioni spirituali
necessarie e sprovvisti di ogni amore fraterno inevitabilmente, cercando
vantaggio, causeranno danno all’interno movimento. Il comportamento grossolano,
la vanagloria e l’assenza di ogni discernimento porranno altri fratelli in difficoltà
e offriranno un esempio orrido agli occhi di coloro che sono in cerca di un
eremo di conoscenza e spiritualità. Quest’ultimi si allontaneranno inorriditi,
in quanto, e a ragione, si convinceranno che l’iniziazione è solo apparenza e
facciata.
Purtroppo va affermato che un cattivo apprendista e un pessimo associato
sono frutto di “errori” di valutazione da parte di coloro che dovevano
vigilare, selezionare e separare il grano dalla gramigna. Questi eterni fuori
posto dell’iniziazione, vecchi ciurmatori dai mille aneddoti, che sono giunti
per stanchezza, inerzia e inganno a presiedere posizioni immeritate, come
potevano riconoscere l’inadeguatezza altrui se a loro volta sommamente
inadeguati? Anzi il circondarsi di figliocci spirituali mattarelli, capaci di
confondere un colpo di ventaglio con la brezza dello Spirito, privi di sestante
e direzione nella vita e in definitiva plasmabili come una piccola palla di
creta (cretina) non può che arrecar loro soddisfazione, tranquillità ed agio.
Così male operando le catene iniziatiche si allungano e giungono ad inevitabile
consunzione. La linfa spirituale non scorre, il processo di rettificazione
viene sostituito da effimera saccenza e tutto sarà mosso da invidia ed
ignoranza.
Doverosamente dobbiamo aggiungere il danno arrecato da coloro che, pur in
buona fede, ricoprono un ruolo per cui sono largamente non qualificati. I quali
confondo la formazione dei fratelli con un’informazione basata su lezioncine
aventi carattere morale o pseudo storico. Crogiolandosi attorno a questi ruoli
da maestrina di edmondiana memoria, non comprenderanno, e quindi non faranno
comprendere, che l’iniziazione è ricerca individuale, sofferenza nella mente ed
erudizione agli strumenti d’opera. In assenza di ciò siamo innanzi ad una toccante
e commovente parodia di fratellanza. Assistiamo, in tal caso, ad un isolarsi
dalla confusione esterna, non tanto per edificare uno spazio sacro, quanto
piuttosto per cercare sollievo e ruolo in un’effimera bolla di sapone.
Il Nostro Venerabile Ordine, ed auspico ogni altri struttura iniziatica
degna di tale nome, offre degli strumenti d’Opera. Noi dobbiamo necessariamente
pretendere che questi strumenti siano impiegati dai fratelli e dalle sorelle
che intraprendono il percorso di reintegrazione. Noi dobbiamo necessariamente
pretendere che i nostri Iniziatori e i nostri Fratelli Maggiori siano i primi a
dare esempio attivo e fattivo di tale armonioso e continuo lavoro interiore.
Onde evitare che la nostra sia solamente illusione di fratellanza, e che in
essa, in mancanza di sostanza, si insinuino i germi della pigrizia, della
malevolenza e della profanità. E’ necessario comprendere che non è un Ordine ad
essere automaticamente operativo, ma sono i fratelli che ne sono parte a
renderlo tale. Ecco quindi che è necessario che gli Iniziatori si interroghino
attorno alle qualifiche psicologiche ed iniziatiche del bussante. Si
interroghino attorno a come queste persona possa o debba essere inserita
all’interno delle nostre catene, nell’ottica di un proficuo lavoro individuale
e collettivo. In quanto niente di più errato è il pretendere che il diseguale
sia eguale. Così male pensando si commette un doppio errore. Il primo nei
confronti del diseguale, il quale sarà costretto a misurarsi con un ambiente a
lui estraneo e con strumenti non calibrati sulla sua persona. Il secondo nei
confronti dei fratelli presenti, i quali dovranno accollarsi le disarmonie di
una persona sprovvista della loro tensione ideale.
Ecco perché è sbagliato sostenere che LA LUCE DEVE ESSERE DATA A CHIUNQUE
LA RICHIEDA. Dobbiamo ricordare che compito di un Ordine Iniziato non è
trasmettere l’iniziazione, ma è custodire la fiamma iniziatica affinché essa
possa essere luce per coloro che muovono fra le tenebre di questo nostro mondo.
Elenandro XI
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