Il 28 Aprile 2017, a seguito dì attenta analisi attorno allo stato dei nostri perimetri, il Sovrano Ordine Gnostico Martinista ha inviato la lettera che segue ai vari Grandi Maestri del martinismo italiano. In questa lettera venivano evidenziate quattro criticità tali da compromettere la trasmissione dell'iniziazione martinista.
A tale lettera hanno risposto solamente due Ordini.
Abbiamo, in virtù di tale fatto, ritenuto necessario investire l'intera fratellanza con queste modeste riflessioni. Le quali hanno come unico obiettivo quello di preservare la "Casa Comune", fin troppo funestata da passati rancori.
Amatissimo Fratello,
Perdona questo modo non tradizionale attraverso cui ti contatto e perdona anche il disturbo
che forse ti arrecherò con questa mia missiva. Ritengo, ma ciò che è importante ai miei occhi può
non esserlo ai tuoi, che sia utile a livello di Grandi Maestri mantenere, specie in tempi confusi come
quelli attuali, una qualche forma di dialogo.
Il cuore di questa mia lettera è per esporti alcune riflessioni, attorno al panorama in cui i
Nostri Venerabili Ordini sono necessariamente chiamati ad operare, onde preservare la
testimonianza e la trasmissione dell’iniziazione martinista.
Vi sono quattro fattori potenzialmente disastrosi per l’intero Nostro Movimento, ed essi
devono essere oggetto delle nostre preoccupazioni e dialoghi, onde non dissipare l’integrità
iniziatica e tradizionale del “martinismo italiano”.
1. Il primo elemento è dato dall'irruzione massiccia, nel panorama virtuale e sul territorio, di
strutture martiniste o sedicenti tali. Queste strutture si avvolgano di pittoresche linee iniziatiche
della più esotica provenienza e fornite dai ben noti mercanti dell’iniziazione. Attraverso composite
strutturazioni rituali, che niente hanno a che vedere con i nostri sacri perimetri, gettano confusione
attorno a quella via di Conoscenza e Purificazione rappresenta dal martinismo. Purtroppo tale stato
di cose è aggravato dal fenomeno social ed internet, su cui tornerò nei prossimi punti, che tutto
mortalmente livella.
2. Il secondo elemento è dato da una certa confusione, sempre in ambito social e internet, fra
martinismo e Libera Muratoria. Ovviamente le difformità fra queste due Nobili Scuole di
Formazione è per Noi ben chiara, purtroppo non lo è per molti. I quali, sovente, sono gettati in
confusione proprio da comportamenti non lineari, a livello divulgativo, di certi personaggi. I quali,
per me in modo incomprensibile, godono di un qualche richiamo nei nostri perimetri. Ho la
sensazione, grazie alla presenza territoriale del Mio Ordine, che taluni utilizzino il martinismo,
come una sorta di reclutamento ed avviamento alla Libera Muratoria; oppure come un luogo dove
raccogliere Fratelli Liberi Muratori per finalità estranee alle nostre Prospettive Spirituali ed
Iniziatiche.
3. La presenza di sedicenti fratelli che, a corrente alternata, gettono discredito su tale Ordine
o tale Grande Maestro. Fratelli dal percorso iniziatico non lineare, che hanno varcato la soglia di più
Ordini, fino poi a dare vita a strutture, nominalmente e sostanzialmente, fuori da ogni
REGOLARITA’ martinista e associativa profana.
4. L’incapacità di impedire l’accesso ai perimetri dei nostri Templi a soggetti evidentemente
disturbati e inadeguati, per qualifiche spirituali e psicologiche, al lavoro interiore che proponiamo.
Ben comprendo, come per taluni, la necessità di dare sostanza alla propria Loggia sia impellente.
Desidero però attestare, sapendo di avere la tua fraterna comprensione, che il martinismo non trova
apparenza nei numeri, ma essenza nella qualità dei suoi devoti. Possibile che persone espulse da una
struttura, o che ben sappiamo avere profondi disturbi psicologici, o instabilità profana siano accolte,
a modo di TRANSUMANZA INIZIATICA, in altri ORDINI?! Mi chiedo cosa avverrà nel momento
in cui tali individui, per l’ennesima volta si scaglieranno contro la Nuova, o Vecchia Casa? Quando
metteranno alla berlina il proprio Iniziatore o Grande Maestro? Come sta accadendo in questo
momento, e come è già accaduto, nei confronti di un Nostro Pari (che incidentalmente non è il
sottoscritto)?!
Amatissimo Fratello, ritengo che certi ragionamenti siano prerogativa solamente di coloro
che, essendo al Governo di Ordini, abbiano sviluppato quelle determinate caratteristiche
psicologiche e spirituali di Servizio per i Fratelli e Amore per la Nostra Via; ovviamente tutto ciò
nel rispetto dell’autonomia docetica, rituale ed organizzativa delle Varie Strutture. Purtroppo,
Amato Fratello, dobbiamo ben comprendere come il danno arrecato ad Uno di Noi o ad Un Ordine,
inevitabilmente si ripercuote su tutte le altre strutture. Al contempo la perniciosa percezione, spesso
frutto di disonesta divulgazione, attorno al martinismo, può causare un nocumento a tutta la fraterna
collegialità. Infine ritengo, concludendo, profondamente deleterio, e miope, dare spazio e voce a
personaggi ambigui e anarcoidi, che per loro intrinseca NATURA, ben conosciuti dagli annali dei
Nostri Ordini, sono più portati al Danno che all’Amore.
Nutro la speranza che sia possibile assieme alla Tua Amata Persona, come con agli Altri
Grandi Maestri che dimostrino sensibilità a questo mio scritto, di prevedere azioni concrete o
almeno concertazione per salvaguardare il deposito e i perimetri del Martinismo Italiano.
Ti Saluto Innanzi alle Nostre Sacre Luci.
Elenandro XI
Grande Maestro Sovrano Ordine Gnostico Martinista
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