venerdì 1 aprile 2016

Specificità del Sovrano Ordine Gnostico Martinista ed Osservazioni.

articolo pubblicato su Ecce Quam Bonum n°9 

per informazioni o contatti: eremitadaisettenodi@gmail.com


Equinozio di primavera, 2016 e.v.
Abbiamo avuto più volte modo di soffermarci, in nostri precedenti interventi, sulla natura del rapporto iniziatico martinista e sulle diverse realtà martiniste presenti oggigiorno. Si veda, da ultimo, il libro Martinismo e Via Martinista, curato da Filippo Goti e reperibile su www.lulu.com.
Allo stesso tempo abbiamo ribadito con forza, a scanso di equivoci che certamente non ci connotano, che ogni realtà martinista differisce dalle altre in virtù delle linee iniziatiche detenute, della trasmissione rituale di cui è stata investita e di cui è punto di irradiazione, del governo eggregorico della Grande Maestranza e dei rapporti e deleghe che legano i vari S::: I::: I::: ad essa. È stato altresì detto, a conferma di quanto appena sottolineato, che il Martinismo non ha come obiettivo quello di fare identico meraviglioso fiore da ogni seme, ma permette che da ogni diverso seme, splenda il miglior fiore possibile. Credo che quanto esposto sia rispettoso nei confronti delle differenti realtà martiniste, prese nelle loro precipue specificità.
Per il Sovrano Ordine Gnostico Martinista una connotazione che poco è stata esplicitata riguarda la componente della Grande Maestranza che si distingue per l’essere completamente avulsa da altre organizzazioni esoteriche, sia pure iniziatiche, a cui il N::: V::: O:::, anche solo a livello potenziale, possa essere asservito. Infatti, è notorio come oggi, così come in passato, la gran parte degli Ordini martinisti faccia riferimento a delle Grandi Maestranze che detengono, e hanno in attività, altri Ordini iniziatici, siano essi massonici, egizi, teurgici, templari, chiese gnostiche e così a seguire. Assolutamente nulla da eccepire, stiamo semplicemente esponendo alcune caratteristiche delle diverse realtà martiniste. Al contempo, abbiamo membri delle Grandi Maestranze facenti parte, loro stessi, di organizzazioni esoteriche iniziatiche, delle più svariate (si veda l’elenco appena tracciato). Assolutamente nulla da eccepire, siamo nell’alveo delle libere scelte personali, tutte rispettabilissime. La nostra Gran Maestranza, composta dal Sovrano Gran Maestro e da due Gran Maestri Aggiunti, quindi è un ulteriore elemento di caratterizzazione del N::: V::: O:::, rispetto ad altre realtà martiniste, in quanto non è in alcun modo coinvolta, e oseremmo dire compromessa, anche con riferimento ai singoli componenti, in altre strutture iniziatiche.
Solo per "tranquillizzare" qualche animo esigente, abituato forse a "menar il can per l'aia", i componenti della Gran Maestranza del N::: V::: O::: hanno alle spalle venti anni di Martinismo ciascuno e di cui il percorso iniziatico, fin dal grado di associato, è facilmente tracciabile. Solo con l'intento di informare i nostri associati, ovviamente, gli appartenenti alla Gran Maestranza fin dal grado di associato hanno fatto parte di un Ordine martinista regolare italiano e hanno ricevuto l'iniziazione, ai diversi gradi martinisti, da iniziatori italiani, ben conosciuti, del medesimo Ordine. Quindi, non hanno seguito la ormai consolidata prassi della "transumanza iniziatica", pratica premiante secondo cui per accaparrarsi un passaggio occorre cambiare Ordine, tantomeno sono stati iniziati da fantomatici iniziatori, semmai stranieri, sconosciuti alla gran parte delle strutture martiniste regolari, sia nazionali sia estere. E questo diventa, sicuramente, un ulteriore carattere distintivo del nostro Ordine e della nostra Gran Maestranza, rispetto ad altre realtà martiniste.
Letti da coloro che si ergono a giudici, solo per non essere giudicati, i delineati tratti identitari possono essere visti non come una nota di merito. Invece, corre l'obbligo di rasserenare i nostri associati che in proposito è stata operata una scelta meditata e mirata, quella cioè di essere solo martinisti, fieri di esserlo, al fine di offrire un perimetro operativo ben delimitato, che pur nella sua specificità è esente da apporti strumentali incerti e da novazioni rituali provenienti da altre realtà iniziatiche, si tratta, quindi, di un corpo rituale che consente, sempre nell'alveo della tradizione, che da ogni diverso seme, splenda il miglior fiore possibile.
Ora una nota personale. All'indomani del completamento delle precisazioni sopra riportate, non ho potuto fare a meno di soffermarmi su un articolo, apparso in occasione dell'equinozio, che contrasta con uno dei principi identitari del N::: V::: O::: ovvero il principio cristiano. Già in altra circostanza era stata affrontata la vexata quaestio, ma evidentemente non è stata compresa o non si è voluto comprendere.
È regola comunemente accettata che quando si discute e non si condividono le stesse idee non debba mai venir meno è il rispetto reciproco. Nel caso specifico, non dovrebbe, meglio, non deve, venir meno il rispetto per gli Ordini rappresentati, il rispetto per le cariche ricoperte, ma soprattutto non deve venir meno il rispetto dell'uomo per l'uomo. Si potrà obiettare che questa sia una condotta di "altri tempi", di persone di "una certa età", di persone d'onore. È vero, verissimo, ma ciò che lascia basiti è che le invettive a cui mi riferisco, puramente gratuite, provengono proprio da persona di "una certa età", di "altri tempi" e che, fina a prova contraria, devo e dobbiamo ritenere persona d'onore, persona che dovrebbe aver maturato una forma di saggezza d'animo che va ben oltre il titolo meramente onorifico di "saggissimo". Ciò che preoccupa, in quanto scritto da persona d'onore, è il livore immotivato che connota l'intero intervento. Quasi parafrasando Shakespeare, chi ha scritto fa notare che un tempo fu "amico, fedele e giusto" verso chi oggi addita: ma lui è uomo d’onore!
Quando non si hanno elementi sufficientemente validi per sostenere le proprie argomentazioni, alcuni finiscono per inveire sull'interlocutore, per offenderlo ledendone la dignità. Ma se l'ignaro interlocutore è un iniziato? Semplice: o è un satanista, intento a svolgere chissà quali nefandezze o è un emissario di qualche organizzazione catto-clericale, di taxilliana memoria, infiltrato per distruggere l'Eggregoro. O l'una o l'altra. Ma andiamo oltre.
Si teorizza, quasi come una shari’ah, che l'Ordine martinista non possa essere cristiano e chi sostiene il contrario non può che essere un emissario catto-clericale. In tal senso mi sento chiamato in causa, in quanto facente parte di un Ordine martinista e della sua Grande Maestranza, connotati da principi cristiani. Ma allo stesso tempo, penso a tutti quegli Ordini martinisti che utilizzano le meditazioni del Sedir, i salmi penitenziali, a coloro che prendono a modello Maitre Philippe, a chi si richiama ad una cavalleria cristiana, per non parlare di quelli ad indirizzo Cohen alle prese con l'Officio dello Spirito Santo. Penso ad Ordini martinisti la cui Gran Maestranza è parte di chiese gnostiche o di ordini templari, mi sovviene il Ventura, il Brunelli e il Cannizzo. Stando quindi alla perplessità dell’autore dell’articolo, mi sorge un dubbio: Saremmo tutti esponenti di sette catto-clericali, in quanto cristiani?
Nel momento in cui scrivo, apprendo di quanto la intemperanza, la cecità mentale e il fanatismo stia colpendo il popolo belga. Ricordo cosa un martinista (?) – di cui certamente i più ricordano l'Ordine di appartenenza– abbia scritto su Facebook all’indomani degli attacchi a Parigi, inneggiando all’azione terroristica appena portata a termine, invettiva ricusata con fermezza e severità tali da far segnalare e eliminare il post.

Faccio parte di una generazione che ancora porta rispetto per persone di "una certa età", in quanto ritengo che da queste si abbia solo e tanto da imparare, ma mi creda, dal suo articolo, carico di acredine e rabbia, mi è davvero difficile riuscire ad imparare qualcosa.

sabato 26 marzo 2016

23 Marzo 2016 - Ecce Quam Bonum numero 9 - Rivista di Studi sul Martinismo e la Via Martinista

Amatissimi Fratelli e Carissimi Amici,

Sperando di non distrurbarvi, per coloro che fossero interessati alla via martinista e ai temi filosofici ed operativi da essa incarnati, è disponibile il numero 9 di ECCE QUAM BONUM.

Link dove poter scaricare la rivista in formato pdf:
http://www.martinismo.net/0.%20ecce%20quam%20bonum/eccequambonum%209.pdf

I temi trattati sono:
Editoriale
Manifesto dell'Ordine Martinista 1921
Specificità del Sovrano Ordine Gnostico Martinista
Un Uomo Seduto
Le Qualificazioni Necessarie
Paul Sèdir
L’Uomo di Desiderio Cantico Secondo: La Luce
La Maschera e il Grembiule
Tempi e Cadenze dell’Associato Incognito
Volontà e Trasmutazione
Brevi Riflessioni sull’Associato Incognito
La Conoscenza di SE’
Pensieri Mistici
Adamo ed Eva.
Il Femminile nella Torà
ET LUX IN TENIBRIS LUCET
Culto e Rito Cataro
I precendenti numeri della rivista sono disponibili a questo indirizzo internet:
indice generale del sito www.martinismo.net 

per informazioni e collaborazioni eremitadaisettenodi@gmail.com

Colgo l'occasione per augurare a voi e a tutti i vostri Cari ed Amati una felice festività Pasquale. 
"Sorgente eterna di tutto ciò che è, Tu che invii ai prevaricatori gli spiriti di errore e di tenebre che li separano dal Tuo amore, invia a colui che ti cerca uno spirito di verità che lo avvicini a Te per sempre. Che il fuoco di questo spirito consumi in me perfino le più piccole tracce del vecchio uomo e che dopo averlo consumato, faccia nascere da questo ammasso di ceneri un nuovo uomo sul quale la Tua mano sacra non disdegni di versare più l'unzione santa." IL FILOSOFO INCOGNITO

lunedì 22 febbraio 2016

Martinismo a Mantova

21 Febbraio 2016, Mantova
E' stato tradizionalmente costituito il gruppo martinista "Longino-Luce" che raccoglierà i fratelli e le sorelle animati da autentico desiderio di reintegrazione.
Fratelli e Sorelle che si riconoscono nell'autentica radice cristiano esoterica che anima e da forma e sostanza al martinismo. Così come indicato dal Filosofo Incognito e dai Maestri Passati.
"Non crediate che le gioie dell'anima siano una chimera, e che ciò che di buono acquisiamo in questa vita sia perduto totalmente. L'anima non muta in nessun modo la sua natura lasciando questo corpo mortale. Se lasciata al male riceve la punizione per questo affondandovi ulteriormente. Ma se ha amato la bontà, ed ha a volte sperimentato la segreta gioia della virtù, parteciperà ad esse in un'estasi crescente. Essa ha conosciuto quaggiù le estasi causate dalla contemplazione delle cose che la trascendono. Sembra che nulla sulla terra possa meritarla come la felicità, sembra persino che i piaceri terreni non abbiano esistenza. Essa può fare affidamento sulle stesse estasi nella regione superiore, ancor di più, può contare su gioie oltre misura e su ininterrotte delizie quando questa parte grossolanamente materiale non ne contaminerà più la purezza. Se è così non trascuriamo la vita; tanto più grande sarà la nostra cura per l'anima ora, migliore sarà il nostro stato nell'esistenza futura." (Il Filosofo Incognito da Opere Postume)


martedì 5 gennaio 2016

Strane Polemiche attorno alla Natura del Martinismo

30 Dicembre 2015


Nella giornata del 27 Dicembre 2015, tramite una forma non consona alla nostra Tradizione, ed utilizzando non  strumento non idoneo, la figura apicale di una struttura martinista, ha commentato un editoriale del Nostro Venerabile Ordine, apparso su Ecce Quam Bonum 8. Riportiamo qui le parole del fratello Aton, in modo che sia chiara la questione:
" Il Natale è già passato e quindi si può non essere del tutto buoni. Ciò mi consente di assumere una veste meno buona di quella che bisogna usare in periodo natalizio e di esaminare e di rispondere, con tale veste, ad un articolo di enorme spessore pubblicato nel numero 8 della rivista di studi Martinisti "Ecce Quam Bonum" e firmato "eremitadaisettenodi" (Il fratello qui si confonde,eremitadaisettenodi@gmail.com è il mio indirizzo postale. Non essendo la nostra docetica e i nostri strumenti divulgativi nella mani di Associati Digitali, ma della Grande Maestranza) e che si trova pubblicata in qualche parte di questo gruppo. In detto articolo si afferma che il Martinismo è un Ordine Iniziatico Cristiano e che niente è possibile rimuovere dal siffatto trinomio. Molto dotta e completa è la spiegazione del perchè il Martinismo sia un Ordine e del perchè sia anche Esoterico; mi permetto quindi di esprimere la mia opinione solo sulla qualifica "cristiano" attribuita al Martinismo. A mio parere gli Ordini Esoterici non possono dirsi legati ad una determinata religione che, per natura, non può essere che essoterica. La religione non è altro che l'applicazione, in un dato territorio e in una data epoca, delle regole apprese attraverso la pratica esoterica. Il cristianesimo è intriso di regole che, attinte dall'ordine cosmico, vengono adattate al popolo in cui tale religione si è diffusa. La maniera di attingere alle regole del cosmo, ovvero alle regole esoteriche valide per tutto il cosmo, è codificata negli strumenti operativi propri dell'Ordine Esoterico che si sceglie di frequentare, nel nostro caso negli strumenti che il Martinismo mette a disposizione. Ciò non toglie però che strumenti necessariamente diversi, pur essi adatti a conoscere l'ordine cosmico, possano essere posseduti dagli altri Ordini Esoterici comprese le religioni rivelate. Fra le religioni rivelate il cristianesimo, del quale vogliamo occuparci in queste osservazioni, ha una parte esoterica riservata solo ai sacerdoti e, nel caso specifico, inizia con il trasferimento dell'ordine sacro, vera e propria Iniziazione riservata ai sacerdoti cristiani. Consta anche di una parte essoterica, riservata ai "fedeli" ai quali si impartiscono, da parte dei religiosi cristiani, quei sacramenti, quali il battesimo, la cresima, ecc. che non conducono ad alcuna conoscenza diretta ma servono solo a trasformare la massa in "fedeli" cioè in esecutori di ordini impartiti dai sacerdoti cristiani e per la loro salvezza. Gli ordini impartiti ai fedeli dovrebbero esser tratti dalla conoscenza, ottenuta dai sacerdoti, delle regole dell'intero cosmo, adattate al popolo cui sono dirette ed in quel preciso momento storico. Dico dovrebbero in quanto spesso si verifica che dette norme vengono "completate" con altre che le gerarchie cristiane, specie quelle che dalla primitiva religiosità si sono allontanati come per esempio i cattolici, impartiscono solo perchè utili alla diffusione o alla conservazione del potere materiale che l'organizzazione religiosa ha senza dubbio dato loro.  Torniamo adesso a ciò che ha provocato questo intervento; alla etichettatura cristiana dell'Ordine Martinista. Se ammettessimo l'essenza cristiana del Martinismo dovremmo ritenere gli strumenti operativi martinisti tratti da rituali e dalla simbologia cristiana, ovvero dalla parte esoterica della simbologia cristiana. Ma gli strumenti operativi cristiani, cioè gli strumenti che portano alla conoscenza i sacerdoti cristiani, noi non li conosciamo. Conosciamo solo il risultato che, con detti strumenti, le gerarchie cristiane dicono di aver conseguito. Tali strumenti non possono essere conosciuti da chi non è stato iniziato, cioè ha ricevuto l'ordine sacro, al cristianesimo così come gli strumenti martinisti sono conosciuti solo dai Martinisti e gli strumenti Massonici solo dai Massoni. E dico questo in quanto, come tutti coloro che percorrono la via esoterica, mi è stato detto che, tranne gli strumenti di base utili per liberare l'uomo dalle scorie accumulate dopo la nascita, operazione essenziale per giungere alla conoscenza, gli strumenti........si ricevono, e non dagli uomini. Tali strumenti, fra l'altro, sono specifici della via che si percorre. Sarebbe inutile e forse anche dannoso, avvalersi del sincretismo nell'uso di strumenti operativi. Ed allora? Se considerassimo il Martinismo esoterismo cristiano dovremmo ammettere di adoperare solo gli strumenti che i cristiani voglio farci conoscere, ovvero strumenti non operativi, buoni solo ( e non sempre) a pervenire al significato letterale o morale del simbolo. Faremmo cioè come dice Giacomo Tallone; resteremmo fermi al primo passo sulla via iniziatica. Ed allora, più che di Ordine Esoterico Cristiano io mi permetto di definire il Martinismo un Ordine Esoterico che manifesta i suoi benefici influssi su tutti gli uomini, compresi i Cristiani. In sostanza lo rende cosciente del beneficio che la conoscenza ottenuta con strumenti martinisti apporta alla sostanza delle norme relative anche cristiane e si attiene a norme essoteriche cristiane modificate, o meglio adattate, con il frutto della conoscenza esoterica acquisita con strumenti Martinisti. Trascura, naturalmente non condividendole o ritenendole superflue, le norme dai sacerdoti aggiunte per la diffusione o la conservazione del loro potere. mi sia consentito, per finire, aggiungere che mi lasciano molto perplesso due affermazioni contenute nell'articolo della rivista "Ecce Quam Bonum". La prima è relativa al libro sacro. Intanto vi è da dire che non in tutte le Logge Martiniste esso è presente. In ogni caso ritengo di poter dire che se tale libro è presente in una Loggia di un Ordine Esoterico, lo stesso deve richiamare la parte del libro riconducibile all'esoterismo e non quella riconducibile all'essoterismo. Che quest'ultima si diversa per i vari popoli e nei diversi tempi non solo è giusto ma è anche necessario altrimenti avremmo norme valide per orientali, africani, occidentali ecc. E ciò, se si tiene conto della morfologia dell'individuo adatta al luogo in cui vive, sarebbe impossibile. Come sarebbe impossibile se le stesse norme fossero vigenti nelle varie epoche. Ciò che bisogna accuratamente evitare, e ciò il vero Iniziato lo sa fare bene, è ciò che divide fra le varie religioni, ciò che uomini, anche religiosi che non hanno conosciuto, pretendono di imporre ai propri simili solo per favorire il loro potere le proprie necessità. Altra piccola osservazione che credo però sia frutto di un "lapsus calami" dell'estensore dell'articolo nella rivista Ecce Quam Bonum", è opportuno farla in quanto nello stesso articolo si dice che il Martinista non Cristiano non può essere accolto fra le fila dell'Ordine, o almeno del Sovrano Ordine Gnostico Martinista. Non mi permetto di entrare nel merito del criterio di selezione di altri Ordini Martinisti. È solo che questa norma non riesco a comprenderla essendo io un credente e non un religioso"
Terminata l'analisi dell'aspetto formale, che già basterebbe per inquadrare dipinto e pittore, scendiamo adesso nella sostanza della cosa. La quale, tenuto conto dell'evidenza pubblica e social conferita, assume risvolti decisamente perniciosi in quanto gettono grave confusione fra gli associati al N.V.O e sui profani.
La questione che ha dato "uggia" al fratello è inerente alla radice cristiana del martinismo. Cosa in se e per se universalmente acclarata e consolidata (nota1). Chiara anche per lo stesso fratello, che nel lontanissimo 27 Settembre 2014, ebbe a firmare un Protocollo del Martinismo Italianohttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/protocollo%20fratellanza%20martinista%20italiana.htm . Protocollo che ben conosciamo, essendo stati noi a contribuirne alla forma e alla sostanza del medesimo, mentre altri si sono solamente accodati, dimostrabile tramite documento con data certa.
dove si ribadivano alcuni punti estremamente semplici:
1. l'Ordine Martinista è stato fondato da Papus
2. E' centrale, nel martinismo, la Tradizione Cristiana, senza però escludere (ovviamente se la prima è centrale le altre sono collaterali) ogni altra tradizione religiosa o spirituale.
Sul punto primo, immagino, che il fratello potrebbe dire, in quanto lo ha già detto, che sa bene che il fondatore del moderno Ordine Martinista è stato Papus, ma che gli strumenti sono del Filosofo Incognito e di Martinez. Peccato che per quanto concerne il secondo gli strumenti sono raccolti, in modo variegato ed articolato, nel deposito rituale degli Eletti Cohen, che niente a che confondersi con quello martinista. L’Ordine del Martinez lavora su due piani diversi. La parte esteriore opera nei primi tre gradi della Libera Muratoria Azzurra (apprendista, compagno, e maestro) da cui sono attinti gli elementi ritenuti maggiormente qualificati per le operazioni degli altri gradi. Questi sono poi ammessi ai quattro gradi della Classe del Portico (Apprendista Cohen, Compagno Cohen,  Maestro Cohen, Maestro Speciale Cohen), ed infine alla terza classe detta “Classe del Tempio” (Maestro Eletto Cohen, Grande Maestro Cohen, Grande Architetto, Grande Eletto di Zorobabele). Terminate le classi rituali, chi deteneva determinate qualifiche, accedeva ad una classe segreta detta “Réau-Croix”. Dove l’Adepto, a seguito di complessi riti di purificazione e preghiera che culminavano in un grande rituale teurgico, doveva essere investito dalla Chose (la manifestazione divina) delle chiavi di passo che ne certificassero la preparazione e la finalizzazione spirituale ed iniziatica di tutto il suo percorso massonico e teurgico. Il martinismo lavora su tre gradi, che da un lato non si innestano sopra i gradi della massoneria azzurra, e dall'altro non poggiano su nessun Capitolo o Corpo Rituale. Lo stesso Willermoz, allievo anch'esso di Martinez, diede vita ad un corpo rituale massonico, e non ad una fratellanza o Ordine disgiunto dal perimetro libero muratorio. Oggi, in Francia come in Italia, gruppi qualificati di Eletti Cohen stanno rileggendo e reinterpretando la dottrina del Martinez non tanto in chiave cabalistica, quanto piuttosto gnostica. Del resto i rituali che provengono dal Martinez che tipologia e che natura hanno ? Quale il quadro di riferimento ? Riporto per meglio chiarire due questioni. La prima riconducibile all'esigenza degli Eletti Cohen del Martinez (sposato con rito cattolico romano, e non protestante come qualcuno ha da dire) pretendeva che i suoi "Liberi Muratori Cohen" partecipassero alla funzioni religiose e prendessero l'eucarestia prima di ogni operazione. La seconda relativa alla sostanza della loro ritualità, dove riporto una preghiera in uso in tale Ordine :Nel Nome dell'Eterno: Amen, Amen, Amen, Amen.O Verbo Divino! O Gesù! O Salvatore del mondo! mi unisco in quest'ora ed in questo istante a tuttigli Spiriti della Creazione che compongono la Tua celeste Corte; ed in questo momento in cui Tu percorri tutti i cerchi dell'Universo, per manifestarvi la Tua gloria, la Tua giustizia e la Tua misericordia, rinnovano con ammirevole armonia questo Cantico: "Santo! Santo! Santo il Signore,Dio degli eserciti! I cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli!Che nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nel Cielo, sulla terra e negli inferi; e che ogni lingua professi che Nostro Signore Gesù-Cristo è nella gloria di Dio suo Padre. Amen!Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca proclamerà le Tue lodi.O Dio, vieni in mio soccorso; Signore, affrettati a soccorrermi. Sia gloria al Padre, al Figlio ed alloSpirito Santo, com'era in principio, com'è ora e sempre sarà nei secoli dei secoli. Amen.O Verbo Divino! O Gesù! O Salvatore del mondo, mi unisco in quest'ora ed in questo istante a tuttigli spiriti della creazione che compongono la Tua celeste corte; e che in questo momento in cui Tu percorri tutti i cerchi dell'universo per manifestarvi la Tua gloria, la Tua giustizia e la Tuamisericordia, ripetono con ammirevole armonia questo Cantico:SANTO! SANTO! SANTO IL SIGNORE, IL DIO DEGLI ESERCITI: I CIELI E LA TERRA SONO PIENI DELLA TUA GLORIA: OSANNA NELL'ALTO DEI CIELI." Mi fermo per spirito di fratellanza, non volendo ancora insistere su tali evidenze, per colui che desiderasse ulteriori approfondimenti può visionare questaraccolta di cristianissime preghiere Cohen.
Per quanto riguarda il Filosofo Incognito gli strumenti utilizzati erano la riflessione filosofica e la preghiera. Da ciò chiaramente si desume dalla lettura di Chaptal  (praticamente contemporaneo del Filosofo Incognito). Inoltre invito anche a leggere il Trattato sul Ministero dell'Uomo di Spirito, sempre del Filosofo Incognito, dov'è magistralmente affrontata la questione della differenza fra cristianesimo e cattolicesimo. Inoltre lo stesso Louis Claude de Saint-Martin ebbe notevoli perplessità all'utilizzo del sistema teurgico del Martinez, prediligendo diversa strada. Solamente la persona più sprovveduta, o in malafede, potrebbe sostenere che il Filosofo Incognito non trovasse nella centralità della figura del Cristo, l'elemento necessario ed indispensabile per operare la reintegrazione. Purtroppo il Filosofo Incognito è spesso trascurato proprio da coloro che pretendono di essere martinisti. 
Quindi dobbiamo concludere che nel caso gli strumenti martinisti abbiano radice nel Teurgo di Lione o nel FIlosofo Incognito, questi hanno forma e sostanza cristiana.  Purtroppo queste non sono opinioni, dettate da una volontà di mettersi in evidenza, questa è verità storica, facilmente acquisibile per colui che antepone la Tradizione al proprio Ego. Vogliamo qui offrire alcune biografie, che meglio permettono di comprendere la natura dei due Maestri, al lettore estraneo al nostro perimetro, come a coloro, che pur facendone parte, non sono eruditi nei fondamentali storici del nostro Ordine.
Il fratello fa poi una strana confusione fra Cristianesimo e Religione Cristiana, sostenendo che non ci appartengono gli strumenti della classe sacerdotale. Fermo restando che ormai dall'ottocento tutti hanno ben chiaro, o dovrebbero avere ben chiaro, cosa differenzia una forma spirituale da una forma religiosa (semplicemente diremo che il rapporto fra i due fenomeni è equiparabile alla differenza fra contenuto e contenitore. Comprendo che anche questo è concetto piuttosto difficile da far comprendere agli anticristiani militanti, ai cercatori di patenti e prebende, e a chi sostituisce la docetica con raccolte di affermazioni). Visto che noi ci richiamiamo alla prima e non alla seconda, basti dire che da una semplice lettura dei Vangeli, scaturisce la dimensione di infusione spirituale ed apostolica che noi martinisti richiamiamo. Buffo poi che nel perseverare di tale errore, il fratello, o chi per lui, narra:" a proposito: di quale cristianesimo si parlerebbe? cattolico? ortodosso alla Amadou? protestante alla Martinez? rosacrociano alla Bohme? " A prescindere ancora l'infantile errore fra cristianesimo e cattolicesimo, il fatto che ognuno di questi personaggi che hanno interpretato il martinismo si dichiarassero cristiani, assieme ai due Papus, al Martinez, al Bricaud, al Sacchi, ecc.. ecc.., dovrebbe suggerire che essi riconoscevano nella funzione Archica del Cristianesimo, il vettore e la linfa vitale del martinismo. Ovviamente il fratello, o chi per lui, si chiede a quale cristianesimo ci riferiamo. Ci riferiamo a quel cristianesimo che precede, come ogni forma spirituale precede, ogni forma religiosa. La cui narrazione il Sacrificio, il Dio che diviene Uomo, i suoi simboli e nomi(la croce, il nome del Cristo, INRI, ecc.. ecc..) vivono all'interno dei nostri rituali, e da cui traiamo comunione verticale. Ovviamente questiono difficili da far comprendere a colui o coloro, che offrono chiavi di lettura tese a giustificare a posteriori, la propria vita, o a priori tesi con cui costruirsi palchi di gloria effimera.
Tralasciando però siffatte argomentazioni, che potrebbe risultare indigeste per taluni, la conclusione del fratello è che i nostri strumenti sono  di derivazione ebraica . Buffo non sono cristiani perchè non abbiamo la possibilità di accedere a tali strumenti, ma sono ebraici perchè a tali strumenti accediamo ? Sa il fratello il percorso che dovrebbe fare in ambito ebraico ortodosso solamente per vedere dallo spioncino la Torah? Sai che i sacerdoti nel Tempio ufficiavano lontano dagli occhi del popolo ? No non lo sa, forse qualche grado di altro corpo rituale fa credere ai più di essere Sacerdoti in grado dell'Unità. Provi a spendere tale titolo all'interno di altri consensi iniziatici, e vediamo se questi comprendono tale unità. Comunque  quali sono questi strumenti di derivazione ebraica ?! Mistero..... Mi risulta, invece, che gli strumenti martinisti sono: un rituale giornaliero variamente articolato con Salmi tratti dalla Bibbia in latino. Una purificazione mensile ( con rimandi alla tradizione ermetica rinascimentale e cristiana), un rituale di luna piena (che nel nostro ordine è un percorso di quattro rituali) con una strutturazione ampiamente variegata nella forma, ed infine un solstiziale ed un equinoziale che affondano nella tradizione teurgica salomonica, e nella matrice gnostica eucaristica. Altro non mi è dato di sapere, si vede che il fratello ha dei rituali a noi sconosciuti. Ancora dati esatti sono qui riportati, e non fantastiche affermazioni. Se volessimo procedere lungo la china, sbagliata, imboccata dal fratello attorno alla confusione religiosa, possiamo certamente affermare che alcuni di noi possiedono delle qualificazioni sacerdotali apostoliche, in virtù dei rami collaterali provenienti dalle chiese minori apostoliche ed erranti. Questione questa assai diversa da quella della Chiesa fantasmagorica del Doniel. Tali rami, innestati al tempo del Bricaud, ci permettono in potenza di attivare il patrimonio sacramentale. Ovviamente bisogna avere le qualificazioni formali e sostanziali per poter procedere lungo tale via. Purtroppo, per lui, mentre è evidente la continuità nella forma e nella sostanza del cristianesimo, niente della contiguità spirituale e religiosa dell'ebraismo abbiamo. Dimentica forse l'erudito fratello che proprio nel rituale di loggia, della sua struttura, vi è menzione al fatto che (cito in modo volutamente non sincrono) i nostri rituali niente avranno a che fare con quelli degli ebrei, ecc... ecc... ? (parole del Filosofo Incognito). Cos'è ? Ci dimentichiamo per far polemica, quanto ogni giorno si dovrebbe interpretare a livello rituale? Chiaramente suggeriscano, anche al più ottuso, una verità fondamentale, che lo stesso Louis Claude de Saint-Martin più volte richiama, anche nel suo scritto, PER COLORO CHE LO HANNO LETTO, l'ELEVAZIONE DEL NOME DIVINO. Questa verità è di un tralasciare alle spalle proprio una determinata dimensione rituale e spirituale, e di completarla reintegrandola e trasformandola completamente.
Se quanto sopra non bastasse va ricordata la sua firma in CALCE, sempre nel lontano 17-18 Ottobre 2015, alla bolla di fondazione del N:::V:::O:::: In cui si recita testualmente il SOVRANO ORDINE GNOSTICO MARTINISTA è ORDINE CRISTIANO ED INIZIATICO, senza se, senza ma, senza però. Bolla consultabile a questo indirizzo, che riportiamo privata dei nomi degli 11 firmatari. Dove come secondo nominativo risulta proprio il nostro Caro Fratello. Posso assicurare che nessuna costrizione è stata fatta al fratello in sede di firma, anzi ricordo come gentilmente abbia invitato i suoi fratelli presenti a firmare in retro la bolla. Aveva letto? Avevano letto? Oppure si è lasciato trasportare dall'aria del momento?
Ora il fratello potrà dire che la firma è stata un gesto di cortesia, e sostenere che è opinione che il martinismo sia cristiano. Purtroppo un Ordine Iniziatico non vive di Opinioni, ma di docetica. Al contempo un Ordine che si definisce martinista significa che ha scelto le forme, gli statuti e i regolamenti tipici del martinismo. Infine un iniziato, quando appone la firma "magica" non compie gesti di cortesia, ma gesti di volontà. Ecco forse il problema è proprio questo, un diverso modo di intendere cosa è e cosa non è iniziatico e docetico.
Quanto sopra riportato basterebbe a tratteggiare lo stato delle cose, ma volendo offrire qualche spunto di riflessione ,  mi permetto alcune osservazioni:
Nella sua perseveranza successiva, egli cita le costituzioni di Flamelicus dell'Ordine Martinista. Purtroppo si ignora,o si fa finta di ignorare, che tali costituzioni,variamente poi rivedute dai successivi Gran Maestri di quella Filiazione Martinista, postulano come elemento centrale, in ossequio alla totale convergenza dell'Ordine Martinista Italiano nei confronti del martinismo papusiano, che "L'Ordine Martinista è un Ordine CRISTIANO (che ovviamente NON vuol dire minimamente "cattolico", anche se purtroppo a molti non è ben chiara la difformità fra Forma Spirituale e Forma Religiosa, e per amore di tali persone riporto una breve nota finale(2) ). L'elemento centrale, dell'Opera Martinista, è costituito dal Riparatore (ovvero Nostro Signore Gesù Cristo,visto che è, appunto, con il nome di "Riparatore" che lo appella L.C.d.S.M.). Tale centralità è raccolta nella formula pentagrammatica, o nome pentagrammatico, che vedo ancora essere utilizzato dal caro estensore dell'articolo in oggetto, e di cui rimando a nota margine (3).
La professione di armoniosa risonanza verso il Martinismo papussiano fu poi definitivamente pronunciata nel 1965 allorquando l'Ordine Martinista,nella persona del Suo G.M.O. U.Zasio (Artephius) firmò un Fraterno Trattato di Amicizia con il CRISTIANISSIMO Ordre Martiniste Universel di Philippe Encausse il quale,lo precisiamo,fu chiamato Philippe dal padre (ovvero Papus) in ossequio al mistico e taumaturgo CRISTIANO Maitre Philippe Maestro spirituale non solo di Papus ma anche di Teder,Sedir,Haven,Adam,ovvero i più importanti membri del primo Supremo Consiglio dell'Ordre Martiniste.
Davvero un autogol, di rara perizia, risulta essere la seguente affermazione: "Tutte queste ragioni espresse in breve necessariamente ci portano a sottoscrivere in pieno quanto il Gran Maestro del Martinismo svizzero, Tripet, ebbe a rispondere ad una circolare di Papus (figlio) del 5 aprile 1968 con la quale si obbligavano i Martinisti: 1. alla credenza nella divinità di Gesù Cristo; 2. alla recita del "Pater" nelle riunioni di gruppo. Nella lettera (in risposta a detta circolare) del 14 aprile 1968 il F. Tripet dava una esauriente risposta delle ragioni che lo portavano a non accettare tali imposizioni."Forse coloro che sparano tali notizie,maldestramente ricopiate dagli scritti di Brunelli ignorano che a seguito di tali dichiarazioni il Tripet fu escluso dalla Federazione Martinista di Filiazione Papussiana (che raccoglie circa l'80% dei Martinisti del mondo) e ciò determinò la quasi completa scomparsa del Martinismo in Svizzera! Ignorano i "tifosi"dell'"anticristianesimo martinista" che la maggior parte degli Ordini Martinisti che operano in Italia sono costituiti da 4 gatti e che in Francia l'Ordine Martinista vanta migliaia di affiliati la maggior parte dei quali sono cattolici praticanti e che per il Martinismo francese, "un Ordine Martinista che non sia cristiano NON è un Ordine Martinista". Infine ignorano che la diffidenza di buona parte del Martinismo francese e di molti altri paesi verso il martinismo italiano è proprio dovuto ad alcune derive"pitagorico-pagan-evoliane"di certi ambienti di frangia. Degli eterni fuori posto dell'iniziazione, che vagheggiano il ricollegamento con eggregori morti e sepolti da millenni, che in forza della loro genesi eterodossa ed eterogenea tendono a frammischiare continuamente depositi, concetti, simboli e strumenti. La benchè minima conoscenza della storia recente del martinismo italiano, dovrebbe inoltre invitare a riflettere sul come e sul perchè il successore del Fratello Nebo, al momento di scegliere il nome del nuovo Ordine, lo individuò nel nome dell'Ordine di Philippe Encausse (E CERTO NON PER SVISTA, ATTRIBUENDOSI NOME DI ORDINE MARTINISTA GIA' ESISTENTE E GIA' OPERANTE), ed ancora come mai procedette ad una revisione e sfrondamento dei rituali facenti parte del corpo docetico di tale Ordine ?! Questioni che andrebbero affrontate con maggiore formazione ed attenzione specifica, e non attraverso lo sventolamento di asserzioni di massima atte a raccogliere il plauso di un volgo estraneo alle nostre forme e sostanze.
Del resto nei rituali di loggia del caro fratello non sono fortemente presenti richiami alla sola tradizione ermetico o esoterica cristiana ? Misteri della ragione, la quale può essere bestia più bizzarra della fede. Del resto il caro fratello conclude dicendo che è uomo di credo e non di religione. Belle parole, peccato che non sappiamo a chi si riferisca quando parla di religione. Io preferisco essere uomo di conoscenza e non di credenza (specie quando mal riposta) .
Un fantasioso fratello ha scritto della necessità di ricercare aperture internazionali. Mi permetto di far notare al fratello che in base ai miei rapporti, pregressi e odierni con la realtà martinista internazionale (Romania/Francia/Brasile/Venezuela) sussiste sempre e comunque, nel martinismo regolare, un duplice comun denominatore: l'Ordine Martinista è stato creato da Papus (raccogliendo la forma e la sostanza di un pregresso che trova ed affonda le proprie radici in mistici ed esoteristi cristiani), e l'Ordine Martinista è Ordine Cristiano Iniziatico (come potrà evincere dalla lettura dei manifesti delle varie strutture operanti all'Estero). Concludo con tre osservazioni:
(a) Se la maggioranza delle strutture martiniste concordano su alcuni punti immodificabili attorno alla nostra genesi un motivo ci sarà. E tale motivo non risiede in qualche ottusità generale, ma nella cagione stessa della nostra iniziazione e progressione. Il martinismo non ha fine in un rituale, che qualcuno costantemente mendica, bensì in una radice, che trova amplificazione in un corpo rituale e docetico, tesa ad una progressione. Questa radice è cristiana.
(b) Dove sono finiti i vari assertori di una non centralità della tradizione cristiana del martinismo ? Cosa ci hanno lasciato ? Dove sono le loro strutture? Come sono stati accolti nella tanto ricercata comunità martinista ? Silenzio. Pure i loro figli spirituali hanno provveduto a riformare i loro lasciti, e sfrondarne i depositi.
(c) Volendo e dovendo scegliere come Luce dei Maestri Passati da un lato Martinez, Louis Claude de Saint-Martin, Bohme, Papus padre e Papus figlio, Maitre Philippe, Sacchi, ecc ecc... e le elucubrazioni sospese fra il relativismo di una certa libera muratoria, e la fantasia di una certa teosofia, di cui alcuni sono impregnati, posso assicurare, che nella vita decisione più facile giammai ho preso. Per cui essere definiti da questi confusi maestri "parrocchia di periferia", mi procura un gran sorriso, ed al contempo è indicativo del livello di comprensione delle cose maturato in certi ambiti. Del resto non mi stancherò mai di dirlo. Quando ci indirizziamo verso una struttura iniziatica, sarebbe necessario chiedersi da dove essa nasce. E' portatrice di una reale continuità iniziatica, è espressione di un peculiare e armonico deposito docetico e rituale, oppure è frutto dell'EGO di separazione e frattura, di espulsioni, o genesi capziose ?! Nel caso che niente vi sia di peculiare, o in assenza di reale continuità, forse sarebbe meglio sciogliersi e confluire, se ammessi (ovviamente) verso strutture similari sotto un profilo docetico e rituale. Ovviamente questo non verrà mai fatto... ma anche ciò dovrebbe far suonare un campanello di allarme.
Il Martinismo è Ordine Iniziatico Cristiano la nostra non è opinione è docetica. Chiunque abbia diversa idea, è ben libero di esprimerla, ma è pregato di non usare la nostra immagine per dare lustro e risalto alle proprie opinioni. Al contempo il martinismo non è una teosofia ricca o una massoneria ricca: un luogo dove dissertare fra uomini di dubbio. Bensì un luogo di opera per uomini di desiderio. Del resto so bene che anche quanto scritto sarà opportunamente portato a suo vantaggio onde cercare una qualche forma di maestosa autocelebrazione (così come per la questione delle donne al quarto, le quali in molti ordini sono presenti già da prima dell'associazione al martinismo del fratello: quindi difficilmente se ne può prendere merito filosofico o ideologico), ma tanto dovevamo dire. Perchè gli assertori di idea diversa, invece di proporre nei modi e nei tempi, un dialogo docetico con TUTTE le strutture presenti, ricorrono al social per aggredire le altrui posizioni, e poi come vittime corrono a cercare sostegno ? Semplicemente perchè non sono interessati a convergenze, o elaborazioni docetiche, ma solamente al lustro personale, e al plauso occasionale.
Purtroppo a genesi eterogenea, fa seguito una formazione eterodossa.
Note:
(1) il Martinismo è Ordine Iniziatico Cristiano
(2) La forma religiosa rappresenta la contingenza storica e culturale in cui si è incarnato, per rendere divulgabile in forma essoterica un messaggio spirituale che affonda la propria sostanza nella radice metafisica.  La forma spirituale rappresenta l'elemento concettuale e vivificante della forma religiosa: l'elemento metastorico e sottile a cui tramite i nostri RITUALI intendiamo verticalmente ricollegarci. Il concetto è per sua natura uno e metastorico, e le ‘rappresentazioni’ sono i tentativi storici, culturali di rendere sensibile quello che sensibile non è. 
(3)L'elevazione del Nome Divino 

(4) La formula pentagrammatica

giovedì 26 novembre 2015

Ambiguità sul Martinismo



Non comprendo bene coloro che a vario titolo, in genere quando fa loro comodo, si richiamano al martinismo del Papus. Professano l'autenticità dei propri metodi, anche se poi ben si guardano dal spiegare quali essi siano, la tradizionalità dei propri allestimenti, orbene frequentando questi ambienti non ne ho trovato uno eguale all'altro, e sapientemente ci illustrano come il martinismo sia un ordine illuminista che niente ha a che vedere con forme spirituali ed operazioni teurgiche. Del resto potrei ben concludere qui ogni discussione, osservando come la loro semenza sia sia dispersa in sterili rivoli, o migrata altrove, oppure si contraddistingua per tutto fuorchè per il martinismo. Amo però argomentare.

Chiunque desideri impegnarsi nella storia del martinismo può osservare che, anche quando era in vita il Papus , ha subito una progressiva mutazione strutturale/rituale/docetica. Ciò è stato determinato da vari fattori.

Il primo è sicuramente da ricercarsi in un mutato rapporto fra Papus, Joséphin Péladan, e Stanislas de Guaita. Il quale ha portato il Papus a dare sostanza rituale al suo Ordine Martinista, in modo da svincolarsi e rendersi autonomo da altre sovrastrutture. Il secondo fattore fu la consapevolezza del Papus della necessità di dare vita ad una organizzazione in grado di raccogliere quanto di buono si poteva ancora preservare dell'operatività e della trasmissione iniziatica occidentale. Il terzo fattore è stato il progressivo impoverimento delle altre strutture iniziatiche francesi, unite all'avanzata della tesofia. Ecco quindi, e ciò è evidente anche dalla genesi a macchia di leopardo del martinismo italico, che abbiamo avuto difformi architetture, ma anche ampliamenti del corpo docetico e rituale. Tutto ciò con Papus ancora vivente.

Ecco quindi che è ben difficile invocare una qualche forma di primogenitura, una qualche forma di tradizionalità e fedeltà. Certamente non saremo noi a farlo, che ci limitiamo, con la tranquillità della rettezza che ci è propria, a considerare come la maggioranza delle strutture martiniste convergono attorno ad una progressione rituale individuale e collegiale, salvo poi le ovvie sfumature e caratterizzazioni. Del resto mi si spieghi quale significato può avere una suddivisione dei fratelli in associato incognito/iniziato incognito/superiore incognito in assenza di un piano di studi e di una ritualità Luni/Solare (nei sui tre cicli), a cui segue un'attenta verifica dell'Iniziatore? Siamo forse in presenza di un qualche forma di avanzamento per anzianità o per simpatia ( o peggio per altro) ? Oppure nella creazione di circoli di amici con interessi esoterici?

Da ciò consegue un'evidenza molto semplice. Noi non disconosciamo l'altrui iniziazione martinista, giochetto in voga specie fra coloro che di carte in regola ne hanno ben poche, ma non possiamo riconsocere il grado ricevuto in strutture che non adempiano a questa progressione rituale, ed ovviamente non possiamo riconoscere QUALI MARTINISTI coloro che non hanno debitamente atteso, coloro che hanno compiuto atti simoniaci di compravendita di patenti e brevetti, coloro che hanno infranto i propri voti solenni al momento dell'elevazione, coloro che hanno frammischiato i nostri depositi con barbarie pestilenziali, gli espulsi per indegnità, o coloro che subordinano il martinismo ad altri corpi rituali. Ecco perchè le Grandi Maestranze sono in fraterni rapporti, perchè si riconoscono attorno ad una comune prospettiva, ed a comuni strumenti di lavoro, e ben diffidano di certe pretese che paiano unire giovanotti di belle speranze, a senili imbonitori.

Il martinismo è per noi centrale nel processo di perfezionamento, e non succube e non soggetto all'opportunismo del momento.


Ancora non ci capacitiamo di come qualche personaggio abbia a negare come il martinismo sia Ordine Cristiano. In tale distorta ottica, frutto di derive illuministiche e teosofiche, si finisce inevitabilmente per condurre il martinismo nelle acque del relativismo e del qualunquismo. I cui marci frutti sono ben evidenti attorno a noi: dove qualcuno gioca a fare il pagano avvinghiato a simboli chiaramenti cristiani, altri si profesano sapienti illiministi sbrodolando sempre i soliti concetti triti e ritriti, ed ancora strani ordini che parlano di eoni vecchi e nuovi e poi trovano centralità nella solita Chiesa Gnostica. Il Filosofo Incognito, che qualche affabulatore in affanno tira fuori al momento del bisogno per darsi parvenza veritiera, era un INIZIATO CRISTIANO, Willermoz lo era, e Papus lo era. Le loro strutturazioni rituali ed organizzative sono state imbevute di simboli e concetti tratti, i nostri rituali li affondano le radici, ogni Grande Maestro ha sempre solennemente dichiarato come il Martinismo è un Ordine Cristiano.

Coloro che a vuoto citano il Filosofo Incognito, o attentano alla centralità della formula pentagrammatica, posso affermare che NIENTE hanno capito di tradizione e di martinismo. Basterebbe che questi signori impiegassero cinque minuti del loro tempo per leggere IL COMPIMENTO O ELEVAZIONE DEL NOME DIVINO DEL FILOSOFO INCOGNITO, per comprendere quanto le loro parole sono inutili e l'esatta natura del martinismo.

Oggi il martinismo non può che essere articolato su di un piano di lavori filosofici ed operativi individuali, e oggi come ieri il martinismo è ORDINE CRISTIANO.