sabato 4 gennaio 2014

IOD HE SCHIN VAU HE - Papus



IOD HE SCHIN VAU HE

"Quando il Cristo è venuto, ha reso la pronuncia di questa parola più centrale e più interiore, poiché il gran nome che queste quattro lettere esprimevano è l'esplosione quaternaria o il segnale cruciale di ogni vita; mentre Gesù Cristo portando dall'alto la W degli ebrei, o la lettera S, ha unito il santo ternario al gran nome quaternario, di cui tre è il principio. Ora, se il quaternario doveva trovare in noi la propria fonte nelle ordinazioni antiche, a maggior ragione il nome di Cristo deve pure attendere da lui esclusivamente tutta l'efficacia e la luce. Perciò ci ha detto di chiuderci nella nostra stanza, quando vorremo pregare: mentre nell'antica legge, occorreva assolutamente andare a pregare nel Tempio di Gerusalemme; e qui, vi rimanderò ai trattatelli del vostro amico sulla penitenza, la santa preghiera, il vero abbandono, intitolati: De Weg zu Christ, vi vedrete, ad ogni passo, se tutti i mezzi umani non sono scomparsi e se è possibile che qualcosa vi sia trasmessa veramente, se lo spirito non si crea in noi, come si crea eternamente nel principio della natura universale dove si trova in permanenza l'immagine da cui abbiamo estratto la nostra origine e che è servita da quadro al Mensebwerdung. Senza dubbio, c'è una grande virtù in questa vera pronuncia, tanto centrale che orale, di questo gran nome e di quello di Gesù Cristo che ne è il fiore. La vibrazione della nostra aria elementare è cosa molto secondaria nell'operazione con cui questi nomi rendono sensibili le cose che non lo sono. La loro virtù sta nel fare oggi e in ogni momento ciò che hanno fatto all'inizio delle cose per dare origine ad esse; e poiché esse hanno prodotto ogni cosa prima che esistesse l'aria, senza dubbio sono ancora al di sopra dell'aria, quando adempiono le stesse funzioni; e non è impossibile a questa divina parola farsi sentire, anche da un sordo e in un luogo privo d'aria, come non è difficile alla luce spirituale rendersi sensibile ai nostri occhi anche fisici, quand'anche fossimo ciechi e sprofondati nella prigione più tenebrosa. Quando gli uomini fanno sentire le parole fuori del loro vero posto e che consegnano per ignoranza, imprudenza o empietà, alle regioni esteriori o a disposizione degli uomini del torrente, esse conservano sempre senza dubbio la loro virtù, ma ne trattengono sempre in quantità, perché non si adattano alle combinazioni umane; perciò questi tesori tanto rispettabili non hanno fatto altro che provare diminuzione passando per le mani dell'uomo; senza contare che non han cessato d'essere sostituiti da ingredienti o nulli o pericolosi, che, producendo pure degli effetti, hanno finito per riempire di idoli il mondo intero, perché è il tempio del vero Dio, che è il centro della parola."
Non termineremo questo estratto senza far notare che l'Ordine è debitore a Saint-Martin stesso, non solo del sigillo, ma anche del nome mistico del Cristo, che orna tutti i documenti ufficiali del Martinismo.
Ci vuole proprio la malafede d'un clericale per pretendere che questo sacro nome si riferisca ad altra persona che non a N.S. Gesù Cristo, il Verbo divino creatore. Antonini che nel suo libro Dottrina del Male pretende che la shin ebraica satanizza tutte le parole dove entra, dimostra semplicemente d'essere incapace di comprendere alcunchè di simbolismo.
Il Martinismo è cristiano, ma il suo spirito è nettamente anticlericale…


www.martinismo.net

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