Qualche giorno addietro mi è
capitato di leggere di un fratello che chiedeva la nascita di una santa
alleanza, parole sue, a difesa dei valori tradizionali (sigh). Purtroppo, nella
stura di questi tempi, molti confondono i valori tradizionali con il proprio
interesse di bottega e le sante alleanze come divine salvezze dei propri
traballanti seggioloni. Io preferisco pensare, in un futuro, ad un'Accademia di
studi martinisti, ad un luogo di filosofico confronto, ad idee e contenuti per
traghettare definitivamente il martinismo nel terzo millennio e renderlo valido
baluardo tradizionale nei confronti della furia della modernità.
Ecco perché il numero 10
della nostra amata rivista, che esce in
prossimità del
Solstizio d'Estate (un fausto momento spirituale ed astrologico che vuole
infondere energia e sostegno spirituale a coloro che sono in grado di godere di
tale nutrimento supersostanziale), raccoglie, come fucina intellettuale, opere
di fratelli di altre strutture martiniste. Da sempre il Nostro Venerabile
Ordine, lontano da logiche di partigianeria e amante della positiva
informazione è stato perno di iniziative di divulgazione collegiale. Aperte,
queste, a quella parte sana del martinismo italiano che si conosce e si
riconosce da decenni, senza la necessaria ostentazione di patenti, lustrini, e
contese filiazioni. Unicamente rivolto,
il sano martinismo, al servizio dei fratelli e delle sorelle, al mantenimento di
una coesione spirituale ed eggregorica e a perpetuare la luce dell'Iniziazione
Martinsita. Di altro non ho interesse.
Ecco quindi che in questo
numero trova il contributo di lavori di fratelli Superiori Incogniti Iniziatori
dell’Ordine Martinista, dell'Ordine Martinista Universale, dell'Ordine
Martinista degli Eletti Cohen, dell'Unione Martinista, della Società Martinista
degli Indipendenti e dell'O.M.E.G.A., i quali individualmente hanno partecipato
alla realizzazione di questo numero della nostra rivista. Quando dico nostra
intendo non mia e non dell'Ordine, che immeritatamente rappresento, ma di quel
martinismo che vuole uscire dalle polverose stanze del passato, e conseguire un
ruolo centrale nella formazione e nella divulgazione esoterica. Questo è il mio
sogno romantico, il sogno di una persona che da oltre 25 anni si occupa di
divulgazione esoterica.
Il Martinismo è una Via che conduce
l'iniziato al centro del cuore. Solamente in esso, magico punto spirituale, è
possibile trovare quella mistica unione con il Divino che in noi alberga.
Gli strumenti che il martinista utilizza
sono ampi, in quanto non sussiste una codifica dei medesimi. Essi possono
essere ascrivibili alla preghiera, alla meditazione, alla purificazione, alla
teurgia e all'opera sacerdotale. Tale varietà non attiene, e non deve attenere,
a profane necessità, o al desiderio feticistico di taluni, quanto bensì
all'opportunità che viene offerta al fratello di trovare lo strumento
maggiormente adeguato al genio che in egli dimora.
Ogni martinista è diverso, ciò che unisce
è la formalità dell'iniziazione ricevuta e, sopratutto, il lento progredire
lungo la via della reintegrazione.
Gli strumenti non sono un fine. Essi sono
solamente degli utensili attraverso cui costruire la via che conduce al centro
del cuore. Un Grande Maestro del Passato soleva ripetere che il martinista
inizia l'Opera senza strumenti, e la termina senza bisogno di alcun strumento.
Non esiste un Ordine operativo, esistono fratelli e sorelle
che attivamente operano lungo la via della reintegrazione.
Ovviamente se taluni hanno la
ventura di imbattersi in strutture legate ad un'idea che vuole il martinismo
essere una sorta di teosofia nobile o di libera muratoria povera, e si
predilige, liberissimi di farlo, di ritrovarsi attorno
ad un tavolo a parlare liberamente di cose dal sapore vagamente martinista, non
si può certo pretendere di uscire dall'illusione dialettica. Amo pensare che un
Iniziatore, un Filosofo, oltre a trasmettere l'iniziazione martinsita, sia in
grado di istruire il nuovo fratello all'arte della
REINTEGRAZIONE, attraverso una docetica e un corpo rituale individuale armonico ed
eggregoriamente coeso. Per questo nel Nostro Venerabile Ordine particolare
attenzione è rivolta alla formazione rituale dei fratelli, cadenzata nei tempi e nei modi necessari al loro sviluppo
filosofico e sottile. Teurgia, Preghiera, Meditazione, Sacro Fare Sacerdotale e
Purificazioni sono singoli aspetti, sfaccettature, degli strumenti necessari
per percorre la VIA DEL CUORE, che da fuori porta
all'intimo e che tutto reintegra.
Elenandro XI
Grande Maestro