Carissimo e paziente lettore,
la rivista che stai sfogliando è uno degli strumenti divulgativi di cui è
dotato il Sovrano
Ordine Gnostico Martinista.
Essa è una finestra che permette a te di gettare uno sguardo sulla nostra
fiamma ideale, e permette a noi di entrare in contatto con un pubblico che è
variamente formato ed articolato.
Ecco quindi che quanto qui
verrà trattato
non rappresenta il tutto dei nostri lavori, siano essi individuali o legati all'opera delle nostre Colline e Gruppi, ma solamente quanto può e deve essere
mostrato al fine di comunicare i nostri studi, cercare di soddisfare quella
sana e utile curiosità attorno
al martinismo ed intessere rapporti con quei fratelli e sorelle momentaneamente
isolati.
Questo
numero della nostra amata rivista cade durante la fase astronomica del
solstizio d’inverno. Questo momento astrale determina l’assoluto prevalere
delle ore notturne su quelle diurne. E’ quindi oggi, il 21 Dicembre, il giorno
più breve dell’anno, il giorno in cui le ombre dell’oscurità sembrano avere trionfato
sulla luce.
In
realtà proprio il 21 Dicembre rappresenta il momento in cui il Sole torna a
percorre la sua marcia trionfale nel firmamento. Giorno dopo giorno i raggi
solari irradiano con sempre maggiore fermezza ed intensità il nostro globo,
determinando l’arretramento delle tenebre. Fino al completo trionfo che avverrà
nel solstizio d’estate.
Il
momento del massimo trionfo di un elemento, della sua conclamata ed universale
vittoria, non rappresenta che l’inizio della sua inevitabile decadenza. Dando
vita a quell’eterno ciclo dell’alternanza, che contraddistingue questo piano
della formazione.
Non
è possibile, su questo piano, l’esistenza di luce e tenebra in assenza
dell’altro. In quanto tutto è sorretto
dalla ciclicità degli opposti, da questo magnetismo di forze opponenti e
divergenti, che come la quadriga, trovando equilibrio e fermezza nelle mani
esperte del cocchiere, permettono il processionare fra essere e non essere, vita e morte,
staticità e dinamismo.
Compito
dell’iniziato è quello è quello di essere il forte e saldo cocchiere che guida
le varie coppie di opposti. Il quale, in virtù della propria volontà, imprime
una direzione a questo forze, rompendone lo statico equilibrio.
Ecco
perché, amato fratello, all’interno del tuo lavoro individuale, dovrai comprendere
che sono proprio gli elementi psicologici ed animici che intendi rimuovere o
trasmutare, quelli da cui, inizialmente, trarrai la forza e la sostanza per il
compimento della tua Grande Opera.
Gli
Antichi Alchimisti, sapienti fra i sapienti, sostenevano che solamente colui
che ha l’oro può creare altro oro. Ecco quindi dovrai con attenzione osservare
il tuo variegato mondo interiore, alla ricerca di quanto ti potrà essere utile
per l’edificazione del tuo tempio. Non dovrai procedere in base a dogmatismi,
ad astrusi concetti o altrui opinioni. Sarai guidato solamente dalla lanterna
della tua conoscenza. Avrai come arma solamente la tua forza di volontà.
Fratello mio non sarai però solo in questa opera, in quanto saprai che i
fratelli maggiori vegliano su di te ed avrai a disposizione i nostri utili e
particolari strumenti.
In
modo che scoprirai che il sentiero reale non è quello che trova nella colonna
nera o nella colonna bianca le proprie luci. Il sentiero reale è quello
che le attraversa.
Elenandro XI Grande Maestro
eremitadaisettenodi@gmail.com
www.martinismo.net
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