venerdì 23 settembre 2016

Le Tre Lettere Madri, brevi riflessioni ed introduzione di Opera



Egli fece il vuoto sostanziato e fece il niente dall'essere; e scolpì colonne grandi con il Soffio che non si può afferrare. E' questo il segno (Aleph in tutto e tutto in Aleph): Egli distese, disse e fece tutto il creato e tutti i linguaggi dal nome unico e il segno della parola di ventidue cose in un solo corpo.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin; il loro fondamento il cavo dell'innocenza e il cavo del peccato, e il linguaggio termine ondeggiante fra i due. Tre Madri Aleph, Mem, Scin. Segreto grande, meraviglioso e occulto e magnifico e suggellato con sei anelli: ed escono da essi Aria, Acqua eFuoco, e da essi sono nati i Padri e dai Padri le generazioni. Sappi, giudica, medita come il Fuoco porta l'Acqua.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin. Egli le incise, le scolpì, le purificò, le pesò e le permutò, e formò per mezzo di esse tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Universo, e tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Anno, e tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Organismo, maschio e femmina.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin, Fuoco, Spirito e Acqua. Le generazioni dei Cieli il Fuoco, le generazioni dell'Aria lo Spirito, e le generazioni della Terra l'Acqua; Fuoco di sopra, Acqua di sotto, Spirito termine ondeggiante fra i due: e da loro procedettero i Padri e da loro fu fatto il Tutto.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Universo: Soffio, Acqua e Fuoco. I cieli furono fatti in principio con Fuoco, la Terra fu fatta con l'Acqua e l'Aria con il Soffio ondeggiante fra i due.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Anno: Freddo, Caldo e Temperato. Il Caldo fu fatto con il Fuoco, il Freddo fu fatto con l'Acqua e il Temperato con il Soffio ondeggiante fra i due.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Organismo maschio e femmina: Testa, Ventre e Busto. La Testa è fatta con il Fuoco, il Ventre è stato fatto con l'Acqua e il Busto è stato fatto con il Soffio ondeggiante fra i due.
Egli fece regnare il segno Aleph sul Soffio e legò a lui una corona e purificò questo con questo e formò con essi l'Aria nell'Universo, il Temperato nell'Anno e il Busto nell'Organismo, maschio in Aleph Mem Scin e femmina in Aleph Scin Mem.

Egli fece regnare il segno Mem sull'Acqua e legò a lui una corona e purificò questo con questo e formò con essi la Terra nell'Universo, il Freddo nell'Anno e il Ventre nell'Organismo, maschio in Mem Aleph Scin e femmina in Mem Scin Aleph.

Egli fece regnare il segno Scin sul Fuoco e legò a lui una corona e purificò questo con questo e formò con essi il Cielo nell'Universo, il Caldo nell'Anno e la Testa nell'Organismo, maschio in Scin Aleph Mem e femmina in Scin Mem Aleph. (dal Sepher Yetzirah - cap. 2)


Introduzione
Quanto sopra è un breve estratto dal Libro della Formazione o Sepher Yetzirah. Testo che la tradizione cabbalistica attribuisce ad Abramo, il mitico patriarca del popolo ebraico che sottomettendosi al volore del Dio Tetragrammatico, che gli chiede di sacrificare il suo secondo genito Isacco, stabilisce un'alleanza fra la Divinità Manifesta e la sua discendenza.
Lo Sefer Yetzirah è una narrazione, spesso oscura e contraddittoria, che tratta di Cosmogonia, dei dinamismi che hanno portato al dispiegamento polare della manifestazione.
Esso rappresenta il Libro fondamentale, l'architrave, della speculazione Cabbalistica; è infatti dalla sua ricca mitologia, e dalla prosa immaginifica che i vari pensatori e scuole hanno attinto per elaborare le proprie visioni, elucubrazioni, e proposte attorno al percorso di ricongiungimento dell'Uomo con il Divino, e del Divino con l'Uomo.
Con ogni probabilità fu scritto in Palestina tra il Terzo e il Quarto secolo dell'era cristiana; raccogliendo numerosi spunti neoplatonici e pitagorici, fornendo quindi una chiave di lettura alternativa alla letteralità del testo biblico. In questa ottica possiamo leggere l'attribuzione ad Abramo del testo, come il tentativo della tradizione rabbinica e dei cabalisti moderati di suggerire la non assurdità della Legge e della Sottomissione, in una sorta di doppia messaggio: da un lato la lettera scritta e dall'altro la lettera vivificata dallo spirito. E' però utile sempre rammentare, che tale possibilità/occasione si coglie solamente uscendo dalla dimensione totemica/patriarcale tipica dell'ebraismo in quanto cultura del rapporto carnale fra un Dio e un Popolo; ed ingresso in un modello platonico/pitagorico di appartenenza spirituale. A supporto di questa lettura abbiamo la tradizione orale dei midrashim, che narrano di un Abramo in crisi spirituale e che decide di esplorare le scienze occulte, per saziare il suo desiderio del divino.
Personalmente intravedo in questo testo, come nella Cabala, la necessità di un popolo alla mistica e all'immaginifico; letti come reazione ed anelito alla libertà dello spirito rispetto alle imposizioni della Legge e della Letteralità.
Le Tre Lettere Madri.
Nella tradizione cabbalistica l'alfabeto ebraico è diretta espressione divina, e non dell'uomo.
E' detto: Egli incise, li scolpì, li purificò, li pesò, li permutò l'uno con l'altro, formò con essi tutta la creazione e tutto ciò che è destinato a divenir creato.(ndr le lettere dell'Alfabeto). Prima di andare a dare sommaria esposizione delle tre lettere madri, vorrei ricordare come sia sempre utile separare la fantasia (che spesso sconfina con la faciloneria), dalla realtà storica. Infatti la forma dell'ebraico antico non è stata immutabile. Dobbiamo considerare la scoperta di un proto-alfabeto che scippa alla vergata divina l'alfabeto stesso; consegnandolo agli uomini ( ho letto di un cabbalista romano che sostiene che ciò non sia vero, e che se anche lo fosse dimostrerebbe solamente che i saggi hanno nascosto per millenni il vero alfabeto ). Inoltre dobbiamo rammentare come durante la prigionia in Babilonia l'alfabeto sia andato perduto nella sua canonizzazione, a tal proposito riporto integralmente quanto esposto da Renè Guenon: "in effetti l'alfabeto essendo andato perduto all'epoca della cattività di Babilonia, quando Esdra volle ricostituire il testo della Torah, si servì di una scrittura caldaica, o più esattamente assira, che è la scrittura ebraica detta quadrata, ancora oggi impiegata. Il nuovo alfabeto ebbe 22 lettere come l'antico, ma le corrispondenze furono modificate e divennero quelle che si ritrovano nel Sefer Yetzira [...]. Ecco ora quali sono le modifiche di cui stiamo parlando. Si è scambiata la "MEM" e la "SAMEK", "SCIN" e "TAW", in modo da sostituire la parola "Ast" (Asoth), formata dall'insieme delle tre lettere costitutive (cioè madri, ndt), per "Ams" [...]; si è scambiata ugualmente GHIMEL e DALET, PHE e HAIN...." (cfr. R. Guénon, "L'Archeometra", Ed. Atanor, pagg. 19, 20 )


Aleph è la prima delle tre lettere Madri.
Essa è legata all'aria.
Il valore numerico è 1.
Graficamente ricorda una croce, ad indicare il centro da cui si diramano le quattro direzioni, i quattro mondi della manifestazione, e le quattro porzioni dello spazio.
La lettera Aleph rappresenta Dio creatore. La Torah trova inizio con la Bet, il cui valore è 2. Poiché Dio creatore è la creazione, anche se la creazione non è il Dio Creatore. Il primo uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, trova la radice del proprio nome in Aleph.
La lettera Aleph è composta da due Yod ( segmento superiore ed inferiore, e una Vav obliqua ). Il valore di queste tre lettere è 26 ( 10+10+6), identico valore del Tetragramma.

Mem è la seconda delle tre lettere Madri.
Essa è legata all'acqua.
Il valore numerico è 40.
Graficamente ha due forme, una aperta e una chiusa. La forma aperta rappresenta la Gloria divina manifestata ( Mosè ), la forma chiusa la gloria divina racchiusa nell'uomo ( Messia ).
Mosè dona al popolo di Dio la Legge, il Messia dono al popolo di Dio l’interpretazione della Legge.
40 ricorre nella Bibbia: il divulgo, la permanenza di Mosè sul Monte Sinai, 40 anni nel palazzo del faraone, 40 alla guida di Israele.
La Mem rappresenta l’immanenza di Dio nella creazione ( Makom ): Si rivela e si occulta in essa.

La Shin è la terza delle tre lettere Madri.
Essa è legata al fuoco.
Il valore numerico è 300.
Graficamente la lettera Shin ricorda: le fiamme che divampano sulla terra, mosse dal soffio che proviene da Est. Il fallo che si erge dal ventre. I fiori che si innalzano sul campo. Il trilume, e le tre forze ( positiva, negativa, e neutra ), il cui dinamico equilibrio tutto compone. L'invocazione e l'evocazione dello Spirito Divino, in quanto ricorda colui che leva le mani al cielo, e la sua testa in mezzo.
La Shin è l’azione divina. La Shin rappresenta il potere divino ma anche la corruzione, questo perché se l’uomo è impuro non sarà egli detentore del fuoco, ma semplice arbusto fra le fiamme.

Permutazione.

Tre Madri Aleph, Mem, Scin. Egli le incise, le scolpì, le purificò, le pesò e le permutò, e formò per mezzo di esse tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Universo, e tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Anno, e tre Madri Aleph, Mem, Scin nell'Organismo, maschio e femmina.
Come abbiamo avuto modo di leggere nel breve estratto dal Libro della Formazione, esso indica che la manifestazione è frutto della permutazione delle Lettere Madri. La Permutazione è uno strumento meditativo e contemplativo che incontriamo nella Cabala Operativa, in virtù del saggio Abulafia che:
E incomincia col combinare questo nome, e cioè YHWH, all'inizio da solo, e a esaminare tutte le sue combinazioni, e a farlo muovere e girare come una ruota. (Abulafia, Hayyè Ha-Nefes, Ms. Munchen 408)

Essendo l'ebraico antico una lingua consonantica, dove ad ogni lettera corrisponde anche un numero e un concetto, esso ben si presta alla permutazione delle singole parole. Attraverso tale espediente, Abulafia ricercava sia segreti concetti nascosti nel nome di Dio, sia vere e proprie chiavi meditative capaci di far accedere a nuovi stati di conoscenza e coscienza. La maggior parte delle parole sono composte da tre lettere (come tre sono le lettere madri; lasciando al lettore altre più stringenti considerazioni) , alcune parole ( chiamate Porta ) da due. Attraverso la permutazione abbiamo 3X2X1=6 combinazioni, equivalenti alle sei sephirot centrali.... Da Yesod inclusa, a Binah esclusa. Essenzialmente e una ricerca delle parole sacre occulte, quelle che stanno dietro il velo dell'apparenza.

Tale utilizzo delle Lettere Madri ricorda molto il concetto di bija mantra, intesi come essenzialità vibrazionali, la cui modulazione ha dato vita alla manifestazione, e influisce sulla struttura microcosmica dell'adepto (seme inteso come elemento vitale). Nella Tradizione Orientale esiste una molteplicità di bija mantra, associato ad una manifestazione del divino e un centro sottile dell'uomo. Sicuramente quelli maggiormente conosciuti sono:
Om legato alla sfera mentale, che corrisponde all'Ajna Chakra.
Lam legato alla sfera terra, che corrisponde a Muladhara Chakra.
Vam legato alla sfera acqua, che corrisponde a Swadhisthana Chakra.
Ram legato alla sfera fuoco, che corrisponde a Manipura Chakra.
Yam legato alla sfera aria, che corrisponde a Anahata Chakra.
Ham legato alla sfera etere, che corrisponde a Vishuddhi Chakra.
Oltre alla tradizione orientale vorrei porre l'attenzione del paziente lettore sul prologo del Vangelo di Giovanni:
Giovanni 1:1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Giovanni 1:2 Egli era in principio presso Dio:

Giovanni 1:3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

La rottura fra la "Genesi Giovannita" e la Genesi VeteroTestamentaria è evidente; la seconda esprime una creazione legata al fare; mentre la prima indica un processo di emanazione legato alla sfera intellettiva al Nous. La similitudine (Logos= Lettere Madri) del Vangelo di Giovanni e il Sepher Yetzirah è chiara; come è ovvio che se influenza vi è stata il debito investe il secondo e non il primo: vista la primogenitura del Vangelo di San Giovanni. Del resto entrambi, seppur in ambiti diversi, testimoniano il riscatto, la rottura, l'emancipazione degli uomini legati al simbolo, e alla ricerca spirituale, nei confronto del Dio della Legge Tetragrammatico. Non si spiegherebbe altrimenti la necessità di una "seconda" Genesi legata al pensiero e al suono, come del resto l'articolazione sonora creatrice dello Sepher Yetzirah.
Elementi di Pratica
Abbiamo avuto modo di vedere come il concetto di suono permutatore che crea, è patrimonio comune di diverse tradizioni emanative. Il suono è la manifestazione del pensiero, e avendo a riguardo all'Ente o Potenza prima questo potere non è vincolato dalla forma, ma è esso stesso formatore. E' importante la tecnica vibrazionale, oppure la comprensione del significato di ciò ceh intendiamo far vibrare ? A mio avviso siamo innanzi ad una duplice necessità che deve essere soddisfatta in entrambi i suoi termini. La tecnica vibrazionale è fondamentale per imprimere direzione e sostanza al suono formatore: sostanza e direzione volte all'interno dell'operatore che diviene a questo modo il campo ove produrre effetti. La comprensione del significato è rivolta ad una globale aderenza fra Operatore e Principio Archetipale su cui intende operare (Aria, Acqua e Fuoco). La soddisfazione di queste due necessità porteranno ad essere cosa unica, determinando la dissolvenza della mente stessa; cogliendo così i benefici degli affioramenti che a poco a poco spingeranno la forma a risoluzione. 
Lasciamo quindi al genio e alla propensione del singolo se utilizzare le terne sopra indicate in chiave cardiaca o teurgica, limitandoci solamente a far notare come la peculiare forma e il suo combinarsi fanno di ciò che è stato ottenuto dei simboli ( o piacendo dei glifi ) il cui costante tracciarsi nel tempio mentale porta alla loro vivificazione.
Promettendo ben presto di continuare e completare le riflessioni di cui sopra, ringrazio per la pazienza dimostrata.

ELENANDRO XI SUPERIORE INCOGNITO INIZIATORE - SOVRANO ORDINE GNOSTICO MARTINISTA
www.martinismo.net

Nessun commento:

Posta un commento