Vogliamo continuare ad esaminare elementi di operatività legati alle Tre Lettere Madri, e come
queste possono essere associate a parti del corpo umano. Onde così evitare ogni separazione
fra Operatore ed Opera, e comprendere come ogni operatività abbia come inizio e fine
l’operatore stesso, e non azioni che altrimenti si perderebbero nell’indistinto. Lungi da
suggerire che quanto seguirà è l’unica possibile disposizione delle Tre Lettere Madri in relazione
alla tripartizione del corpo umano, vogliamo solamente evidenziare come nell’Antichità era il
cuore il centro del pensiero e non la testa, e solo in tempi moderni quest’ultima è stata
associata a fulcro volitivo. Confondendo pensiero superiore, con pensiero inferiore (espressione
reattiva agli stimoli del mondo dei fenomeni).
Così come la Triade Alchemica Mercurio, Zolfo e Sale; così le tre lettere Madri Mem, Schin ed
Aleph. Così la prima triade governa il ternario riassumendolo ed impegnandolo, così attraverso
le tre lettere madri e la loro permutazione abbiamo la chiave di codifica-decodifica della
manifestazione.
Il dispiegamento polare della manifestazione (Sale), è la forma che assume l’elemento
mercurio, sottoposto all’azione rettificatrice dello zolfo.
Così come il mercurio rappresenta le energie vitali destinate comunque a manifestarsi, nella
loro eterna azione esondante, guidate dalle fasi lunari, dall’eterno ciclo della natura. Esso sta
alla base della nascita, della crescita, della riproduzione, ed infine del declino e della
trasformazione. A tali forze dobbiamo associare la lettera Madre Mem, che già nella sua forma
aperta verso il basso vuole ricordarci il defluire di queste incontenibili energie legate al vitale.
Quale zona se non quella del Plesso Solare, con le sue importanti ghiandole sessuali
(riproduzione), organi dedicati al filtraggio del sangue (purificazione), drenaggio delle acque
(separazione), ventre (assimilazione e trasformazione), per collocare la lettera Mem.
Lettera Mem a rappresentare sia Archetipo delle acque spirituali superiori, prima della
separazione “Fiat firmamentum in medio acquarum et separet aquas ab aquis; quae
superius sicut quae inferius et quae inferius sicut quae superius.”
Lettera Mem a rappresentare il Genio tutelare e rettificatore delle nostre acque interiori, sia
esse rappresentate dai fluidi, sia dal tessuto sanguineo, sia dalla semenza.
L’Opera attraverso la Scin deve essere rivolta al risveglio del Fuoco Interiore. Di quella scintilla
interiore della stessa natura e sostanza della Monade. Particola perenne ed indeformabile, che
sempre arde, non rinunciando ad emettere calore e luce. Quale il luogo ad essa deputato se
non il Plesso Cardiaco, che gli Antichi avevano eletto a vero punto di irradiazione del
pensiero ?! “Et perpetrando miracula rei unius.”
La Scin rappresenta tre fiamme che ardono incessantemente; un’unica fiamma in triplice
manifestazione (Pater – Filius – Spiritus). Una fiamma per dissolvere il grossolano, una fiamma
per rinnovare la natura, una fiamma trasmutare la natura. Così la Scin che posta nella
centralità, nel nodale viatico di ogni via interiore, deve ardere in continuazione onde le acque
siano nobilitate, prima di raggiungere i centri superiori.
Dove collocare Aleph se non nella zona intracigliare, già la forma ricorda quella di una X,
simbolo che proprio sulla fronte si tracciavano alcune antiche comunità cristiane; e che
richiama a noi la fissazione. Così come il Sale elemento necessario ad ogni forma, affinché
mercurio e zolfo, o meglio il mercurio sottoposto all’azione dello zolfo, abbiano coagulazione in
una forma.
“Sol eius Pater est, Luna Mater et ventus eam gestavit in Utero suo; ascendit a terra
ad coelum et rursus a coelo in terram descendit”
La Mem deve essere il Lume Tutelare a cui consacrare la purezza dei nostri elementi.
La Scin deve essere il Lume Tutelare a cui consacrare la trasmutazione dei nostri elementi.
L’Aleph deve essere il Lume Tutelare a cui consacrare ogni volontà organizzatrice dei nostri
elementi.
Quanto sopra è l’universo e le relazioni in cui l’Operatore andrà a porre in essere la sua azione,
dove la volontà del Bagatto, tramite la sapienza antica della Papessa (Mercurio), cercherà di
acquisire il dominio dell’Imperatore (Fuoco) sui quattro elementi, onde essere Pontefice (Sale)
ed imporre ad ogni coppia di opposti novella forma.
Possiamo proporre delle semplici pratiche, in quanto solo attraverso ciò che è semplice può
trovare misura e forma ciò che è complesso.
Dopo adeguato rilassamento, ci porremo nella posizione del cadavere.
Immagineremo nella zona legata al Plesso Solare, un cerchio blu, il cui contenuto fluido
leggermente ma incessantemente si muove. Esso è l’eterno fluire delle acque, di cui in
massima parte siamo composti, ma anche a simbolo della nostra emotività, e delle profondità
della nostra psiche.
Memori dell’antica sapienza giovannita:
Giovanni 4:13 Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;
Giovanni 4:14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che
io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».
Essa troverà utilizzo come formula di apertura del nostro lavoro.
Imprimeremo nel cerchio la Mem iniziando della stessa la mantralizzazione.
Successivamente immagineremo nella zona legata al Plesso Cardiaco, un triangolo rosso da cui
si solleveranno delle fiamme luminose. Esso è la costante azione del fuoco, unico elemento
capace di mutare la sostanza degli elementi su questo piano.
Memori dell’antica sapienza giovannita:
Giovanni 15:6 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo
raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Che troverà utilizzo come formula di apertura del nostro lavoro.
Imprimeremo nel triangolo la Schin, mantralizzandola nel modo più opportuno.
Infine nella zona intracigliare, immagineremo un punto argenteo, nel suo ritmico pulsare. Esso
è la volontà formatrice, ciò che indirizza ogni dispiegamento.
Ancora una volta faremo affidamento al Vangelo di Giovanni:
Giovanni 1:1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Costruendo con il nostro pensiero la Aleph che ritmicamente emerge e si immerge nel punto
pulsante.
E’ possibile alternare sette cicli di mantralizzazioni su ogni Lettera Madre, in modo da creare
una sorta di catena vibrazionale; un ciclo di azione e reazione, quasi a rappresentare la
perenne azione dell’Opera, che si sviluppa sul piano lunare, per poi accedere a quello solare,
ma senza abbandonare il primo.
E’ utile osservare che tale azione può avere come prospettiva sia l’azione di risveglio dei
meccanismi sottili che dovrebbero governare la nostra macchina umana, ma che a causa degli
automatismi ipnotici della nostra natura inferiore sono inerti. Sia azione di riequilibrio
energetico e purificazione delle zone sottoposte all’Opera così come sopra esposta. Con la
finalità di un poderoso ed integrale rito di purificazione, atto a debellare ogni larva astrale, che
come un parassita si annida in questi centri sottili (plesso solare, plesso cardiaco, zona
intracigliare), causando ossessioni e ipnotismi di vari natura, e varia perniciosità.
Tutto ciò altro non è che riorganizzazione dell’uomo, in chiave simbolica.
Elenandro XI Superiore Incognito Iniziatore - Sovrano Ordine Gnostico Martinista
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