Alla morte di Papus la successione
rimase aperta non avendo egli indicatone alcuno. Fu nominato Detré19 e
ciò mentre Bricaud aveva già lasciato a Lione, mentre Papus si
trovava al fronte come maggiore medico, il movimento
martinista-gnostico a lui caro, reclutando i massoni. Come ha
scritto Chevillon che fu successore di Bricaud, questi, con
l’appoggio di Teder che aveva convinto Papus a “sostenere il
Martinismo con la Gnosi”, si trovò da allora attivamente “mêlé”20 alla
direzione dell’Ordine. Morto Teder due anni dopo (nel 1918)
anch’egli senza aver indicato un successore (Bricaud asserì senza
prove di aver avuto la successione verbale), il Patriarca gnostico21 ereditò
il Gran Magistero.
È in questo periodo che iniziano le
scissioni già cominciate dopo la morte di Papus, e che i potentati
stranieri non riconoscono più il Gran Magistero francese proprio a
causa del fatto che i Gran Maestri si moltiplicano. Si giunge così
all’aberrazione già detta, cioè all’intervento di una società
americana autoproclamantesi superiore alle altre, che “riconosce” e
“manda” senza averne alcun diritto ma trovando persone che
sottoscrivono quando in buona fede e quando per riceverne
“riconoscimenti”… sui quali è meglio tacere che pronunciarsi.
Scriveva Jean Chaboseau, figlio di
Augustin, che fu Gran Maestro di uno di questi numerosi Ordini
Martinisti, forse il maggiormente legittimo, (quello detto
Tradizionale) e che, peraltro, lo sciolse dichiarandolo irregolare
come tutti gli altri sorti dalla scissione: “Dopo la morte di Papus
non esiste più alcuna continuità per la presidenza dell’Ordine
Martinista; Papus non aveva designato un successore e se certi
membri elessero Teder, una gran parte non l’accettò. Victor
Blanchard, allora segretario generale, che aveva firmato la
successione di Teder come secondo Gran Maestro, rifiutò di seguire
la sua organizzazione, veramente nuova, tanto per i riti che per la
composizione e gli obblighi che imponeva ai suoi membri. A sua volta
egli costituì un Ordine Martinista di cui fu riconosciuto Gran
Maestro. Teder avrebbe designato Bricaud – ma altre persone
pretendono che si sia proclamato egli stesso – e Bricaud ebbe per
successore Chevillon. Assassinato questi, l’Ordine Martinista alla
nuova maniera (dato che le tendenze massoniche si erano accentuate
ed un’ibrida fusione si era costituita con varie organizzazioni)
ebbe per continuatori i fratelli Dupont e Dabeauvais. Oggi, non si
sa esattamente di chi essi siano i successori, malgrado le loro
affermazioni di sole regolarità martiniste”.
Lo stesso Jean Chaboseau (pare sia
stato aspramente criticato da Robert Ambelain per questa messa a
punto) scriveva, nel 194522:
“Alla morte di Papus si assiste ad una fioritura di membri del
Supremo Consiglio Martinista che si proclamarono Gran Maestri, e si
fecero riconoscere da frazioni di membri. Chi pubblica un rituale,
chi intende mantenere il sistema delle libere iniziazioni, infine,
non si accontenta della tradizione vecchia di un quarto di secolo ma
vi apporta tali modifiche che si assiste veramente alla nascita di
un nuovo Ordine. Riprendendo per suo conto le affermazioni di Papus,
e pretendendo di essere il legittimo successore, costui pretende
anche la filiazione regolare da Martines de Pasqually attraverso
Iniziatori Liberi23,
che gliel’avrebbero trasmessa. Chiude, poi, l’Ordine così rinnovato,
ai non massoni, esigendo dei gradi massonici per l’ammissione,
escludendo le donne, fabbricando un rituale”.
È chiaro che Chaboseau intende parlare
di Bricaud il quale, per la realtà storica, era stato ricevuto
martinista soltanto nel 1901 per opera di Papus e Superiore
Incognito nel 1903, e Martines de Pasqually non c’entrava per nulla.
Questa la realtà. Sorgono così
l’Ordine Martinista (di Lione) con Gran Maestro Bricaud; l’Ordine
Martinista e Sinarchico con Gran Maestro Blanchard; l’Ordine
Martinista Tradizionale con Gran Maestro Augustin Chaboseau (padre
di Jean)24;
l’Ordine Martinista Rettificato con Gran Maestro Boucher; l’Ordine
Martinista Martinesista con Gran Maestro Dupont, tanto per citare
solo i principali sorti in Francia nell’arco fra la fine della prima
guerra mondiale e l’inizio della seconda, e senza citare le
scissioni americane, svizzere, olandesi, belghe e sudamericane. Di
quelle italiane parleremo poi.
Cominciano ovviamente le polemiche e
le ricerche di “riconoscimenti” anche da parte di organizzazioni che
non posseggono alcun potere tradizionale, e tutti si rincorrono
nella costruzione di genealogie che partono da Martines de Pasqually
o dai suoi diretti successori (ne sorgono a diecine) ma che si
riallacciano, tutte, rivendicandole, alla contemporanea discendenza
da Papus. Tutti si richiamano ad organizzazioni estinte da almeno un
secolo o due (ovviamente per apparire ancora più autentici di Papus)
però sono tutti legittimi successori di Gérard Encausse!!!
Soltanto a titolo di curiosità, perché
non è possibile ad uno storico che si ritenga obiettivo e non voglia
avallare fantasiose per quanto nobili (almeno nelle intenzioni) e
giustificabili invenzioni presentare ciò come credibile, riportiamo
qui le principali genealogie apparse in quell’epoca e dopo l’ultima
guerra e che tuttora circolano come autentiche. Resta invece ferma
la realtà storica che il capostipite del Martinismo moderno, inteso
come Ordine organizzato, così come è concepito ed organizzato, con
le sue nomenclature da tutti adottate, è Papus e che la sua
successione non può essere che unica se si vuol rispettare la
tradizione.
-
Ordine Martinista
Tradizionale: Martines, Saint-Martin, La Noue, Hannequin, Le
Touche, Desbarolles, Boisse de Mortemart, A. Chaboseau, Papus,
Michelet, Jean Chaboseau (ultimo Gran Maestro che sciolse l’Ordine
nel 1947),
-
Ordine Martinista di
Lione: Martines, Saint-Martin, Chaptal, Bernois(??), Delaage,
Papus, Teder, Bricaud, Chevillon.
-
Ordine Martinista
Martinesista: come al precedente e da Chevillon e Dupont.
-
Ordine Martinista e
Sinarchico: come quello di Lione fino a Teder, e poi a Blanchard.
-
Ordine Martinista
Rettificato: come l’O.M.T. fino ad A. Chaboseau dopo Papus, e da
questi a Boucher, Fusiller e Aurifer (R. Ambelain).
-
Ordine Martinista degli
Eletti Cohen: Martines, Bacon de la Chevalerie, J.B. Willermoz (con
agganci alla Stretta Osservanza ed ai Cavalieri Beneficenti della
Città santa), Lagrèze, Aurifer.
-
Ordine Martinista
propriamente detto: discendenze dirette da Papus e suo figlio
Philippe (con accordi del 1952 e 1958 e successivi con Dupont,
Aurifer e Hermete (Ivan Mosca).
È da tener presente che tutti coloro
che appartenevano alle diaspore di Papus e di A. Chaboseau, fino
alla morte di Papus avevano sempre riconosciuta come legittima ed
unica valida discendenza quella facente capo a lui (e da lui
indicata fino agli Intimi di Saint-Martin) e convalidata dallo
scambio di iniziazioni avvenuto nel 1888 tra lui ed Augustin
Chaboseau. Genealogia che si può tracciare così:
Saint.Martin Saint-Martin
Chaptal La Noue
Barnois (??) Hannequin
Delaage La Touche
Desbarolles
Boisse de Mortemart
Papus A. Chaboseau
Papus - A. Chaboseau
A.
Chaboseau - Papus
P a p u s
Alla morte di Papus tutti si ritrovano
a rivendicare genealogie che risalgono addirittura a Martines de
Pasqually e, contemporaneamente rivendicano l’iniziazione di Papus o
della sua diaspora. Tutti, salvo Augustin Chaboseau che rivendica
una discendenza diretta da Saint-Martin attraverso l’iniziazione
ricevuta da sua zia Amélie de Boisse-Mortemart, e da Papus
attraverso le scambiate iniziazioni25.
Mentre rivediamo questi appunti
(tracciati nel 1960) la gran parte degli Ordini fioriti dal tronco
papusiano non esistono più o conducono vita stentata in Europa,
mentre alcuni hanno preso piede e forza in America latina e negli
Stati Uniti ma con indirizzo eterogeneo. Attualmente l’unico
Martinismo che dovrebbe esistere in Francia è quello facente capo a
Philippe Encausse che ha forti propaggini in numerosissimi paesi.
Segue un indirizzo mistico richiamandosi oltre che alla tradizione
papusiana all’opera e all’indirizzo del Maestro Philippe (Maître
Philippe di Lione).
Ed è quello che nel 1960, appunto, noi
prevedevamo, augurandoci che tutto confluisse, almeno in Europa
verso un unico indirizzo o anche su indirizzi non precisi ma simili,
in una catena d’unione anche filiforme ma reale. Ecco quanto
scrivevamo: “Attualmente dovrebbero esistere in Francia, vivendo
piuttosto isolati e con un modesto numero di adepti l’Ordine
Martinista, detto di Papus, che rivendicherebbe la sua discendenza
da quello Tradizionale sciolto nel 1947 da Jean Chaboseau. Ne è Gran
Maestro il figlio di Papus, Philippe Encausse, che conserva
l’importantissimo archivio del padre. L’Ordine sarebbe stato
“risvegliato” nel 1952; L’Ordine Martinista Martinesista, che si
ricollega ad una trasmissione fra Chevillon e Dupont (pare della
Chiesa gnostica). Ne è Gran Maestro lo stesso Dupont; l’Ordine
Martinista degli Eletti Cohen, Gran Maestro Robert Ambelain (Aurifer)
“risvegliato” nel 1942 da Georges Lagrèze e Camille Savoir,
successori legittimi – a loro avviso – di Jean-Baptiste Willermoz,
attraverso la successione dei Cavalieri Beneficenti della Città
Santa (Aurifer dixit). Quale che sia la loro legittimità, è tuttavia
certo che sul piano dell’iniziazione martinista individuale tutti
sono in regola, per cui in base alla regolamentazione stabilita nel
1891, dal Supremo Consiglio presieduto da Papus, non vi può esser
dubbio sulla validità di ognuno di questi gruppi26.
Una cosa è l’iniziazione, un’altra l’organizzazione: questa è una
distinzione sulla quale non vi possono essere dubbi. Ma è per lo
meno riprovevole che ogni tanto ci sia qualcuno che abbia l’uzza di
proclamarsi il Gran Maestro di questa o quella “sezione” martinista,
commettendo, in definitiva, un attentato al mantenimento della
catena iniziatica e ciò, purtroppo, porta danno anno anche alla
iniziazione. Comunque ogni gruppo martinista purché sia
iniziaticamente legittimo (e cioè che ogni suo membro abbia avuto
regolari e tradizionali iniziazioni tramite chi ne aveva i poteri)
si può organizzare come meglio vuole purché – come disgraziatamente
succede – non si creino nuovi rituali e non vi si introducano
elementi estranei anche se ritenuti – e chi può dirlo? – più vicini
ad una presente ortodossia, tale perché riferentesi a sistemi e
nomenclature sulle quali non si hanno né si potranno avere precise
documentazioni, come del resto ci sembra di aver obiettivamente
dimostrato. A nostro avviso sarebbe preferibile che, almeno
teoricamente o su un piano di relazioni anche filiformi, tutto
facesse capo ad un solo organo direttivo e disciplinare. Non
entriamo nel merito perché il nostro compito dev’essere quello
imparziale di storici. Ma se ci è peraltro permesso una parola di
speranza, essa è quella che si possa ritornare, in un tempo non
lontano, a quell’unione che per tanti anni rappresentò l’autentica
catena di pensiero e di forza che Papus ed i suoi Martinisti si
erano preposti”.
La situazione creatasi in Francia alla
fine del secondo conflitto mondiale era quella che abbiamo esposto.
Vari gruppi i cui capi – come diceva Jean Chaboseau – “oggi non si
sa esattamente di chi siano i successori” rivendicavano Gran
Magisteri di genere diverso. Fa testo, in proposito, una frase di
Umberto Gorel Porciatti, che dopo aver tentato di prendere contatti
in Francia con qualcuno, affermava che la confusione era tale e
tanta da non capirci niente e quel poco che pareva ci fosse non dava
alcun affidamento27.
Il 4 aprile 1942 (scrive Robert
Ambelain nel suo “Le Martinisme” pubblicato a Parigi, nel 1946 da
Niclaus) un Superiore Incognito, Aurifer (cioè lo stesso Ambelain),
dopo aver iniziato secondo la tradizione dei Liberi Iniziatori di
Louis-Claude de Saint-Martin due altri occultisti (detto, pagina
162) formò un triangolo martinista che aveva per scopo “di
risvegliare la tradizione dell’Ordine degli Eletti Cohen, e di
riprendere tutti i suoi lavori, compresi quelli teurgici”. Al
triangolo fu imposto il nome di Bethelios che, secondo Ambelain
avrebbe significato, oltre che “Betel, in ebraico la Casa divina”,
anche “Beth, la luna e Hé (Helios), il Sole”.
Da questo inizio sarebbe sorto
mediante la trasmissione ottenuta al “centro del Cerchio segreto di
due nomi e dello Schin e circondato da otto nomi e otto lumi” (ibid.
pag, 166) il potere sui diritti e doveri e sulle cariche “dei
Cavalieri Eletti Cohen e Reau-Croix”. Non è il caso di discutere
sulla legittimità di tale trasmissione dei poteri e gradi di un
Ordine posto in sonno nel 1778 da Sebastiano de Las Casas successore
di Martines de Pasqually, il quale Las Casas avrebbe dato ordine di
consegnare i documenti ai Filateti di Savalette de Langes. Ma,
rifacendoci sempre all’Ambelain (opera citata, pag, 149) dobbiamo
constatare che “l’insegnamento occulto di Martines conseguentemente
trasmesso nella corrente del XIX° secolo, da una parte attraverso
gli areopaghi cabalistici composti di Eletti Cohen che non si erano
conformati all’ordine di deposito degli archivi nelle mani dei
Filateti e, dall’altra per qualche massone del Rito scozzese
rettificato detentore delle istruzioni segrete di J.B. Willermoz e
Cavaliere beneficente della Città Santa; infine per i Superiori
Incogniti affiliati alla scuola di Louis-Claude de Saint-Martin,
Questi ultimi diffusero in Francia, Germania, Danimarca e
soprattutto in Russia la dottrina del Filosofo sconosciuto. Erano
questi i famosi iniziatori liberi che trasmettevano il “sacramento”
dell’Ordine sotto la loro personale responsabilità, e senza
dipendere da alcun gruppo. Ma lo stesso Ambelain, qualche anno dopo
cambiò opinione. Nel marzo 1948 in un opuscolo da lui definito
“complementare” a “Le Martinisme”, intitolato “Le Martinisme
contemporain et ses véritables origines” concludeva: “Noi abbiamo
dunque eliminato successivamente: a) – La filiazione di L.C. de
Saint-Martin; b) – la filiazione di J.B. Willermoz, di cui nessuna
testimonianza o documento storico ci sono pervenuti. Peggio ancora,
non abbiamo incontrato tra questi che delle conclusioni contrarie.
Ciò è grave per gli Ordini martinisti i quali, organizzazioni non
massoniche, non possiedono più da allora, alcuna filiazione. Ecco il
problema: che rimane del movimento lasciato da Martines de Pasqually
e dove si può trovare una filiazione ritualistica indiscutibile ed
ininterrotta? La risposta è precisa: in seno al regime scozzese
rettificato”. Ambelain, dopo aver indicato sommariamente i documenti
studiati, affermava: “Che il martinismo teorico sia ignorato dalla
maggior parte dei massoni del regime scozzese rettificato; che
quello pratico (cioè teurgico) lo sia egualmente dagli alti
dignitari dell’Ordine interiore (scudieri o cavalieri beneficenti
della Città Santa) è altrettanto indiscutibile. Non è men vero che i
martinisti contemporanei desiderosi di riattaccarsi realmente, nel
senso iniziatico della parola, al vero martinismo storico, dovranno
recarsi a ricevere la “luce” nel seno delle logge scozzesi
rettificate. Ambelain, insomma, Gran Maestro dell’Ordine
“risvegliato” appunto il 4 aprile 1942 con le operazioni di cui
abbiamo detto, praticamente dichiarava che l’Ordine non esisteva per
mancanza di filiazione ed esprimeva chiaramente la sua vocazione
massonica. Ma dopo qualche tempo, la sua opinione cambiava ancora.
Il 2 ottobre 1958, data questa che ha un’importanza storica in
quanto è l’anniversario della morte di Papus, e contemporaneamente
ha importanza cronachistica per i reciproci riconoscimenti fra gli
Ordini Martinisti francesi e la creazione di una Camera di direzione
degli Ordini Martinisti, Robert Ambelain pubblicava, sotto il suo
nome iniziatico di Aurifer, un quaderno ciclostilato dal titolo: “Il
martinismo contemporaneo e la sua filiazione”, nella cui prefazione
scriveva: “in una plaquette pubblicata nel 1948 ed intitolata
“Il Martinismo contemporaneo e le sue veritiere origini” abbiamo
tentato di dimostrare che la filiazione martinista attribuita a L.C.
de Saint-Martin era, storicamente, più che dubbia. Crediamo di
esserci pervenuti e, oggi, è ancora senza alcuna esitazione che ne
rivendichiamo, in gran parte, le argomentazioni. Tuttavia, c’è un
punto che la continuazione dei nostri studi e delle nostre ricerche
storiche in materia di illuminismo ci ha permesso di studiare più
particolareggiatamente e che è necessario a sua volta precisare, si
tratta di quello dei rapporti fra la Massoneria rettificata e gli
Eletti Cohen, nelle similitudini fra i Cavalieri beneficenti della
Città Santa e dei dignitari del secondo Ordine”.
Secondo il testo del quaderno,
l’Ordine degli Eletti Cohen sarebbe stato perpetuato da Willermoz,
nell’Ordine interiore della Stretta Osservanza (C.B.C.S.) i cui due
gradi interiori sarebbero stati in possesso per via di obbedienza
massonica regolare alla massoneria scozzese rettificata la quale,
peraltro, non possiederebbe i gradi segreti dell’Ordine interiore
(Professi e Gran Professi) e, di conseguenza, le mancherebbe la
trasmissione del martinismo di tradizione. Ma i Professi e i Gran
Professi (sempre secondo l’Ambelain che con questi continui
ripensamenti stava ponendo in atto quanto vedremo poi) sono degli
affiliati che hanno pronunciato dei voti in una religione e, alla
sua origine, l’Ordine interiore di Willermoz era aperto soltanto ai
cristiani. Ed ecco la soluzione data da Ambelain a questa sua nuova
“scoperta”: “È dunque la Chiesa gnostica che può, perché
incontestabilmente detentrice della filiazione apostolica28,
dare ai Cavalieri beneficenti della Città Santa la possibilità di
ristabilire29 questa
professione, scomparsa ai nostri giorni”. E concludeva: “Noi
pensiamo dunque, che se la regolarità massonica amministrativa manca
(e ciò si può facilmente ammettere) all’organizzazione martinista
operativa moderna, ricreata nel 1943, essa possiede almeno una
filiazione iniziatica regolare e incontestabile, che può provare,
dopo J.B. Willermoz e prima di lui da M. de Pasqually, lungo il
canale dei C.B.C.S. e possiede, in più, per i poteri d’ordine
conferiti ad alcuni suoi alti dignitari della Chiesa gnostica, cioè
di ordinare, in virtù della successione apostolica30,
altrettanto regolarmente di coloro che lo furono nel XVIII° secolo,
e di farne dei Teurghi perché, non dobbiamo dimenticarci che questa
successione (la gnostica) unisce il sacerdozio secondo Melkisedec a
quello secondo Aronne” (E scusate se è poco. Nota di Aldebaran).
Di conseguenza, lungo un discorso di
questo genere – nel quale si intrometteva la Chiesa gnostica della
quale Ambelain rivendicava il Patriarcato proclamandosene il
Primate, cioè il Papa – i neo templari della Stretta Osservanza
sarebbero stati dei martinisti grazie a Willermoz, ed oggi quelli
irregolari dal 1945 (risvegliati dallo stesso Ambelain, a suo dire)
lo divenivano grazie ad Aronne e a Melkisedec.
Senza voler per questo, da parte
nostra, calcare la mano in merito all’ignoranza in questioni
martiniste degli Scudieri e Cavalieri beneficenti della Città Santa
(come affermava lo stesso Ambelain nel suo “Le Martinisme
contemporain…”) e alla già negata filiazione martinista di
Willermoz. Restava, invece, perentoriamente negata quella di
Saint-Martin del quale, però, Aurifer e cioè Ambelain) traeva i suoi
poteri di libero iniziatore, in virtù dei quali era sorto
nell’aprile del 1942 il famoso triangolo Bethelios dal quale
discendeva tutta la faccenda.
Qui è necessario inquadrare queste
“rettifiche” di Ambelain nelle contingenze di quel periodo del 1958:
si era alle porte della costituzione, in Francia, di una Camera di
direzione degli Ordini Martinisti (pare che la promozione provenisse
proprio dall’Ambelain) e, di conseguenza, si trattava di presentarsi
come meglio si poteva per conquistare un posto di rilievo e, forse,
quello di rilievo maggiore. Così, con l’ultima precisazione, il
triangolo Bethelios passava in seconda linea e l’Ordine Martinista
degli Eletti Cohen (di cui Aurifer si era proclamato Gran Maestro)
risultava risvegliato, con lo studio dei documenti fatto in più
riprese, il che è saggio, da Georgess Lagrèze e Camille Savoir,
successori legittimi di J.B. Willermoz l’uno la successione dei
C.B.C.S., con le nuove investiture, però, dei Professi e Gran
Professi da parte della Chiesa gnostica del Patriarca Jean II (cioè
Ambelain). Il gioco era fatto.
Tuttavia, parrebbe che Lagrèze non
fosse completamente d’accordo (almeno se si deve prestar fede a Jean
Chaboseau)31 se
nel 1945 fu proprio Lagrèze a convincere Augustin Chaboseau a
risvegliare l’Ordine Martinista Tradizionale di cui era Gran Maestro
fin dal 1939.
Se non andiamo errati, proprio nel
1958, il giorno anniversario della morte di Papus, o qualche giorno
intorno, fu costituita a Parigi la già citata Camera di Direzione
degli Ordini Martinisti, nella quale entrarono a far parte lo stesso
Ambelain come Gran Maestro dell’Ordine Martinista degli E.C.,
Philippe Encausse come Gran Maestro dell’Ordine Martinista
Tradizionale (risvegliato nel 1951) e Henry Dupont quale Gran
Maestro dell’Ordine Martinista Martinesista che si ricollegava ad
una discendenza che Dupont affermava risalire direttamente a
Chevillon. Successivamente, morto Dupont, Encausse ereditò la
successione martinesista e così, nella Camera di Direzione rimasero
lui e Ambelain. Nel 1962, infine, la Camera decise la fusione dei
due Ordini e ne risultò l’Ordine Martinista composto dei primi
quattro gradi (linea cosiddetta cardiaca) con Gran Maestro Encausse,
e dei gradi Cohen (linea teurgica) con Sovrano Gran Commendatore
Ambelain. Si era praticamente giunti, contro ogni tradizione
martinista al Grand’Oriente martinista e al Supremo Consiglio Cohen,
rito dei Martinisti.
Tale particolare formazione martinista
ebbe i suoi rituali altrettanto particolari che, tuttavia – almeno
per quanto appare dai documenti in nostro possesso e che in parte
riproduciamo – furono ritenuti poco martinisti da una gran parte
degli appartenenti ai primi tre gradi.
Non si conoscono, poi – almeno da
parte nostra – i motivi per i quali Robert Ambelain (Aurifer Sup,
Incognito) il 29 giugno 1967 abdicò dalla carica di Sovrano Gran
Commendatore (Cerchio interiore: Cohen) in favore di Hermete Sup.
Incognito (Ivan Mosca) fin allora suo sostituto. Quali ne siano
stati i motivi non ha qui alcuna importanza. Importante è che tale
abdicazione sia avvenuta regolarmente come risulta da una lettera
circolare dello stesso Ambelain, in data 21 luglio 1967, in cui si
dice: “Firmo per l’ultima volta come Aurifer, Sovrano Gran
Commendatore dell’Ordine Martinista. Da tale fatto la promozione del
Molto Rispettabile Fratello Ivan Mosca diviene effettiva ed egli
assume la responsabilità di Sovrano Gran Commendatore dell’Ordine
che raggruppa gli Eletti Cohen”32.
In conseguenza di questa nuova
situazione e delle fondamentali differenze esistenti fra le vie
impropriamente dette cardiaca e operativa, Philippe Encausse ed Ivan
Mosca decisero, a far data dal 14 agosto 1967, di sopprimere
l’ibrida unione posta in atto nel 1962 ridando così alle due vie la
loro libertà come Ordine Martinista (non massonico come risulta
dalla sua stessa natura oltre che dai suoi Costituti nonché dalle
dottrine di Louis-Claude de Saint-Martin e dalle regole enunciate da
Papus, suo fondatore) e come ordine massonico dei Cavalieri Eletti
Cohen dell’Universo. Di qui una revisione dei rituali del 1962 ed
una circolare di Philippe Encausse, in data 5 aprile 1968, in cui
egli quale Gran Maestro dell’Ordine Martinista affermava che:
“l’appartenenza all’Ordine Martinista e la qualità di martinista
implicano la credenza nella divinità di N.S. Gesù Cristo”33.
Indubbiamente tale affermazione era un
po’ troppo perentoria, forzando essa la libertà religiosa dei
martinisti. Ma, a ben osservare, se la Chiesa gnostica – come si
andava affermando in Francia – era la chiesa ufficiale del Marinismo34,
la divinità del Cristo (cioè dell’Inviato di Dio, dell’Unto, del
Messaggero, del Salvatore) era indubbia e dogmatica. Visto, poi, che
il Cristo dei cristiani si identifica con Gesù (e il Martinismo tale
identificazione confermava identificando il Pentagrammato – Iod, Hé,
Schin, Vau, Hé – che, erroneamente si ritiene debba pronunciarsi
Jeshouàh, che significherebbe Gesù, mentre non è pronunciabile)35,
l’affermazione si poteva anche ritenere più che legittima almeno da
parte del Gran Maestro.
Non la ritenne legittima Robert
Ambelain, non si sa con quale diritto dato che aveva dimissionato
dalle sue cariche da quasi un anno. Con una sua circolare – del
tutto noncurante che Hermete ed Encausse, in piena sovranità,
avessero dichiarato decaduto il protocollo del 1962 e che i due
Ordini36,
diversi per spirito, nomenclatura, tipo di Iniziazione,
caratteristiche associative, avessero ripreso la loro libertà di
azione e che, di conseguenza i rituali del 1962 non avevano più
alcuna ragione di esistere – Ambelain, indirizzandosi “A tous les
Grands-Maitres, Grands Officiers, Maitres des Loges, Frères et
Soeurs, des divers Ordres Martinistes Nationaux, aussi bien qu’aux
Martinistes de l’initiation Libre, et démeurés indépendents”37 riproduceva
parte (gli articoli 12 e 14) dei protocolli del ’62 e affermava fra
l’altro:
-
che l’Ordine degli
Eletti Cohen, come si poteva facilmente constatare, aveva fatto
importanti concessioni senza essere in grado di controllare la
reciprocità;
-
che, visto che la
maggioranza dei membri del Supremo Consiglio aveva continuamente
svolto una campagna contro il Marinismo operativo e la teurgia
martinista, qualificando e lasciando qualificare nei suoi gruppi,
tanto a Parigi che in provincia, questi studi e operazioni, di
satanismo e di magia nera (…);
-
che in questa maniera, e
durante cinque anni38 detto
Supremo Consiglio aveva deliberatamente violato l’impegno preso il
28 ottobre 1972;
per questi motivi, egli, Ambelain,
decideva di creare in Francia con tutte le estensioni all’estero,
l’Ordine martinista Iniziatico, dichiarando testualmente: “… le quel
rassemblera désormais tous les Martinistes et Impétrants éventuels
désireux de rejoindre, étudier, continuer, l’oeuvre de la pléiade
dont Papus fut le conducteur incontesté”39
Come si vede, dopo 26 anni (dal 1962
al 1968) e dopo aver scoperto e riscoperto discendenze e
controdiscendenze, aver modificato e adottato vecchi e nuovi
rituali, Robert Ambelain si accorgeva che la fonte del Martinismo
era la libera iniziazione (e cioè la regola di Saint-Martin) e che
la guida incontestata dell’ordine e quindi colui che lo aveva
fondato, era stato Gérard Encausse, detto Papus.
Lasciamo perdere, perché non si tratta
più di storia ma di polemica (e anche grossolana) la presa di
posizione del 2 maggio 1968 dal gruppo “Eliphas Levi” di Parigi, e
la lettera dello stesso Ambelain indirizzata il 26 giugno 1968 al
Presidente ed ai componenti del Supremo Consiglio dell’Ordine
Martinista a Parigi (a noi inviata in copia “bien affectueusement”).
Non possiamo, peraltro, passar sotto silenzio – senza per questo
emetter giudizi – che il cosiddetto ordine Martinista Iniziatico ha
cessato – almeno in Francia – la sua attività essendo stato sciolto
il 26 agosto 1974 con lettera del “Molto Illustre fratello Robert
Ambelain”40 dalla
quale risulta anche che tale Ordine continuerebbe “a perpetuare –
sotto la guida di un nuovo Gran Maestro che risiederebbe
nell’America del Sud – la filiazione martinista russa”41.
Non sappiamo quanti aderenti
raggruppasse questa associazione sorta da un ritorno di fiamma di
Aurifer e denominata “Ordine Marinista Iniziatico” quasicché gli
altri non lo fossero: un gruppo, tuttavia, ne era stato il primo
nucleo e, probabilmente, l’unico. Si tratta di quello al quale
abbiamo già accennato, l’”Eliphas Levi” di Parigi, presieduto dalla
signora Cristiane Buisset e composto, all’epoca – cioè nel 1968 – di
altre sei o sette persone42.
Non è però improbabile che tale
gruppo, o alcuni suoi componenti, abbiano dato la loro adesione, o
siano addirittura i fondatori di un nuovo Ordine che è sorto il 24
luglio 1974 a Parigi, con sede in Boulevard Bassières 31: l’Ordine
Martinista Martinesista indipendente (!!!).
19 -
Arturo Reghini, in “Atanor” nr. 4, aprile 1924, affermava che “Teder
si fece eleggere all’unanimità da un Comitato direttivo che
comprendeva tre membri di cui uno era lo stesso Teder”.
20 -
Il verbo mêler francese si presta a parecchie
interpretazioni, la più frequente e generale è quella di
“mischiare”, mescolare, ma si usa anche come “intrigare”,
avviluppare, imbrogliare, arruffare, e “ficcare il naso”. Non
abbiamo volute tradurre il termine usato da Chevillon (che certo
voleva dire “a far parte indiretta”, ma che, certo, si è espresso in
modo piuttosto ambiguo).
21 -
Sempre Arturo Reghini, nello stesso numero di Atanor del 1924,
riferendo sulla successione di Teder scriveva: “Due anni dopo lo
stesso Gran Maestro (Teder) moriva a sua volta in un ospedale di
Clermont Ferrand, dove il signor Bricaud, come per caso, si trovava
allora mobilitato in qualità di infermiere, il che gli permise di
raccogliere la sua successione e di aggiungere un nuovo titolo a
tutti quelli di cui già si fregiava”.
22 -
Le critiche di Ambelain non potevano mancare ma bisogna dargli atto
ch’egli ha pubblicato le lettere di Jean Chaboseau, per intero
(pagine da 172 a 175) nel suo “Le Martinisme”, Niclaus, Paris, 1946.
23 -
L’Ordine dei Cavalieri massoni Eletti Cohen dell’Universo, fondato
da Martines non ha mai dato l’iniziazione diretta. In quanto Ordine
massonico la trasmissione doveva essere effettuata per cooptazione,
in nome dell’associazione.
24 -
Quando, dopo la costituzione dell’Ordine Martinista e Sinarchico da
parte di Blanchard si parlò di prendere in esame un eventuale
incontro fra i vecchi martinisti contrari alle linee assunte da
Bricaud e lo stesso Blanchard, Augustin Chaboseau che doveva
ricostituire l’Ordine di Papus (Martinismo tradizionale) nel 1931,
rifiutò con la seguente frase: “Comment reconnaitrais-je Blanchard
pour “Grand.Maître”, moi qui ai initié Papus en 1888?”. Tuttavia
anche questa frase di Chaboseau non risponde esattamente al vero
perché egli e Papus si scambiarono reciprocamente le
iniziazioni ricevute.
25 -
Questo è anche il caso di Philippe Encausse. Attuale Gran Maestro
del Martinismo in Francia, che rivendica l’iniziazione diretta da
suo padre (imposizione delle mani).
26 -
Come Gruppo, ma, ovviamente, non come Ordine.
27 -
Lettera di Umberto Gorel Porciatti a Artephius (Archivio Ordine
Martinista, Fondo Convento di Napoli.
28 -
A proposito della Chiesa gnostica cfr. G. Ventura: I Riti massonici
di Misraïm e Memphis, capitolo III della seconda parte: “Dalle
Piramidi alla Chiesa gnostica” e cap, I della terza parte, “Dalla
Chiesa gnostica all’ateismo?
29 -
Le sottolineature sono di Aldebaran.
30 -
Come si vedrà poi, Ambelain abdicherà la Chiesa gnostica ed
affermerà che il Cristianesimo ha fatto il suo tempo e così anche il
Martinismo. Non si capisce come mai un uomo che si proclamerà – si
vedrà poi – l’iniziatore di “tutti” i martinisti (non si sa su quali
basi) possa aver cambiato tanto e continuamente di opinioni. E
perché?
31 -
Lettera di J. Chaboseau, Gran Maestro dell’Ordine Martinista
Tradizionale (datata settembre 1947) con la quale poneva in sonno
l’Ordine e dava le dimissioni da Gran Maestro. Apud: Ph. Encausse:
“Sciences Occultes” Ocia Paris, 1949, pag, 76.
32 -
R. Ambelain, con la stessa data, come Jean III (cioè Patriarca della
Chiesa gnostica) abdicò al patriarcato in favore del vescovo André
Mau…., primate della France Contée, che assume il nome di T.
Andreas.
33 -
Con la stessa data del 14 agosto 1968, Ivan Mosca, firmando Hermete,
avvalendosi dei suoi poteri poneva in sonno l’Ordine dei cavalieri
massoni Eletti Cohen dell’Universo, scioglieva il Sovrano tribunale
dell’Ordine ed il suo segretariato generale, aboliva tutte le
cariche e funzioni gerarchiche e amministrative da lui concesse o
dal suo predecessore R. Ambelain, bloccava tutti i lavori
collettivi, annunciava lo studio di tutti i documenti posseduti e la
convocazione avvenire di un Convento mondiale dopo che una speciale
Commissione avrà emesso parere favorevole e che sarà stata
verificata la presenza dell’Energia Primaria nei cerchi sacri ecc.
ecc. (cfr.: “L’Initiation” n° 4, ott.-nov.-dic. 1968, pagine
230-231, e Archivio Ordine Martinista, Fondo Scissione 1971).
34 -
Precisiamo che i martinisti italiani non hanno mai riconosciuto
alcuna chiesa ufficiale del Martinismo.
35 -
In effetti i cinque segni Jod Hé Schin Vau Hé non si leggono Gesù
bensì (ammettendo che si possano leggere) Giosué. Gesù si scrive Jod
Schin Vau e si legge Jeshua.
36 -
A scanso di equivoci si tratta dell’Ordine martinista scaturito
dall’unione dell’Ordine Martinista Tradizionale e dall’Ordine
Martinista Martinesista (facenti capo a Ph. Encausse) con l’Ordine
Martinista degli Eletti Cohen fondato da Ambelain, e dall’ordine dei
cavalieri massoni eletti Cohen dell’Universo.
37 -
Circolare del 29 aprile 1968 firmata da Ambelain come Gran Maestro
della R+C kabbalistica (??) e da G. Buisset, come Gran Maestro
Aggiunto dell’Ordine Martinista iniziatico (sic!).
38 -
Non si capisce perché tale campagna sia stata tollerata per cinque
anni (dal 1962 al ’67) senza che R. Ambelain, allora Sovrano Gran
Commendatore dell’Ordine, intervenisse.
39 -
Lettere circolari sono pervenute anche al Gran Magistero italiano,
inviate dallo stesso Aurifer, e sono conservate nell’Archivio
dell’Ordine sulla Grande Montagna.
40 -
Cfr.: “L’Initiation” nr. 3 (luglio-agosto-settembre 1974) rubrica
“Informations martinistes et autres”.
41 -
Vedi nota nr. 8 e anche “Bollettino dell’Ordine Martinista nr. 12 (ott.-nov.-dic.
1974) rubrica documenti, pagine 5, 6, 7. Vedi anche Journal Officiel
(Francia) del 13/X/74, dichiarazione alla Sottoprefettura di
Mantes-la Joilie: “L’Associazione Ordre Martiniste Initiatique,
decide la sua cessazione”.
42 -
Cfr. Réponse du Groupe E. Levi à la circulaire du 5 avril 1968, au
président de la Chambre de direction (Arch. Ordine Martinista, Fondo
Francia).
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