Il rituale evocativo quindi si strutturava in un isieme armonico di elementi tipici della via cardiaca (preghiera, purificazione, meditazione), ed elementi costituenti la via teurgia (invocazioni a Dio, evocazioni angeliche, apparato rituale). Ciò evidentemente a dimostrazione di come è sempre errato operare una distinzione fra queste due vie, in quanto sta ad indicare una scarsa conoscenza delle regole e dei meccanismi che stanno alla base dell'operatività di alta magia.
Il Quadro dell'Opera veniva tracciato dallo stesso Adepto con gesso, seguendo precisi dettami geometrici, l'operazione veniva compiuta a mezzanotte (l'ora in cui il genio della potenza planetaria, coincide con il genio della potenza giornaliera). L'adepto si apprestava all'opera indossando la sola Alba consacrata, scalzo, digiuno, e rischiarato solamente dalla luce di una candela (anch'essa consacrata).
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