martedì 4 giugno 2013

La Cabala Introduzione - di Gershom Scholem

La Cabala Introduzione

Gershom Scholem

Note generali."Cabala" è il termine tradizionale più comunemente usato per indicare ilpatrimonio degli insegnamenti esoterici del Giudaismo e del misticismogiudaico, in particolare le forme che quest'ultimo assunse durante il Medioevoa partire dal secolo XII. Nel suo senso più ampio, indica tutti i successivimovimenti esoterici nell'ambito del Giudaismo che si evolvettero dalla finedel periodo del Secondo Tempio e divennero fattori attivi della storiaebraica.La Cabala è un fenomeno assolutamente unico, e non deve essere ritenutaidentica a ciò che nella storia della religione viene chiamato "misticismo".E' misticismo, in pratica; ma nel contempo è anche esoterismo e teosofia. Ilsenso in cui può venire chiamata misticismo dipende dalla definizione deltermine, che è oggetto di controversia tra gli specialisti. Se il termineviene circoscritto alla profonda aspirazione ad una diretta comunione umanacon Dio attraverso l'annientamento dell'individualità (bittul ha-yesh nellaterminologia hassidica), allora soltanto alcune manifestazioni della Cabalapossono venire designate come tali, poiché furono pochi i cabalisti chericercarono tale finalità, e ancora meno furono coloro che la formularonoapertamente quale loro scopo finale. Tuttavia, la Cabala può venireconsiderata misticismo in quanto ricerca una percezione di Dio e dellacreazione i cui elementi intrinseci trascendono la portata dell'intelletto,benché raramente quest'ultimo venga sminuito o respinto dai cabalisti.Essenzialmente, questi elementi venivano percepiti mediante la contemplazionee l'illuminazione, che spesso sono rappresentate nella Cabala come latrasmissione di una rivelazione primeva relativa alla natura della Torah e adaltri argomenti religiosi. Nella sua essenza, tuttavia, la Cabala si allontanadall'approccio razionale e intellettuale alla religione. Ciò accadeva persinotra quei cabalisti i quali ritenevano che fondamentalmente la religione fossesoggetta all'indagine razionale, o che, almeno, esistesse un accordo tra lavia della percezione intellettuale e lo sviluppo della prospettiva mistica neiconfronti della creazione. Per alcuni cabalisti, lo stesso intelletto divenneun fenomeno mistico. Quindi, noi troviamo nella Cabala un'insistenzaparadossale sulla congruenza tra intuizione e tradizione. È questa insistenza,unita all'associazione storica già accennata nello stesso termine "kabbalah"(qualcosa trasmesso per tradizione), che indica le differenze basilari tra laCabala e altre varietà di misticismo religioso identificate in modo menostretto con la storia di un popolo. Tuttavia, tra la Cabala e il misticismogreco e cristiano vi sono elementi comuni, e persino legami storici.Come altri tipi di misticismo, anche la Cabala attinge alla coscienza misticadella trascendenza di Dio e della Sua immanenza nella vera vita religiosa,ogni aspetto della quale è una rivelazione di Dio, sebbene Dio stesso siachiaramente percepito tramite l'introspezione dell'uomo. Questa esperienzaduale e apparentemente contraddittoria di Dio che si cela e si riveladetermina la sfera essenziale del misticismo, e nel contempo ostacola altreconcezioni religiose. Il secondo elemento nella Cabala è quello dellateosofia, che si propone di rivelare i misteri della vita occulta di Dio e lerelazioni tra la vita divina da una parte e la vita dell'uomo e dellacreazione dall'altra. Questo tipo di speculazioni occupa un'area vasta ecospicua nell'insegnamento cabalistico. Talora il loro nesso con il pianomistico diventa piuttosto tenue e viene superato da una vena interpretativa eomiletica che occasionalmente produce addirittura una sorta di casistica(pilpul) cabalistica.Nella forma, la Cabala divenne in larga misura una dottrina esoterica.Elementi mistici ed esoterici coesistono nella Cabala in un modo suscettibiledi far insorgere confusioni. Per sua stessa natura, il misticismo è conoscenza che non può essere comunicata direttamente, ma può essere espressa soltantoper mezzo di simboli e metafore. La conoscenza esoterica, tuttavia, in teoriapuò essere trasmessa; ma coloro che la possiedono hanno la proibizione ditrasmetterla, oppure non vogliono farlo. I cabalisti posero in risalto questoaspetto esoterico imponendo ogni sorta di limitazioni alla propagazione deiloro insegnamenti, sia per quanto riguardava l'età degli iniziati, le qualitàmorali loro richieste, o il numero degli studenti dinanzi ai quali potevanovenire esposti tali insegnamenti. Un esempio tipico è la descrizione dellecondizioni per gli iniziati della Cabala, che si trova in OrNe'erav di Moses Cordovero. Spesso tali limitazioni venivano in praticaignorate, nonostante le proteste di molti cabalisti. La pubblicazione di operecabalistiche e l'influenza della Cabala su ambienti sempre più vastidisgregarono queste restrizioni, soprattutto per quanto concerneva gliinsegnamenti su Dio e l'uomo. Tuttavia, rimasero diversi campi in cui questelimitazioni venivano ancora più o meno rispettate: per esempio, nellemeditazioni sulle combinazioni di lettere (hokhmat ha-zeruf) e nella Cabalapratica.Molti cabalisti negavano l'esistenza di un qualunque sviluppo storico nellaCabala. La vedevano come una sorta di rivelazione primordiale che era stataconcessa ad Adamo o alle prime generazioni, e che permaneva, sebbene nuoverivelazioni venissero fatte di tempo in tempo, in particolare quando latradizione era stata dimenticata o interrotta. Questa nozione della naturadella sapienza esoterica venne espressa in opere apocrife come il Libro diEnoch, fu posta ancora in risalto nello Zohar, e servì quale base per ladisseminazione dell'insegnamento cabalistico in Sefer ha-Emunot di Shem Tov b.Shem Tov (c. 1400) e in Avodat ha-Kodesh di Meir b. Gabbai (1567). Vennelargamente accettata la nozione che la Cabala fosse la parte esoterica dellaLegge Orale data a Mosè sul Sinai. Molte genealogie della tradizione, cheappaiono nella letteratura cabalistica e che avevano lo scopo di suffragarel'idea della continuità della tradizione segreta, sono errate e mal concepite,in quanto prive di ogni valore storico. In effetti, furono gli stessicabalisti che in diversi casi diedero esempi dello sviluppo storico delle loroidee, poiché affermano che esse sono deteriorate in una certa misura rispettoalla tradizione originale, che trovò la sua espressione nell'incremento deisistemi cabalistici, oppure le vedono come parte di un progredire gradualeverso la rivelazione completa della sapienza segreta. Raramente i cabalisticercano di acquisire un orientamento storico, ma alcuni esempi di questametodologia si possono trovare in Emunat Hakhamim di Solomon Avi'ad Sar-ShalomBasilea (1730) e in Diurei Soferim di Zadok ha-Kohen di Lublino (1913).Fin dall'inizio del suo sviluppo, la Cabala abbracciò un esoterismostrettamente affine allo spirito dello gnosticismo, che non si limitava aimpartire insegnamenti sulla via mistica, ma includeva anche idee sullacosmologia, l'angelologia e la magia. Soltanto in seguito, e in conseguenzadel contatto con la filosofia giudaica medievale, la Cabala divenne una"teologia mistica" giudaica, elaborata più o meno sistematicamente. Questoprocesso portò a una separazione degli elementi mistici e speculativi rispettoagli elementi occulti e specialmente magici, una divergenza che talora eramolto netta, ma mai totale. Questo trova espressione nell'uso separato deitermini Kabbalah iyyunit (Cabala speculativa) e Kabbalah ma'asit (Cabalapratica), evidente a partire dall'inizio del secolo XIV, che era semplicementeun'imitazione della divisione della filosofia in "speculativa" e "pratica"operata da Maimonide nel capitolo 14 di Millotha-Higgayon. Non vi è dubbio che alcuni ambienti cabalistici (inclusi quellidi Gerusalemme fino ai tempi moderni) conservarono entrambi gli elementi nellaloro dottrina segreta, che poteva venire acquisita mediante la rivelazione o iriti iniziatici.Quando il Giudaismo rabbinico si fu cristallizzato nella halakhah, la maggiorparte delle forze creative suscitate dai nuovi stimoli religiosi, che nonavevano né l'aspirazione né il potere di mutare la forma esteriore di un

Giudaismo halakhico saldamente stabilito, trovarono espressione nel movimentocabalistico. Generalmente parlando, tali forze operavano dall'interno,cercando di fare della Torah tradizionale e della vita condotta secondo i suoidettami un'esperienza interiore più profonda. La tendenza generale appareevidente sin da una data molto remota; il suo scopo era di ampliare ledimensioni della Torah e di mutare questa legge del popolo d'Israele nellasegreta legge interiore dell'universo, trasformando nel contempo il hasid ozaddik ebreo in un uomo con un ruolo vitale nel mondo. I cabalisti furono iprincipali simbolisti del Giudaismo rabbinico. Per la Cabala, il Giudaismo intutti i suoi aspetti era un sistema di simboli mistici che rispecchiava ilmistero di Dio e dell'universo, e il fine dei cabalisti consisteva nelloscoprire e inventare chiavi per la comprensione di questo simbolismo. A questafinalità è dovuta l'enorme influenza della Cabala quale forza storica, chedeterminò i lineamenti del Giudaismo per molti secoli; ma può anche spiegare ipericoli, le rivolte e le contraddizioni interni ed esterni che larealizzazione di tale fine portò nella sua scia.

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