martedì 3 gennaio 2017

L'Unione Martinista

"I poteri divini dell'Azione vivente in noi, tendono niente meno che ad aprire il nostro centro interiore della nostra anima a tutti i "fratelli" passati, presenti e futuri, per stringere, tutti insieme, il Patto col Divino, e finalmente schiuderci tutti i tesori spirituali e naturali sparsi in ogni regione; e restituirci, per così dire, l'Azione delle cose. In questo mondo ci sono tanti uomini senza intelligenza, proprio perché ce n'è sono pochi che lavorano a diventare realmente capaci d'Azione. Con l'irrompere dello Spirito Universale in noi, e con lo slancio del nostro Spirito, che possiamo arrivare ad essere capaci d'Azione. Con questo slancio abbandoniamo ogni principio dei gusci, quelli che ci permettono di manifestare le sue proprietà, slancio che opera in noi quello che il 'soffio' opera negli animali, o quello che l'aria opera nella natura." Louis-Claude de Saint-Martin

In queste parole del Filosofo Incognito intuiamo L’ARCHITRAVE su cui si imposta e progredisce l'Opera Martinista.
Questo è rappresentato dall'eterna UNIONE SPIRITUALE, travalicante il tempo e lo spazio, fra tutti i fratelli e le sorelle. Questa Unione nasce in virtù dell'iniziazione che il martinista riceve dal proprio Iniziatore e che sua volta è stato regolarmente e tradizionalmente elevato al grado di Superiore Incognito Iniziatore.
Eppure, come amo ripetere, l'iniziazione martinista non trova singolarità nella formale accettazione e trasmissione iniziatica. Essa è antecedente a tale apicale momento e al contempo è susseguente ad esso.

E' antecedente in quanto, come nel Nostro Ordine, trova inizio nella "meditazione dei 28 giorni". La quale è necessaria pratica di spogliazione e di riflessione da parte del bussante. Attraverso questo silente strumento esso ha la possibilità, cosa rara al giorno d'oggi, di testare la propria volontà nel sottoporsi ad un lavoro cadenzato lungo il processionare dei giorni della settimana. Al contempo può, in forza delle riflessioni attorno al proprio stato dell'essere, avere chiara misura degli impedimenti, lacci e disfunzionalismi su cui successivamente operare.

Essa è susseguente alla formale iniziazione in quanto attraverso il lavoro rituale individuale (luni-solare) attivamente il fratello scava nella grezza pietra, modella se stesso e si rende catalizzatore di quelle influenze sottili che successivamente, in grado di Superiore Incognito, avrà forza, volontà ed opportunità di canalizzare. Questo, fratelli miei, è un punto essenziale dell’opera martinista. Il rituale di Luna Piena, strumento in uso dal grado di Iniziato Incognito, è chiamato anche di consolidamento eggregorico. In realtà tutto i lavoro dal grado di Associato è di consolidamento eggregorico. Dove il martinista trova sempre maggiore affinità con la forza eggregorica, grazie agli strumenti dell’opera laboriosa. Forza eggregorica che non è solamente la semplice sommatoria delle volontà dei singoli fratelli, ma è anche l’aspetto sensibile di cui si riveste ed agisce, su questo nostro piano, l’influenza spirituale a cui noi ci richiamiamo.

Ecco quindi che l'unione spirituale viene ogni mese ravvivata tramite il rituale di luna piena, ogni giorno edificata grazie al rituale giornaliero di catena. Ecco perché è necessario un regolare progredire lungo la scala martinista e ogni tentativo di affrettare i tempi, altro non è che un vuoto errore che a niente conduce.


L’Opera Martinista si basa su di una regola molto semplice, i nostri strumenti sono cadenzati per la costante ripetizione, in base al volgere delle stagioni, del transito del Sole e della Luna. Questi reali strumenti, per colui che li possiede, danno ritmo ed armonia. Essi creano un connubio fra le forze della natura esterne ed interne all’operatore, ponendo il martinista al centro di uno spazio sacro dove Egli è Maestro e Sacedote di se stesso..

Concludo lasciando ad altri discorrere di formali unioni, di scelta a freddo di rituali, di minimi comun denominatori di riconoscimento.
Purtroppo non ho mai amato i compromessi, non certo nella vita iniziatica. Gli accordi al ribasso sono vantaggiosi per colui o coloro che niente hanno, non certo per coloro che qualcosa possiedono.
Fratelli miei la reale unione deriva dall'effettivo lavoro nella fucina interiore e non da vuote parole che hanno sapore di postume captatio benevolentiae per un pubblico sognante ma non praticante.

Una domanda pongo e nella semplice risposta vi è lo stato dell'arte: "La vostra Opera è favellare, fantasticare o ogni giorno incidere la mente e l'anima attraverso strumenti ? La vostra fratellanza è reale, sentita e riconosciuta durante il rituale giornaliero, oppure siete soli con voi stessi?"

In forza della risposta, saprete se siete o meno nella sostanza martinisti.

Elenandro XI

www.martinismo.net
eremitadaisettenodi@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento