martedì 23 luglio 2013

LE OPERAZIONI E LA TEURGIA DEGLI ELETTI COHEN (tratto da Il Martinismo e L'Ordine Martinista di F.Brunello)


LE OPERAZIONI E LA T EURGIA DEGLI ELETTI COHEN

Su questo assunto vi sono molti miti e vi sono molte incomprensioni dovute sia alla
ignoranza dei problemi posti, sia alla favola che esista una formula o qualche cosa di
simile di natura «magica» che permetta di ottenere mari e monti per mezzo del suo uso.
Questo atteggiamento che si ritrova dovunque, lo abbiamo sofferto nel passato e lo soffriamo
tutt'ora nell'ambito delle organizzazioni Martiniste. Lo stesso Martinez ne fu — sotto certi
aspetti — vittima.
Ed è appunto per sfrondare immediatamente il campo ai malintesi che occorre
affermare energicamente che il Martinismo in tutte le sue epoche di manifestazione ha
sempre proposto un piano di ascesa e di reintegrazione che dura tutta la vita e non soluzioni
mirifiche dai risultati completamente transitori o sperimentazioni magiche che lasciano si
e no un pallido ricordo di esse senza incidere in profondità nell'operatore.
Senza questa chiave le operazioni martineziste restano oscure ed incomprensibili,
comunque inaccessibili ed inutili ai candidati fruitori, i quali prendono il mezzo per il
fine, il supporto per la Via che mena allo scopo: la Reintegrazione, la quale non si
raggiunge con riti o cerimonie fini a se stesse, trasformandosi ipso fatto in episodi
carnevaleschi quando l'isterismo non determini manifestazioni che potrebbero definirsi
demoniache anche se i tapini le attribuiscono ai più grandi dei del loro mondo magico
ed allucinatorio.
Innanzi tutto Martinez, afferma che le operazioni alle quali si dedicano gli Eletti
Cohen sono assimilabili al vero culto del divino il cui fine ultimo è quello di produrre «i
frutti spirituali».
Vediamo dunque l'iter proposto dalla Dottrina segreta di Martinez.
1. La «riconciliazione» non può che essere lo stato preparatorio ed obbligatorio
della «rigenerazione», vale a dire la reintegrazione «nelle primitive proprietà,
virtù e potenze spirituali» di cui era in possesso Adamo.
2. La «riconciliazione» comincia qui sulla terra «nel cerchio sensibile» per terminare
dopo la morte, nel «cerchio intelletto».
3. Pervenuto al «cerchio razionale o maggiore», sede degli Spiriti Settenari, ha
termine il suo lavoro avendo conseguito lo stato iniziale dell'Adamo innocente,
ove attende la «fine dei tempi» in cui avverrà la reintegrazione nello stato
divino all'atto del riassorbimento finale dei mondi.
4. Nel corso di questo suo iter egli entra in contatto con «potenze spirituali»
sempre più elevate che gli confermano la validità del suo lavoro ed il suo
progredire mediante la loro manifestazione sensibile su questo piano
quaternario, i famosi «passi», specie di geroglifici luminosi apparenti
all'operatore.
5. Il contatto può avvenire con l'intervento di tre elementi che sono:
a. il consenso ed il concorso del Creatore;
b. l'intervento di uno Spirito Maggiore o intermedio;
c. l'azione esercitata dalla volontà dell'operatore sull'essere invocato. Come si vede
la «tecnica» andava molto al di là della semplice manualità in quanto,
perch'essa potesse dare dei frutti, occorreva quella famosa «polvere del
pirimpimpin» ben nota in magia.
L'azione esercitata dalla volontà dell'operatore richiedeva necessariamente certe
«virtù» dipendenti da queste tre condizioni:
a. dal suo stato di grazia;
b. da una facoltà soprannaturale che gli veniva conferita per mezzo della
iniziazione;
c. dalla cooperazione « simpatica » a distanza dei suoi eguali nella iniziazione.
«La precisione delle cerimonie — scriveva Martinez de Pasqually — non è da sola
sufficiente, necessita una esattezza ed una santità di vita all'adepto che vuole entrare in
relazione con gli Spiriti e gli necessita una preparazione spirituale fatta per mezzo della
preghiera, del ritiro e dell'attesa».
L'Eletto Cohen doveva osservare una regola di vita a carattere ascetico. I piaceri dei
sensi dovevano essere contenuti al massimo. L'alimentazione abituale richiedeva
l'abolizione del sangue, del grasso e delle interiora degli animali. L'uso dell'alcool era
assai limitato. Erano inoltre prescritti dei periodi di digiuno e di ritiro dalla vita profana
che dovevano essere scrupolosamente osservati.
Le tradizionali regole del «silenzio», della purificazione fisica e psichica, dei digiuni
periodici erano quindi strettamente prescritte ovviamente come supporti per il
raggiungimento di uno stato magico che trovava la sua massima espressione nel corso
delle operazioni, la riuscita delle quali — riassumendo — richiedeva:
a. purezza fisica e psichica;
b. possesso della ordinazione;
c. osservanza scrupolosa del rituale;
d. concorso del Maestro e dei pari in ordine;
e. influenza degli astri e dei numeri, calcolo del periodo astrologico favorevole;
f. l'intervento della Grazia divina.
Lo stesso Martinez dice «quand'anche noi ci troviamo nelle miglinori disposizioni,
quando tutte le cerimonie si svolgono con la più grande regolarità, la Chose può conservare il
suo velo per noi...».
Robert Ambelain (che fu il nostro Iniziatore nell'Ordine degli E.C.) così scriveva nel
suo libro Le Martinisme. «Lo scopo delle operazioni del culto è di consentire all'uomo
due cose:
a. all'uomo-individuo di reintegrarsi nell'Uomo-Archetipo;
b. all'Uomo-Archetipo, di riconquistare (una volta ricostituito) un Dominio da cui le
entità decadute lo avevano privato (facendolo decadere con sua propria
colpa) e di rientrare in possesso della sua "natura gloriosa" ».
Il paragrafo a) è correlativo di un regime materiale (purificazione dell'aura umana
materiale con l'astinenza da certi alimenti nella nutrizione troppo grossolani o animali)
e di un regime morale (purificazione dell'aura umana spirituale, con il rigetto di tali o
tal'altri difetti, lo sviluppo di certe qualità, conoscenze, la sparizione di abitudini nocive
ecc...).
Il paragrafo b) è correlativo di una lotta, di un realissimo combattimento iperfisico,
contro le Entità rivali, per mezzo delle Operazioni teurgiche.
Ora in un combattimento iperfisico di questo genere, come l'uomo potrebbe affidare
la cura di vegliare intorno ai suoi cerchi di protezione a delle entità extraumane che egli
giustamente mira a spodestare da questo «Dominio»?
Che cosa è precisamente questo Dominio? La Cabala, come la Sacra Scrittura lo
menziona: il Regno, in ebraico Malkuth.
...Il Regno o Malkuth è conosciuto dai cabalisti quale dominio proprio dell'uomo. In
esso si riflettono ciascuna delle altre sephirot o sfere... Dunque l'intero albero cabalistico
(immagine del famoso frutteto... del giardino dell'Eden e i due alberi quello della Vita
Eterna e quello della Scienza del Bene e del Male), quest'albero cabalistico deve avere il
suo riflesso microcosmico in Malkuth e così tutte le sfere metafisiche... che sfuggono
all'uomo. Il solo dominio che gli è aperto è Malkuth, piano che gli è proprio, dove lo
Spazio è identico alla sua Essenza, dove il Contenente è in pari tempo il contenuto, dove
si realizza allora la decisione divina che vuole che l'Uomo sia l'immagine di Dio...
In origine l'Uomo-Archetipo occupa, governa ed amministra Malkuth. Dopo la
caduta, Malkuth, oscurato ed ottenebrato in parte dalla prepotenza che vi hanno presa i
«Guardiani Ribelli», diventa allora la sua prigione, la sua ganga melmosa. Malkuth
ridiventerà il regno luminoso ed armonioso dove Adam-Kadmon regnerà nuovamente
(è la divisa «scozzese» assai conosciuta «Ordo ab Chao...»), per continuarvi il suo
compito eterno. In un caso come nell'altro, Malkuth resta la pietra, prima grezza, poi
sgrossata, poi levigata, l'unica Grande Opera Filosofale degna di un Adepto.
Ora se le potenze negative, avendo trionfato su Adamo, sono i Reggenti di Malkuth
durante la caduta di Adamo Kadmon, è equo ammettere che dopo la sua Reintegrazione
nella primitiva natura i Reggenti saranno dei riflessi microcosmici dell'Adamo Kadmon,
cioè le cellule costitutive più sublimate, più purificate dell'Uomo-Archetipo, cellule che
avranno preso il posto delle Potenze negative infine scacciate dal Regno...».
Si è fatta a parer nostro discreta confusione tra le istruzioni per le ordinazioni ai
diversi gradi dell'Ordine e le istruzioni per le operazioni, queste seconde tutte riservate
ai Reau+ ed ai Grandi Architetti.
A giustificare i confusionari diremo che le ordinazioni o iniziazioni erano anch'esse
chiamate «operazioni», in realtà solo quella dei REAU+ era una vera e propria
operazione magica.
Sotto questo aspetto diamone un elenco:
1. Operazioni di ordinazione.
1. Invocazione giornaliera o lavoro giornaliero dei Reau+.
2. Invocazione dei tre giorni (lunare).
3. Operazioni equinoziali e solstiziali. Le tecniche comportavano tre elementi
distinti:
a. gli esorcismi, destinati a stroncare l'azione demoniaca nel cosmo, ad ostacolare
la loro azione sugli uomini, a distruggere il loro potere sull'Operatore e i suoi
discepoli, ad ottenere la fine o la limitazione di certi flagelli, ad annullare le
operazioni di Magia Nera;
b. gli scongiuri, destinati a stabilire un contatto con il Mondo Angelico e con la
«Comunione dei Santi». Tra questi ultimi l'Operatore si sceglie dei «patroni»
particolari e, nel mondo Angelico dei Guardiani e delle Guide;
c. le preghiere, rivolte a Dio per ottenere la sua Grazia e la sua Misericordia, in
vista della Reintegrazione. Esse sono integrate nei rituali di scongiuro che
precedono e sono destinati a canalizzarle e ad amplificarle.
Accanto a ciò devesi porre la conoscenza dell'Astrologia e la sua pratica per i
necessari calcoli delle posizioni degli astri, la conoscenza delle analogie e delle sue
pratiche applicazioni in ordine a strumenti, colori, vesti ecc..., le tecniche per la
costruzione dei cerchi operatori i cui elementi variano in rapporto allo scopo delle
operazioni, ai tempi, ed ai supporti impiegati.
Il Culto Divino — quello segreto rivelato da Martinez — secondo la suddivisione del
Le Forestier, ripresa dall'Ambelain ed ormai classica, poteva suddividersi in dieci parti,
che sono, seguendo Ambelain (Alchimia Spirituale), le seguenti:
1. Culto di espiazione. L'uomo manifesta il suo pentimento, tanto delle proprie
colpe, quanto della caduta del prototipo iniziale, l'Adamo Primo, corego del
coro delle Anime Preesistenti. Ne deriva una ascesi ed un rituale penitenziale
(Sephira: Malkuth).
2. Culto di grazia particolare generale. Operazioni che consistono nel sostituirsi
all'insieme dell’Umanità terrestre del momento, ed a farla partecipare ai frutti
dell'Operazione individuale (Sephira: Jesod).
3. Culto Operatorio contro i demoni. Autori della degradazione all'inizio dei tempi,
essi tendono a mantenere e ad aggregare il loro giogo su tutta l'Umanità.
Con degli esorcismi (le celebri operazioni Equinoziali) il Cohen li combatte e li
respinge fuori dell'aura terrestre (Sephira: Hod).
4. Culto di Prevaricazione e di Conservazione. E’ il seguito della precedente. Questa
operazione consiste nel combattere e nel punire i seguaci della magia nera e
della stregoneria e soprattutto nel punire gli spiriti decaduti che ne sono i
collaboratori (Sephira: Netzaa).
5. Culto contro la guerra. Se l'omicidio è il più grave dei crimini, l'omicidio
collettivo è evidentemente ancora più grave. Il Cohen lotta contro le Potenze
di odio tra le Nazioni e tenta di sviare la loro azione... (Sephira: Tiphereth).
6. Culto di opposizione ai nemici della legge divina. Operazione teurgica che ha per
scopo la lotta contro le azioni umane che tendono a diffondere l'ateismo, il
satanismo, il luciferismo, sotto le loro forme egualmente umane (Sephira:
Geburah).
7. Culto per ottenere la discesa dello Spirito Santo. Operazione che ha per scopo la
infusione dello Spirito Santo e dei suoi doni (Sephira: Hesed).
8. Culto di rafforzamento della Fede e della Perseveranza nella virtù spirituale e divina.
Operazione che ha per scopo la comprensione dei Misteri Divini, comprensione
che permette all'emulo di rafforzare la sua fede in modo assoluto e definitivo
(Sephira Binah).
9. Culto per fissare in se lo Spirito Riconciliatore divino. È la accoglienza totale dello
Spirito Santo, la discesa delle «lingue di fuoco» della Pentecoste,
l'illuminazione finale, con i privilegi che essa comporta (Sephira Hochma).
10.Culto di dedica annuale di tutte le Operazioni al Creatore. Questa parte comprende
l'insieme delle consacrazioni, delle benedizioni eccetera...».
Fin qui Robert Ambelain. Tuttavia, a nostro giudizio, non ci sentiamo di sottoscrivere
globalmente il commento a questa suddivisione. Che Martinez abbia ricreato un «culto»
con caratteri particolari è una verità che traspare dalle sue istruzioni segrete e dalla sua
«Reintegrazione», ma la stessa ordinazione di REAU+ con il sacrificio cruento
dell'agnello ci sembra assai lontana (anche se magicamente corretta) da una
interpretazione moralistica ed assai... cristiana. Ma Ambelain scriveva nell'epoca —
assai breve — delle sue riscoperte cristiane.
La verità è che i «culti» elencati si intersecano variabilmente tra di loro come
vedremo in breve.
Abbiamo accennato che solo i Grandi Architetti o Grandi Maestri Cohen o
Apprendisti Reau+ (terz'ultimo grado della scala) in un certo qual senso eseguivano
delle operazioni preparatorie a quelle riservate esclusivamente ai REAU+ (ultimo grado
della scala). Essi infatti avevano i poteri e le funzioni degli esorcisti. Si legge che
«operano il mercoledì ed il sabato di ciascuna settimana, tutti i mesi dell'anno ed in tutte le
circostanze pericolose quando il caso lo richiede» «imponendo le loro mani a squadra su tutte le
cose che sono oggetto delle loro operazioni» cioè esorcizzando oggetti o persone per mezzo
della imposizione delle mani. Inoltre essi sono tenuti a servire il loro Potentissimo
Maestro «sei giorni per i due equinozi, dodici giorni per i due solstizi, quattordici giorni per la
perfetta operazione dei due equinozi, quattordici giorni per quelle dei due solstizi». I Grandi
Architetti quindi lavoravano alle operazioni equinoziali e solstiziali solo nella fase
preparatoria sapendo combattere gli spiriti perversi, ma nulla conoscendo dell'arte di
chiamare quelli positivi, «perché non sono altro che degli esseri temporali (prigionieri cioè
del quaternario) e non potranno ottenere la potenza necessaria se non divenendo esseri
spirituali». Era per questo richiesto uno stage di sette anni.
Le operazioni dei REAU+, oltre quella di ordinazione erano:
1. La invocazione giornaliera che consisteva:
a) tracciamento del cerchio con al centro la W ed un geroglifico di un protettore;
b) accensione del cero della presenza che si poneva sopra la W;
c) invocazione al proprio « angelo ».
2. Operazione (lunare) o dei tre giorni. Nel primo quarto della luna crescente:
d) tracciamento del cerchio con la W e dei segni di «geni» positivi (a scelta
dell'operatore);
e) incensamento del cerchio con la seguente miscela di profumi: zafferano,
incenso maschio, fiori di zolfo, grani di papavero bianco e nero. chiodi di garofano,
cannella bianca in bastoni, lacrime di mastice, di sandracea, di noce moscata;
f) accensione del cero di presenza e messa in situ;
g) invocazioni e scongiuri.
3. Operazioni equinoziali e solstiziali (I° tipo).
a. Preparazione:
1. Regime alimentare ecc... come già detto. L'operazione veniva
ripetuta per tre sere consecutive con la sola variante
dell'orientamento del pentacolo di difesa.
2. Tutte le mattine recita dell'Ufficio dello Spirito Santo.
3. Inizio ore 22.
4. Preambolo: recita dei sette salmi penitenziali e delle litanie.
5. Tracciamento del cerchio operatorio ad est (a quarto di cer chio in
quanto le operazioni venivano eseguite in gruppi di quattro
contemporaneamente). Tracciamento del cerchio di ritirata ad ovest.
6. Piazzamento di 8 candele.
7. A mezzanotte:
· Assunzione della posizione del «morto vivente» (allungato a terra
ed avambracci incrociati tra di loro, per sorreggere la fronte) per 6
minuti.
· Accensione del «fuoco» e delle candele.
· Assunzione della posizione in ginocchio nel «cerchio di ritirata».
· Pronuncia dei nomi sacri scritti nei cerchi operatori.
· Richiesta di grazia.
· Richiesta del segno o del «passo». Fumigazioni ed incensamento.
Estinzione delle luci salvo una.
· Recita delle invocazioni.
· Attesa del segno sino alle due e mezzo del mattino.
8. Cancellazione dei cerchi e dei geroglifici accompagnate da
invocazioni e scongiuri.
4. Operazioni equinoziali e solstiziali (II° tipo).
a. Come al N. 3;
b. come al N. 3 b/1, b/2;
c. recita dello scongiuro del Mezzogiorno ripetuto 4 volte per Satana,
Belzebuth, Baran e Leviatan;
d. invocazione speciale;
e. invocazione dei tre giorni (il terzo giorno veniva al suo posto detto «Il
Grande Scongiuro del Serpente»;
f. tracciamento del cerchio operatorio composto di un quarto di cerchio
all'angolo Est contenente il Grande Cerchio di Comunicazione; del Cerchio di
ritirata all'angolo Ovest e di sette piccoli cerchi. Nei cerchi si scrivevano i
nomi divini, delle potenze planetarie, dei geni protettori ecc...;
g. piazzamento di nove candele;
h. recita dei sette salmi di David;
i. sette prosternazioni ed accensione delle candele;
j. accensione dei profumi ed incensamenti (28 volte);
k. spegnimento delle candele dei cerchi piccoli e pronuncia dei nomi
rispettivi;
l. piazzamento nel cerchio di comunicazione ed invocazione dei quattro
rettori delle regioni celesti;
m. invocazione;
n. piazzamento nel Cerchio di ritirata ed osservazione dei passi n;
o. cancellazione di ogni segno, invocazioni, scongiuri ed abbandono del
luogo operatorio.
Queste — salvo alcune varianti — le operazioni teurgiche dei Cohen o meglio
dei Reau+. Ovviamente qui abbiamo dato semplicemente una traccia e
praticamente abbiamo taciuto tutti i dettagli poiché la struttura delle presenti note
esula dalla operatività Cohen in senso estensivo.
Aggiungeremo solo che il piano operatorio (i cerchi operatori cioè) erano per
quest'ultimo tipo di operazioni, lo schema dell'universo immateriale ove il teurgo si
accingeva ad entrare per mezzo della sua aspirazione, delle sue preghiere e della sua
preparazione rituale. La comparsa dei «passi», al termine del lavoro teurgico
rappresentava la manifestazione della presenza della «potenza» con la quale il
mondo «spirituale» rispondeva al celebrante.
Ci è giocoforza, a questo punto, sottolineare ancora una volta che il Cristo di
Martinez ed il suo cristianesimo non erano che una vernice atta a rendere accettabile la
sua dottrina segreta nell'ambiente massonico in cui svolgeva il suo servizio.
Il Cristo di Martinez, non ha niente a che vedere con il Cristo dei cristiani,
perché in realtà è UNO DEI NUMEROSI AVATAR DEL RICONCILIATORE, Spirito
emanato a diverse riprese dal cerchio della Divinità che per compiere la sua missione
ogni volta animava un corpo di materia apparente. La prova evidente di ciò, la prova
che con la parola Cristo Martinez intendeva il Riconciliatore (qualunque abito esso
avesse vestito o vestisse in futuro) e non il Gesù storico, si ha nel fatto ch'esso fa
parte di una schiera di eguali, di Uomini-Dio, che comincia con Enoc ed include Noè,
Melkisedek, Giuseppe, Mosè, David, Salomone, Zorobabele.
Una lampante dimostrazione dell'essere il cristianesimo di Martinez una vernice, ci
viene dal fatto che operativamente ai nomi dei Geni e degli Angeli della tradizione
magica, sostituisce quelli dei Patriarchi, degli Apostoli, dei Santi e dei soli Angeli
ammessi dalla Chiesa, per esempio il Quaternario vede al posto dei 4 angeli i 4
evangelisti, il settenario vede al posto dei sette pianeti con i rispettivi angeli i sette
vescovi delle sette chiese della Apocalisse, i geni delle dodici costellazioni sono
sostituiti dai dodici Apostoli e perfino i 360 geni dei giorni solari sono sostituiti da
365 santi e così via...

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